Proprio così, avete letto bene: il fotografo tedesco Peter Lindbergh ci ha lasciati. Ad annunciare il tutto è stato il suo account instagram, con un post del 4 settembre 2019:

“È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Peter Lindbergh il 3 settembre 2019, all’età di 74 anni. Lascia la moglie Petra, la sua prima moglie Astrid, i suoi quattro figli Benjamin, Jérémy, Simon, Giuseppe e sette nipoti. Lascia un grande vuoto”.

https://www.instagram.com/therealpeterlindbergh/?hl=it 

Una grave perdita per il mondo della fotografia e, soprattutto, della moda. In realtà, poco gli interessava la moda, ma con i suoi scatti ha lasciato un’impronta indelebile e, negli anni ’80 e ’90, è stato anche tra i maggiori responsabili del successo di numerose top model, tra cui Naomi Campbell, Linda Evangelista, Kate Moss e tante altre.

Ma vi siete mai chiesti cosa avessero di tanto speciale le sue foto?

Ve lo spiego subito.

Peter Lindbergh era un’ anima contro corrente, così come lo erano i suoi scatti: nessun filtro, nessun ritocco, ma un semplice bianco e nero per avvicinarsi alla realtà. Per il fotografo, infatti, una bella foto doveva essere prima di tutto “vera”, così come le donne che immortalava: niente make up o altri fronzoli, ma ridotte alla bellezza della loro essenza. Egli era stufo di preconcetti e stereotipi e, attraverso i suoi scatti, combatteva per liberare la società contemporanea dalla tirannia della giovinezza e della perfezione (questo, a parer suo, doveva essere il compito di tutti i suoi colleghi). Rughe, occhiaie, imperfezioni, chi più ne ha più ne metta: basta bellezza artificiale, Peter con un click voleva catturare la bellezza della realtà. Il suo obiettivo non era quello di mostrare il vestito all’ultima moda o un make up impeccabile, ma altri aspetti della donna fondamentali, che spesso le persone tendono a dimenticare: la fragilità, il coraggio, l’indipendenza e la gioia del sentirsi libere, senza maschere o qualunque tipo di sovrastruttura. Forse è anche per questo che fra lui e le sue “muse” c’era un certo feeling, si fidavano di lui perchè le guardava per quello che erano, le conosceva bene.

Il suo percorso lavorativo è stato sicuramente coraggioso, ovviamente un rischio per il mondo del marketing. Insomma, l’opposto di ciò che il mercato si aspetterebbe, no?

Ma Peter Lindbergh sapeva bene che per cambiare le cose occorreva una “piccola rivoluzione”. La sua ci è riuscita davvero e noi non possiamo fare altro che ringraziarlo.

-Mariapia