La macchina da presa scivola dolcemente nel corridoio di una clinica, così inizia The IIrishman, ultima opera di Martin Scorsese. I nostri occhi stessi si dirigono in visita ad un uomo seduto su una carrozzina, Frank Sheeran. Una voce fuori campo inizia a parlare, è la sua voce, ci racconta la sua vita e non possiamo che ascoltare.

Trama

Non è assolutamente importante, in poche parole è appunto la storia di come Frank Sheeran (interpretato da Robert De Niro e doppiato da Stefano De Sando ) sia arrivato ad essere un uomo fidato prima del boss mafioso Russell Bufalino (Joe Pesci, doppiato da Leo Gullotta ) e poi di Jimmy Hoffa, sindacalista importantissimo (Al Pacino, doppiato da Giancarlo Giannini). Sullo sfondo un’America che cambia e si trasforma forse troppo rapidamente.

Commento

The Irishman è una vera e propria epopea e come tale ha bisogno di tempo, silenzi e grandiosità visiva. Non ci si può aspettare azione estrema da un film che ci mostra la realtà, seppur dal punto di vista di un gangster. Scorsese ci vuole mettere di fronte ad una sorta di lungo esame di coscienza, una confessione in fin di vita ma non lo fa puntando il dito contro qualche ingiustizia. Noi riflettiamo su noi stessi, sui sentimenti che ognuno di noi prova, sugli errori che ognuno di noi commette, sul pentimento che porta in alcuni casi al perdono, sulla tristezza di una mancanza di tale perdono. Dopo la visione le riflessioni sono state molteplici ma una sola cosa è risultata essere il nucleo di questo magnifico film: la memoria. Quello che ricorda, in The Irishman, il personaggio di Robert De Niro potrebbe avere imprecisioni ed è comunque un punto di vista soggettivo. Qui la visione ci interroga dunque, ha il coraggio di mettersi a nudo di fronte a noi dicendo “questo è come ho vissuto, perdonami.” siamo disposti a concedere il perdono? Siamo disposti a chiedere scusa per come abbiamo vissuto? Sicuramente qualcuno avrà sofferto per causa nostra, non aspettiamo che sia troppo tardi, l’orgoglio non porta da nessuna parte.

Conclusioni

The Irishman è un film meraviglioso che attraverso una regia straordinaria, delle interpretazioni di livello stellare, una scrittura che non dimentica i silenzi e una colonna sonora che ci trasporta indietro nel tempo ci mostra la vita, la morte, la lealtà, la malattia, la spiritualità, la violenza e tutte le altre sfaccettature dell’essere umano. Il tempo dirà se The Irishman è o meno un capolavoro ma questo non importa, sono definizioni, ciò che importa è il contenuto e in un film che prende un uomo che ha fatto molti errori e ce lo mette di fronte inerme e indifeso di contenuto ce n’è parecchio.

 

Lorenzo

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Lorenzo

Sono un grande appassionato di Cinema, soprattutto pellicole horror. Adoro anche il cinema classico e tutto ciò che non è mainstream. Sono anche un appassionato di videogiochi e serie Tv. Amo leggere e vado matto per Stephen King e Bruce Springsteen.