Travolta dall’immensa mole di argomenti da studiare durante questa gelida ed infinita sessione invernale, ho trovato consolazione soltanto nella programmazione di Netflix. Mi imbarazza ammetterlo, ma nonostante il catalogo fosse straripante di serie TV e film, offerto dalla piattaforma, la mia attenzione è caduta su qualcosa che mai avrei pensato di vedere.

Un sabato sera di dicembre, invece di uscire e vivere in modo attivo la vita insieme ai miei coetanei, ho deciso senza pensarci troppo di infilarmi il pigiama di pile, di quelli che fanno le scintille se sfregati troppo. Decisione tra l’altro che prendo tutti i sabati sera ormai da un bel pò. Che cosa triste penserete voi, ma il peggio non è ancora arrivato.

Posizionata davanti al televisore con bibita gassata, in una mano, rigorosamente con zuccheri, perché non si è mai abbastanza grassi, e telecomando nell’altra, mi lascio consigliare da Netflix, che mi propone niente poco di meno che un drama.

Totalmente ignorante in materia e senza alcuna voglia di informarmi, da buona italiana media ho deciso di guardare la prima puntata, basandomi soltanto su quei pochi giudizi, per di più negativi, che avevo letto sui vari social. Sono dunque partita con l’idea di criticarlo senza tregua, pronta a catalogarlo come genere trash, alla pari del Segreto e di Uomini e Donne.

Mi duole ammetterlo ma dopo il primo episodio di Meteor Garden non sono più stata in grado di fermarmi, finendolo in poco più che una settimana!

Meteor Garden

Remake di un drama taiwanese, basato sul manga giapponese Hana Yori Dango, Meteor Garden è una serie televisiva cinese, trasmessa nel 2018.

La trama di base è alquanto banale: Dong Shancha, giovane ragazza di bellezza mediocre e dal carattere irritante, riesce a far innamorare di lei uno dei fighi della scuola Dao Ming Si, che oltre ad essere palesemente un modello, è anche tra i migliori dell’università. E per non farsi mancare niente il giovane dagli occhi a mandorla è inoltre l’erede di una multinazionale.

Fin qui sembra essere la solita storiella trita e ritrita ed in effetti sarebbe così, se non fosse per la quantità di eventi totalmente e volutamente irrealistici che si susseguono nelle 48 puntate, che non risultano mai pesanti e monotone. Sono proprio quegli episodi improbabili, e per certi aspetti assurdi, a rendere la serie divertente e scorrevole.

Ora riassumere la serie in maniera dettagliata sarebbe abbastanza complicato, considerando tutto quello che succede. Mi sembra, però, giusto accennarvi qualcosa: lui si innamora di lei, in seguito ad un calcio che la nostra dolce e per niente violenta protagonista gli sferra sulla faccia a causa del suo comportamento da bullo; lei ama l’amico anaffettivo di lui, che non se la fila manco di striscio; lei ci mette una pietra sopra ed inizia a capire che forse lui ci tiene davvero a lei, visto che l’ha salvata da una bufera di neve e da circa quattro o cinque sequestri, rischiando anche di morire; si mettono finalmente insieme, dandosi un bacino a stampo ogni morte di papa; subentra la mamma di lui che considera lei troppo inferiore per suo figlio; lei nel frattempo arriva seconda ad un concorso di cucina nazionale, senza saper cucinare; lui viene rinchiuso nella sua camera da sua madre ed inizia a digiunare; lei fa lo stesso perché evidentemente a stomaco vuoto ci si sente più vicini; riescono a convincere la stron…scusate, volevo dire la madre, che accetta la loro relazione e decide di viaggiare per il mondo; i due giovani si sposano e quando credi che stia per arrivare il limone duro, partono i titoli di coda. Fine.

Mai giudicare senza sapere:

Questa regola andrebbe applicata nella vita di tutti i giorni. Spesso ci fidiamo di quello che ci dicono gli altri, o meglio ci annoia informarci e finiamo con il credere che il giudizio di un nostro amico o anche solo di uno sconosciuto sia affidabile, dimenticando invece che le opinioni sono frutto dell’individualità e per questo soggettive.

Sicuramente non posso dire di essere diventata un’esperta di drama, tuttavia il mio pensiero su quest’ultimi è cambiato dopo averne visto uno.

Penso sia chiaro il fatto che la sceneggiatura di questo drama non sia da Premio Oscar, ma è stato comunque capace di centrare uno degli obiettivi delle serie televisive e cioè intrattenere lo spettatore. E ci riesce molto bene, nonostante la durata delle numerose puntate. Tutto ciò che posso dire è di guardare questo genere, o perlomeno  Meteor Garden, partendo dall’idea di volere passare del tempo in spensieratezza, mettendo per un po’ da parte i problemi e soprattutto i pregiudizi.

PS: non seguite l’esempio della nostra protagonista. Dare calci non vi farà trovare marito, al massimo vi beccherete una denuncia!

 

Qui Alessia, grazie per l’attenzione! Voi cosa ne pensate di questo genere che sta spopolando? Avete un drama preferito?

 

Written by

Alessia

Classe 1999. Studentessa universitaria. Curiosa della vita.