A distanza di qualche mese dal precedente articolo¹ della nostra rubrica #ILavoriDiLinoGuanciale², oggi analizziamo Il regalo di Alice. 

Il regalo di Alice – di cosa parla? 

Roberto (Lino Guanciale) e Claudia (Valentina Carnelutti) sono i genitori separati della piccola Alice (Ilaria Porcelli). Il corto coglie i tre nel giorno del decimo compleanno della bimba, in un giorno che dovrebbe essere di gioia pura e invece si rivela un giorno come tutti gli altri… 

Il regalo di Alice – le nostre opinioni 

Vi ricordo che, se avete piacere, potete commentare qui sotto nei commenti oppure sui social utilizzando l’hashtag #ILavoriDiLinoGuanciale
Buona lettura! 😉 


“Il Regalo di Alice” è un cortometraggio meraviglioso e d’impatto, tanto profondo quanto triste. 

Essendo una persona estremamente sensibile, posso dire di essermi sciolta in lacrime poco prima della metà del corto fino alla fine, lasciando che le emozioni provocate dalla sua visione prendessero il sopravvento.

In questo corto, prodotto da GM Quadro con la regia di Gabriele Marino, vediamo Lino come protagonista insieme a Valentina Carnelutti e la piccola e talentuosissima Ilaria Porcelli. 

Lino interpreta il ruolo di Roberto, padre di Alice. La trama del corto e la storia che racconta non viene svelata fin quando non si incontrano i personaggi di Lino e di Valentina: si tratta di due genitori separati che, a causa del pessimo rapporto che li lega, evitano di incontrarsi lasciando che sia la piccola Alice a pagarne le conseguenze. La sofferenza di Alice che vive questo distacco e questa separazione dei genitori la si percepisce per tutta la durata del corto, ma solo alla fine, quando svela cosa stava “montando” con l’iPad regalatogli dal padre per il compleanno, lo spettatore si ritrova catapultato nella sua silenziosa sofferenza. 

Alice rappresenta un po’ tutti quei bambini e quei ragazzi che, molto più spesso di quanto si possa immaginare, si ritrovano a dover vivere ed affrontare la separazione dei genitori, ritrovandosi tra due fuochi incrociati e pagando le conseguenze di quel rapporto andato male. Alice però, nonostante la sua tristezza, non si perde d’animo e, mentre le urla dei genitori continuano ad essere la colonna sonora della sua vita, si estrania creando un mondo tutto suo dove la sua famiglia è ancora felice e dove i suoi genitori sono ancora insieme ed innamorati. Penso che ogni bambino trovandosi in una situazione del genere, si sia sentito almeno una volta come Alice, pervaso dalla tristezza ma deciso ad affrontare la vita con un po’ di immaginazione, chiudendo per qualche ora la realtà fuori dalla propria cameretta.

Ultima, ma mai meno importante, è la magia del cinema che si respira all’interno del corto. Alice “monta” sul suo computer un filmato con frammenti della giornata, rendendola perfetta almeno sullo schermo. Non è poi questo il cinema? Un posto magico dove rinchiudersi per qualche ora e lasciare che i sogni prendano vita.

Sofia


Se mi chiedessero di dare un voto a questo cortometraggio, da 1 a 10, io darei sicuramente 10. 

Il corto è veramente d’impatto, ti commuove con la sua delicatezza e cruda realtà. Dura quindici minuti e per tutta la sua durata si rimane incollati allo schermo, empatizzando con ogni protagonista. Per la regia di Gabriele Marino, con Valentina Carnelutti, Lino Guanciale e la piccola Ilaria Porcelli.

I protagonisti? Due genitori separati e la figlia, la classica storia in cui a pagare le conseguenze sono sempre loro, i figli. Il corto è raccontato proprio dagli occhi della piccola protagonista, Alice.

Nel giorno del suo decimo compleanno si trova a dover trascorrere metà giornata con mamma e metà con papà, divisa a metà anche lei e costretta a spostarsi come fosse un oggetto.

I suoi genitori cercano, a modo loro, di rendere la sua giornata speciale, con la loro presenza, l’affetto e con dei regali. Però i due non riescono a mettere da parte le loro divergenze, non riescono a comprendere ciò che davvero la loro piccola “scimmietta” vorrebbe. Situazione attuale, reale, di tutti i giorni per molte famiglie. E la piccola grande Alice risente di tutto ciò, trova riparo e aiuto nella magia del cinema e delle riprese che lei stessa fa durante il giorno.

Consiglio vivamente la visione di questo cortometraggio, specialmente agli adulti che si ritrovano in questa situazione, per poter assumere il punto di vista di coloro che spesso rimangono inascoltati: i figli.

Alessandra 


Il regalo di Alice è un corto che mi stupisce ogni volta che lo guardo³ per la disarmante semplicità della narrazione; l’ho già recensito in passato qui sul blog ma rivederlo per la nostra rubrica mi ha fatto apprezzare ancora di più i dettagli. Una bambina, un ipad e due genitori che nella realtà si odiano ma nella fantasia si possono ancora amare.  

Il tema del corto è un tema terribilmente importante e narrare una separazione filtrando il tutto attraverso gli occhi e la passione per il cinema di una bambina di soli dieci anni è un modo molto astuto per parlarne. La piccola Ilaria Porcelli si è dimostrata più che all’altezza del ruolo affidatole ed è riuscita a far passare allo spettatore tutte le emozioni (belle o brutte che fossero) che attraversavano la piccola Alice. Lino Guanciale e Valentina Carnelutti si sono fatti portavoce del complesso mondo dei genitori separati e, soprattutto nella scena finale del litigio, sono riusciti a rendere molto veri Roberto e Claudia, in particolar modo nelle loro fragilità.

La bellezza dei corti è che in poco tempo riescono a dire tanto e Il regalo di Alice ne è un validissimo esempio: poco più di un quarto d’ora basta a restituire allo spettatore una storia vera e non banalizzata che viene affrontata e filtrata attraverso chi soffre di più durante una separazione.

Ilaria 


Rai Cinema Channel ha prodotto un pluripremiato cortometraggio del 2017  girato a Napoli che vede Lino Guanciale al fianco di Ilaria Porcelli e Valentina Carnelutti.  Diretto da Gabriele Marino, la storia parla di Alice, una bambina di dieci anni, introversa e appassionata di cinema, che il giorno del suo compleanno riceve un particolare regalo da parte del padre: un iPad.  

Racchiuso in 17 minuti, assistiamo brevemente ma intensamente ad uno scorcio del dramma che vivono i bambini nella separazione dei genitori, perchè le azioni di questi ultimi segnano significativamente la vita dei loro figli. Purtroppo, essendo indifesi, i più piccoli sono coloro che dovrebbero essere tutelati, altrimenti rischiano di pagare il prezzo più alto. Ogni genitore dovrebbe essere l’adulto di cui avrebbe avuto bisogno da bambino. 

Il regalo di Alice è la perfetta sintesi dei pensieri di una bambina e dei capricci di due adulti. 

Tutti gli attori protagonisti sono ottimi interpreti della fragilità umana. Si calano perfettamente nei panni di personaggi immersi in una realtà capovolta. 

I premi attribuiti sono ovviamente meritatissimi. Sul finale, il contrasto tra le litigate e l’alternanza dei dialoghi nel montaggio sono una commovente sorpresa, complice di una sceneggiatura coi fiocchi e un’idea brillante.

Sara 


Il regalo di Alice, cortometraggio del 2017 con protagonista Lino Guanciale, di genere drammatico e dalla durata di 15 minuti, è un bel regalo per le famiglie e i figli unici. Unici intesi come unici figli del nucleo familiare e come bambini nati da un amore che poi smette di vivere. L’amore delle coppie divorziate. Alice è una bambina protagonista molto speciale, più unica che rara. È amante delle cose semplici, della solitudine, ha una voce interiore molto forte. Vorrebbe essere ascoltata di più ma a causa dei continui litigi dei genitori, questo aspetto è impossibile da realizzare.  

È la metafora della vita che vivono i figli dei genitori separati, che non riescono ad emergere e che si sentono continuamente sotto pressione o non pienamente considerati. Questo perché un genitore è più impegnato ad alzare la voce anziché ad ascoltare davvero cos’è che accade in un cuore fragile e piccolo ma grande al contempo come quello di un bambino, un figlio, di appena dieci anni. Che ha tutta la vita davanti ma per andare bene avanti nella vita ha bisogno di una guida e un genitore attento è ciò che serve. Vedremo quindi l’evoluzione di un padre che, nel momento più unico che raro in cui davvero apre il suo cuore ai bisogni di una bambina, capisce cos’ha sbagliato e che nella vita non è mai tardi né per ricominciare né per creare qualcosa di nuovo ed eterno. Ricostruisce o meglio: costruisce i primi tasselli di un vero rapporto con sua figlia ascoltando e non solo sentendo la voce, la vera voce di una bambina che ha bisogno incondizionato di affetto, presenza e quotidianità. Consigliato a pieni voti.

Teresa 

 

Un grazie sentito e di tutto cuore va alle mie collaboratrici per #ILavoriDiLinoGuanciale, sono loro l’anima della rubrica! 

Voi cosa ne pensate? Avete visto Il regalo di Alice? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.