A due settimane della conclusione della messa in onda della seconda stagione, oggi parliamo di Doc Nelle tue mani 3, di cui è arrivata conferma già dopo la messa in onda della 2×16 e su cui gli sceneggiatori sono già al lavoro. L’idea è quella di partire dalla conclusione vista per arrivare ad una possibile idea di sviluppo delle singole storyline nella terza stagione, procederò quindi per punti, come ho già fatto nella recensione finale¹. Ovviamente tutto quello che segue è soggetto a SPOILER visto che partirò dalla conclusione della seconda stagione. 

  • Andrea primario e i nuovi specializzandi: alla fine della seconda stagione, Andrea ritorna primario e la domanda, in ottica terza stagione, è: rimarrà primario per tutti i sedici episodi che si prospettano davanti a lui? Le probabilità che la risposta sia affermativa non sono poi molte visto che la tranquillità e la normalità nel reparto sembrano essere un’utopia.
    Vengono introdotti anche nuovi specializzandi che ancora non conosciamo ma che verranno presentati in Doc 3: la speranza, per tutti loro -che saranno un numero variabile ma sicuramente almeno un paio- è che possano avere una storia da raccontare che non ricalchi quelle già viste nella prima stagione. 
  • Agnese e Andrea: la seconda stagione si è conclusa con un nulla di fatto, con una sospensione del loro riavvicinamento e un tentativo, da parte di Agnese, di costruire una famiglia con Davide e Manuel sacrificandosi in prima persona per il bene di quest’ultimo che, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche aver adottato o potrebbero quantomeno essere partite le pratiche per l’adozione visto che la madre biologica ha manifestato la disponibilità a darlo in adozione. Dunque, se dopo la prima stagione, potevamo sperare in un riavvicinamento graduale -che non c’è stato, pur essendo palese il fatto che i due si amano ancora- di Andrea ed Agnese e in una risoluzione definitiva -che non c’è stata- di ognuno nei confronti dei rispettivi traumi del passato, cosa possiamo aspettarci per Doc Nelle tue mani 3? Di sicuro il finale felice per questa coppia sarebbe più che gradito ma quanti ostacoli verranno inseriti in sedici episodi? E, soprattutto, c’è davvero la necessità di inserire queste complicazioni quando si potrebbe procedere in modo più lineare per dare finalmente alla coppia l’agognato lieto fine?
    Il nodo più complicato da sciogliere resta la “famiglia” di Agnese: si potrebbe optare per la sparizione -in che modalità e in che tempi è facoltà degli sceneggiatori- di Davide in modo da rendere Agnese finalmente libera da questa figura “tossica” e da permetterle di concentrarsi su Manuel e sull’elaborazione del lutto per Mattia in modo più completo –fermo restando il fatto che la morte di Mattia rimarrà sempre una ferita più che aperta. 
  • Elisa e Gabriel: finalmente sposi nella 2×16 -in tempi e modalità abbastanza discutibili-, ora dovrebbero volare alla volta dell’Etiopia e, visto il tenore della seconda stagione, è preferibile per la loro incolumità che lo facciano senza voltarsi indietro. È chiaro che gli spettatori sarebbero ben contenti di vedere delle loro interazioni da marito e moglie che affrontano la quotidianità -magari con un cane, vista l’importanza dei cani nella loro storyline- ma lo scoglio più grande sono gli sceneggiatori che hanno dimostrato, in Doc 2, di essere alquanto allergici alla felicità dei personaggi da loro generati.
    Sarebbe bello, quindi, vedere i coniugi Kidane in Doc Nelle tue mani 3, magari anche solo in un episodio o in qualche breve momento in videochiamata dall’Etiopia ma poiché “fidarsi è bene e non fidarsi è meglio”, il timore che possa accadere qualcosa ad uno dei due, se dovessero rimanere all’Ambrosiano, è grande. 
  • Edoardo Valenti e Lucia Ferrari: se il primo è sparito dai radar durante le puntate finali, la seconda è apparsa solo al matrimonio di Elisa e Gabriel. Appare lecito, quindi, aspettarsi l’assenza di entrambi nella terza stagione visto che non hanno trovato uno spazio degno nemmeno in questa quando invece avrebbero potuto (e dovuto, nel caso di Lucia e in un’ottica di stagione presentata come “stagione sui problemi post covid”) averlo.
    Nessuno dei due ha un valido motivo per restare all’Ambrosiano e quindi entrambi potrebbero tranquillamente essere assenti nella prossima stagione. 
  • Caruso: il “cattivo” macchiettistico di Doc 2 è stato arrestato per i suoi traffici con la casa farmaceutica ed è quindi abbastanza scontata una sua assenza in Doc 3.
    Al posto di Caruso potrebbe esserci un reinserimento di Sardoni a cui gli sceneggiatori hanno detto di star pensando. In che modalità possa essere inserito nuovamente non è chiaro ma, se la sua caratterizzazione rimanesse quella -ottima- già vista nella prima stagione, una sua ricomparsa potrebbe non rappresentare una cattiva idea. 
  • Damiano e Cecilia: sono loro gli altri due ingressi della seconda stagione e meriterebbero di rimanere anche nella terza per far scoprire effettivamente qualcosa in più su di loro al pubblico, visto che sono stati presentati poco e troppo tardi.
    Cecilia, per quanto visto anche nella cooperazione finale con Agnese, potrebbe essere un ottimo personaggio se ben sviluppato e non banalizzato in triangoli “del passato” che non hanno ragione di esistere e che non sono mai esistiti nemmeno nel passato, stando a quanto riporta il libro. Per la caratterizzazione della Tedeschi potrebbero essere utili anche alcuni flashback risalenti al periodo dell’università che permetterebbero di capire Cecilia, la sua personalità e le sfumature del suo carattere e di esplorare, al contempo, la relazione di amicizia tra lei, Andrea e Agnese nonché l’inizio dell’amore tra gli ultimi due.
    Damiano è il personaggio visto come rimpiazzo ma, quando iniziamo a conoscerlo, appare differente da Lorenzo e non fatica ad essere identificato, come è giusto che sia, come una persona a sé stante. L’essere in “coppia” con Giulia sembra appiattirlo a livello caratteriale e di potenzialità quindi la speranza per la terza stagione è che possa essere tratteggiato correttamente per trovare una sua vera collocazione all’interno del team con legami più naturali e, soprattutto, sviluppati partendo da una base effettiva. 
  • Giulia e Riccardo: diventati ormai i due “vedovi”, potrebbero trovare una loro collocazione in Doc 3 solo se venisse dato loro spazio e tempo per elaborare davvero i lutti che si portano dentro, in caso contrario una loro presenza non sembra essere così essenziale.
    Riccardo aveva scelto Alba, prima che lei lasciasse il mondo terreno, e quindi una sua relazione con Carolina -da lui stesso rifiutata- apparirebbe come forzata e non farebbe altro che mettere in cattiva luce la Fanti jr. che invece meriterebbe un po’ di stabilità emotiva e di felicità. Come amicizia, invece, potrebbe essere interessante, a patto che sia proficua per entrambi. Un’amicizia tra i due, inoltre, permetterebbe di sondare il terreno dell’amicizia uomo-donna che sembra essere da sempre una chimera ma che, invece, esiste. Bonvegna, in ogni caso, dovrebbe avere la possibilità di elaborare la perdita di Alba, figura fondamentale nella sua vita che se ne è andata troppo presto e per sempre.
    Giulia nella seconda stagione è stata demolita sotto qualsiasi fronte e lo spazio che le è stato dato non è mai stato funzionale all’elaborazione dei lutti ma piuttosto ad una ripartenza incredibilmente forzata -nel privato- e ad un’assenza mentale preoccupante in reparto. L’unica volta in cui ha davvero preso una decisione, questa decisione è andata a ripercuotersi in modo negativo su un personaggio –e sì, la decisione era condivisa, ha salvato tantissime altre vite, ma perdere un paziente è sempre e comunque un piccolo trauma che, se sommato a tutti gli irrisolti di Giulia, crea una bomba pronta ad esplodere. La speranza per la terza stagione è la stessa già citata per Riccardo: spazio e tempo per elaborare i lutti che probabilmente non sono nemmeno elaborabili del tutto.
    La speranza, per entrambi, è che non vengano ingabbiati in una relazione di consolazione reciproca ma che, piuttosto, venga sviluppato un rapporto di aiuto reciproco anche se le ferite sono differenti. 

Queste sono le mie considerazioni alla luce di quanto visto nella seconda stagione. Resta comunque inteso che non disdegnerei un po’ di felicità per tutti -spettatori compresi- dopo una stagione emotivamente devastante. In chiave utopica, invece, una resurrezione di Alba e Lorenzo potrebbe essere un buon punto di partenza per riportare la serie ai fasti della prima stagione.

Voi cosa ne pensate? Cosa vi aspettate da Doc Nelle tue mani 3? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.