Titolo: Ragazze elettriche

Anno: 2017

Casa Editrice: Viking Press

Genere: Romanzo, Fantascienza, Narrativa fantasy, Narrativa distopica

Target consigliato: Giovani adulti, Adulti

Lunghezza: 446 pagine

Punto di Vista: Terza persona

Valutazione: 5 stelle su 5

La forma del potere è sempre la stessa: è infinita, è complessa, non smette di ramificarsi. È viva come un albero, e cresce; contiene se stessa, ed è una moltitudine. Le sue direzioni sono imprevedibili; obbedisce alle proprie leggi”

Naomi Alderman

Naomi Alderman è nata nel 1974 ed è cresciuta nella comunità ebraica ortodossa di Hendon, Londra. Con il suo romanzo di esordio “Disobbedienza si è aggiudicata il prestigioso Orange Prize for New Writers 2006 e il Sunday Times Young Writer of the Year Award 2007. Nel 2011 ha pubblicato il suo secondo romanzo, Senza toccare il fondo.
Con “Ragazze elettriche (Nottetempo, 2017), l’autrice si è aggiudicata il Baileys Women’s Prize 2017.

Trama

In Ragazze elettriche, la storia viene ambientata in un tempo imprecisato, ma molto vicino al nostro presente. In tutto il mondo, prima nelle ragazze, e poi nelle donne in generale, si sviluppa la capacità di poter infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche, attivate da una misteriosa “matassa” collocata sulle clavicole. Si innesca così una nuova gerarchia di potere, in cui gli uomini sono ridotti in schiavitù, seviziati e uccisi; tutto ciò porterà anche ad un’evoluzione dei rapporti fra i sessi e l’impulso a un nuovo ordine globale, con esiti catastrofici.

Commento

Ragazze elettriche è stato un libro controverso ed angosciante.
Nonostante si parli del dominio che passa nelle mani delle donne, questo non vuole essere un libro femminista; viene descritto, in maniera feroce, come il potere, al di là di tutte le buone intenzioni, non porti ad altro che alla pretesa di voler prevaricare sul più debole.
I personaggi femminili presentati, indipendentemente dalle loro differenze, sono accomunati da un unico fattore: la matassa sulle clavicole.
In Ragazze elettriche c’è un completo ribaltamento del mondo che conosciamo, in cui le donne, ormai stanche e deluse, sono inarrestabili e vogliono solo vendetta.
Si arriverà ad assistere a livelli di violenza inaudita, sfogata solo perché si può.
In questa storia non c’è un vero lieto fine, né gli uomini né le donne faranno un passo indietro, non ci saranno negoziazioni.
“Che sia”, è la frase che racchiude il finale.

Conclusione

Ragazze elettriche offre molti spunti di riflessione e lascia come dell’amaro in bocca dopo averlo letto.
È un libro crudo, che però vuole dimostrare, indipendentemente dal genere, che se non si utilizza il potere in maniera corretta ed equa, ci sarà sempre disparità fra le parti.
Inizialmente, ho parteggiato per le donne, durante la loro manifestazione per poter essere più libere e per essere riconosciute in quanto esseri umani; poi, entrando nel vivo della romanzo, mi sono resa conto che la loro fazione era diventata troppo fanatica. C’erano donne che uccidevano per divertimento, che umiliavano e torturavano gli uomini per noia.
Ma qual è il vero limite?
C’è davvero bisogno di imporsi con la violenza per non subire soprusi? Oppure, potrebbe esistere un modo grazie al quale potremmo tutti vivere in armonia, riconoscendo e rispettando l’altro, senza approfittarci del nostro potere per assoggettarlo?

Voi l’avete letto? Cosa ne pensate? Se volete riflettere sul concetto di potere, sul ribaltamento di quest’ultimo e volete godervi un buon libro distopico, questo libro fa al caso vostro.

Qui da Erica è tutto.

Alla prossima.