Lunapark è la serie Netflix targata Fandango di produzione italiana da qualche mese inserita nel listino Netflix 2021. Per qualche settimana nella top ten, amata e non , sicuramente è da non perdere.

Ambientata nella Roma degli anni 60, con protagoniste Simona Tabasco e Lia Grieco, la storia è quella di due sorelle che vengono separate da piccole per poi ritrovarsi non senza venire a sapere di molti segreti che le riguardano e che rivelano il perchè della separazione delle due bambine.

La differenza sociale: donna da lunapark e donna da villa borghese

Le protagoniste sono diverse eppure il loro incontro avviene nel lunapark dove una delle due vive e lavora. Simona Tabasco interpreta Nora/Adele (guardando la serie capirete il perchè dei due nomi) ed è la ragazza del lunapark. Lia Grieco interpreta sua sorella Rosa, ed è la ragazza della villa, iscritta a lettere e appassionata di libri e poesia.

 

Nella sera in cui Rosa e il suo fidanzato, suo fratello e il cognato vanno al lunapark, avviene l’incontro magico e simbolico tra le due sorelle, inconsapevoli di esserlo. Adele/Nora legge le carte attraverso la pratica della cartomanzia e Rosa chiede se mai rivedrà sua sorella. Le sue sembrano avvertire subito un legame ma è ancora presto per descrivere un sentimento che va oltre le loro visioni  e sensazioni del momento.

In una Roma piena di spiritualità, poesia, magia e sogni infranti e che stanno per realizzarsi, in quel contesto così onirico e speciale che porta le menti a star bene e a non pensare, sta accadendo qualcosa che le anime già hanno deciso, o forse le carte…

Il lunapark come luogo di appartenenza di una comunità errante

I lunapark di Roma degli anni 60 erano delle vere e proprie comunità, dei gruppi sociali in cui ci si riconosceva come apparententi. Si era famiglia e gruppo coeso, si viveva assieme, si mangiava, si faceva festa, si lavorava assieme e assieme si preparavano i numeri di magia, di spettacolo teatrati allestiti per allietare le persone che andavano al lunapark. Coppiette, famiglie, amici, curiosi. Nora/Adele è cresciuta con quello che credeva essere suo padre biologico nel lunapark più famoso di Roma. Sua madre è morta giovane e lei ricorda sempre che da bimba era molto felice con lei e suo papà. La nonna è la sua più grande alleata fino a quando non scopre che è stata la persona che le ha mentito di più. Ma la vera colpevole è sua madre, anche se non tutto è come sembra.

 

Proprio come nel lunpark appaiono sagome che sembrano davvero reali ma in realtà sono personaggi fantasmagorici, e le luci e le voci sono effetti scenici ma pare che siano reali e vogliano dire qualcosa a chi ascolta, tutto quello che Nora/Adele avverte nel momento della verità sulla sua infanzia, sembra una bugia grandissima e una cosa davvero inquietante da accettare. La verità è solo che bisogna, come dice la nonna, ascoltare tutta la storia. Non bisogna mai tralasciare i pezzi o i dettagli più importanti. Ed ecco che il lunapark diventa la metafora dei sentimenti, un rifugio sulle macchinine da corsa quando si sta male, un caos come quello mentale, un labirinto come quello che rappresentano i pensieri, simboleggia la famiglia ma anche quella che non è realmente una famiglia. E’ il letto, il latte caldo, un panino e del vino e degli spaghetti per far festa, la musica e la poesia, sagome e vecchi video, elettricità e lentezza, maschera e scena.

Una comunità errante come il circo, come gli artisti di strada. I signori, la gente, le famiglie dei lunapark sono artisti, sono persone che amano le parole e la forma, la musica e lo spettacolo, i colori, la frenesia, la menzogna scenica e la verità: la verità intesa come arte, intesa come senso più profondo della vita. Che aspettate? Siete amanti della magia, della cartomanzia, del simbolismo? Delle storie drammatiche ambientate in una Roma degli anni 60?

Dei vestiti anni 60 dove pantaloni alti e vestitini a fiori facevano da protagonisti? Ebbene, la storia che racconta Lunapark è la storia che fa per voi. Sei episodi, ciascuno di circa 45 min/54 min, con un finale aperto e questo significa seconda stagione! Buona visione! Al prossimo articolo con la prossima recensione! E ricordate: il tatuaggio della farfalla racchiude tutta la storia che dovete sapere.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.