Collocato nel filone dei Teen Drama, Sex Education è una delle migliori serie targata Netflix. Piccolo budget, grande risultato. Perchè? Perchè Sex Education parla della vita di tutti i giorni e di quello che capita agli adolescenti senza manierismi o stereotipi.

Sex Education è una serie inclusiva ma non il genere di politicamente corretto che fa venire voglia di martellarsi i piedi. Il suo segreto è quello di analizzare le vicende dei personaggi, spiegarne la psicologia, i sentimenti, le ragioni delle loro azioni. In maniera coerente e realistica. In modo che anche chi non ha nulla in comune con il personaggio di un determinato filone, può comunque provare empatia per lui, capirlo.

Questa è una dote davvero rara in un prodotto audiovisivo, perchè spesso le serie tv di oggi punta esclusivamente alla spettacolarizzazione e agli intrecci complicati. Mentre Sex Education, con la sua intelligente semplicità, riesce a parlare di tutto e tutti e riesce anche ad educarci! Si, finalmente qualcosa che fa evolvere non solo i personaggi, ma anche gli spettatori.

Purtroppo il sesso viene spesso visto come un tabù, mentre in Sex Education viene trattata come dovrebbe essere concepito: una cosa naturale, essere consapevoli con il proprio corpo, senza esagerare o ripudiare ciò che concerne la sessualità. Attraverso gli occhi, non solo di Otis, ma anche di tutti gli altri, adolescenti e adulti, noi riusciamo ad imparare divertendoci (la serie gode anche di una sceneggiatura ricca di sketch sagaci) importanti lezioni di vita.

Per farvi un esempio, quando si tratta di trattare la asessualità, invece di dire la solita frase politically correct del cazzo, viene espresso un concetto in maniera filosofica che fa davvero capire che essere asessuali è una caratteristica normale, per quanto non così comune. Esattamente la nostra dottoressa Jean dice che “Il sesso non ci rende completi, per cui senza sesso non siamo vuoti”.

Sarebbe inutile fare una vera e propria recensione, sia perchè regia, fotografia, musica e buona parte del cast, non sono i punti di forza di questo telefilm, ma anche perchè è una delle serie più viste di Netflix e per ora ho visto tantissimi recensire la seconda stagione. Quindi in questo articolo, dirò solamente cosa mi ha colpito a livello di struttura narrativa e contenuti di Sex Education 2.

I filoni dei personaggi

Personaggi odiati, personaggi amati. Fatto sta che ogni storia mi ha colpito e mi ha trasmesso qualcosa. Ho apprezzato moltissimo che in questa seconda stagione sia stato dato più spazio agli adulti e i loro problemi. E mi è piaciuto molto il fatto che ancora una volta la serie non sia scesa nel banale o nello scontato, ma ci abbia mostrato che anche chi ha superato la pubertà da un pezzo, non ha ancora le idee chiare sulla sessualità e sulle relazioni. E questo rende i personaggi ancora più umani. E forse, rende la serie adatta anche ad un pubblico decisamente più adulto. Personaggio preferito: la mamma di Otis e Adam. Personaggi odiati: Ola e Isaac.

SPOILER

Quello che però mi ha colpito di più lo lascio per ultimo. Forse sarà anche soggettivo, ma ci sono state tre scene che mi hanno fatta riflettere e vorrei parlarne con voi: la scena in cui Otis ovviamente dichiara i suoi sentimenti

a Meave, quando Otis si confronta con sua madre e lei gli dice che essere genitore non è facile perché il fatto di esserci implica il doversi fare carico della parte peggiore dei figli e la scena in cui Jackson e la mamma non biologica si confrontano.

Ovviamente ho pianto in tutte e tre le situazioni.

Meave & Otis

“Ciao Meave. Lo So che non puoi rispondere adesso perché ti sto guardando in diretta tv. Ma volevo dirti che sono molto fiero di te… e che sono stato uno stupido in realtà. Sentirti dire che provi qualcosa per me era tutto quello che avrei voluto. Ero cosi preso dalla voglia di fare la cosa giusta… che ho peso di vista quale fosse. E sei tu. Sei sempre stata tu. Io ti amo, Meave. Richiamami. Spero non sia troppo tard… Messaggio Cancellato”

Ditemi voi come si fa a non piangere in questa scena! In questo caso mi verrebbe voglia di dire “piccoli uomini/donne crescono”. Ohhh i miei sentimenti. Poi, detto in Italiano, con la voce di Andrea Di Maggio, secondo me fa ancora più piangere.

Jean & Otis

Per motivi personali, penso che mi sia commossa nella seconda scena che ho menzionato perché di recente ho riflettuto sulla relazione genitori figli sia dal punto di vista di una figlia, che dal punto di vista di un genitore. Ho riscoperto il rispetto e l’amore per i miei genitori e dal momento che anche io spero di diventare presto mamma a mia volta, sentir dire da Jean che educarlo un figlio non è facile perché restare a crescerlo significa beccarsi tutto il peggio… beh mi ha fatto piangere. Più il tempo passa, più ammetto di avere paura degli adolescenti. Stupidi, emotivi e saccenti adolescenti.

Jackson e le sue mamme

La terza scena che ho menzionato è quella che mi ha colpito di più perché sono cresciuta con un papà e una mamma ed ignoro le dinamiche di una famiglia con due madri e due padri. Per cui ci sono rimasta quando Jackson ha lanciato una frecciatina alla madre non biologica su quanto lei “volesse costringere il figlio a nuotare per farlo somigliare a lei per evitare che fosse evidente che lei non fosse la madre biologica” e la mia reazione fosse stata “Esatto, in questo caso i figli delle coppie omogenitoriali devono affrontare questo problema”. Quando un ragazzo è adolescente potrebbe ritrovarsi a dire questo genere di cattiverie ai genitori, ma per fortuna la situazione si è risolta con una conversazione molto sincera, introspettiva e aperta fra i due.

Mi ha colpito il fatto che io sia riuscita ad immedesimarmi nella madre di Jackson e capire cosa si prova quando un figlio non tuo ti rinfaccia di avere paura che non essere legati biologicamente sminuisca il rapporto tra un genitore e un figlio. Ma alla fine questo non è vero, perché la madre di Jackson c’è sempre stata per lui. Questo dimostra che i figli non sono di chi li fa, ma come dice Jean “di chi rimane a crescerli con il bello e il cattivo tempo”.

La serie cosi, si dimostra una dispensatrice di pillole di vita e perle di saggezza.

Bonus Extra. Ora che ci penso, mi sono commossa anche quando tutte le ragazze si uniscono, trovano qualcosa in comune e aiutano Aimee a superare la fobia dell’autobus a seguito della molestia che aveva ricevuto.

Consiglio a tutti di vederla

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film