Quando sono uscita dalla medie, avevo una buona media di voti; 9/10 in tutte le materie e mi sono detta che nell’indecisione avrei potuto fare una scuola con un indirizzo generico, insomma studiare tutte le materie per poi capire cosa volevo davvero. In realtà dentro di me sapevo benissimo che, anche se a matematica avevo 9, preferivo le materie umanistiche.
Perchè non hai fatto l’artistico? Perchè la mia aspirazione a 14 anni non era disegnare, o comunque sono consapevole che non avrei mai accettato che qualcuno mi dicesse come disegnare  e cosa disegnare… e non avrei fatto dei miei disegni un lavoro, volevo fare altro, voglio fare altro: voglio scrivere. Perchè non hai fatto il classico? A me piace l’italiano e la letteratura in generale ma non amo studiare le lingue, già è tanto se so l’inglese, soprattutto se sono morte come il latino o il greco antico, non penso che riuscirei mai a farmele entrare in testa. Con questo non voglio sminuire chi fa il classico, tutte le materie sono nobili e importanti, ma ognuno ha i suoi gusti.
Siccome il latino e il greco sono fra le materie principali del classico, l’ho scartato sin dall’inizio. La cosa divertente però è che allo scientifico a latino e inglese avevo 9, mentre a matematica 6/7. Ma ciò a cui non avevo pensato, è che anche se alle medie avevo 9 in matematica, quella che avrei studiato al liceo era totalmente diversa e difficile… e ovviamente non faceva per me.
Tutta questa situazione, lo studiare per metà materie che non mi entusiasmavano, mi ha pesato e non poco.Risultati immagini per exasperating gif

I miei professori invece sono stati delle ottime guide e uno dei pochi motivi per cui non ho cambiato scuola, non ho mai avuto problemi con loro e sono contenta di essere rimasta in contatto con quelli di inglese, lettere, matematica e fisica.
Alla fine, il problema non è stato tanto lo studio, ma il condividere le mie giornate con una classe divisa che per 5 anni non ha fatto altro che generare tensioni su tensioni.

Fortunatamente avevo tre persone su cui poter contare, ma non bastava: con una classe del genere ogni volta che c’era una verifica o un’interrogazione, nessuno collaborava. So che non sto parlando di cose nuove, ma è veramente pesante stare con persone che nonostante le interrogazioni programmate non si presentavano a scuola, trattavano gli insegnanti a pesci in faccia riuscendo sempre a scamparla, deridevano i compagni o che se avevano qualche informazione per aiutare qualcuno con le verifiche non le passavano mai. Non c’erano realmente buoni e cattivi, anzi, alcuni presi singolarmente erano anche simpatici,  ma spesso ognuno pensava per se, e per quanto io mi sforzi di trovare episodi piacevoli, tutto quello che mi viene in mente  è che a me queste persone non hanno lasciato molto.
In particolare, a Giugno, c’era un clima strano perchè a me è sembrato che giocassero tutti a fare gli amici, quelli uniti, mentre in realtà ognuno stava pensando a salvarsi la pelle cercando di applicare la regola “l’unione fa la forza”.

Per quanto mi riguarda, ho cercato di studiare basandomi sulle mie forze e mi sono riscritta in un mese tutti gli appunti per ogni materia su ogni argomento studiato e insieme ai miei amici ho ripassato. Ammetto di essere stata quella più ansiosa del gruppo, ma era solo perchè avevo una grandissima paura di deludere me, la mia famiglia e i miei amici, che da me si aspettavano molto.
Studiavo ogni giorno e lavoravo alla mia tesina, con una grandissima paura di sbagliare. Sono arrivata al punto che ogni tanto mi prendevano delle “strane sensazioni di freddo” allo stomaco e in seguito ho scoperto di essermi fatta uscire anche qualche capello bianco!
Lo so che descritta così, più che un esame di stato sembra essere un film dell’orrore, infatti non so cosa mi sia preso. In passato ho già fatto altri esami, come quello per la patente o per il certificato di informatica di base europeo, ma mai mi era capitato di sentirmi così. Inoltre in tutto ciò, avevo anche abbandonato i miei hobby preferiti: leggere, scrivere, disegnare e guardare film.
Come potevo sentirmi? Uno schifo, ma fortunatamente ho avuto accanto la mia famiglia e il mio ragazzo, che non mi hanno mai lasciato per un momento.

L’esame

Sono stata ammessa con 21 crediti, la mia prof di filosofia mi aveva detto che se volevo sperare di poter prendere un voto alto dovevo prendere almeno 39 alle prove scritte… già le prove scritte…sia la prova di italiano che quella matematica a me sono sembrate ridicole: le traccIe di italiano erano abbastanza ripetitive, praticamente quasi tutte sull’ambito scientifico, robot, scienza e progresso quindi non c’era molta scelta; mentre la traccia di analisi, anche se dicono sia stata la più facile, nel “panico” iniziale, il fatto che l’autore fosse sconosciuto al 99% di tutti i presenti ha fatto in modo che la scartassi subito.
Non parliamo di matematica…facciamo sul serio? La bicicletta con le ruote quadrate? Se non fosse stato per il buon cuore della professoressa penso che non sarei mai riuscita a ad impostare il problema. Fortunatamente invece la terza prova è andata bene, i professori avevano fatto domande equilibrate e, avendo studiato, sono riuscita a rispondere in maniera soddisfacente. Risultati: 13, 13 e 14.Risultati immagini per ok gif

Mi sono seduta all’orale con 61, non sapete l’ansia che avevo: spesso mi ripetevo che non sarebbe importato il voto con il quale mi sarei diplomata, ma dopo essere andata bene per 5 anni, non volevo assolutamente deludere le aspettative. Così, carica di pressione e ansia, ho studiato giorno dopo giorno senza pause, cercando di elaborare una tesina impeccabile, che rientrasse in 10 minuti di discorso e soprattutto che attirasse l’attenzione dei professori.
Ci sono riuscita? Sì, e di questo ne sono soddisfatta.Risultati immagini per ok gif

Il giorno dell’esame orale ero molto nervosa, al punto che avevo vietato a tutti di entrare ad eccezione del mio ragazzo e di mio nonno…. ovviamente mentre ero girata sono entrati tutti i miei amici e i miei genitori!
L’argomento della mia tesina è stato: “il Cinema: la settima arte”. Ho portato un file power point con poche slides e semplici concetti rappresentati da video e immagini per cercare di catturare l’attenzione dei professori, un po’ come se fosse stato un documentario di Piero Angela.
L’obbiettivo del mio progetto è stato quello di dimostrare come il cinema fosse a tutti gli affetti una disciplina completa: la perfetta armonia fra arte, ricerca e progresso.Risultati immagini per applause gifIl mio piano ha funzionato: i brevi filmati che avevo montato al computer sono piaciuti ai professori che, appena finito di parlare, mi hanno detto “Dopo una presentazione del genere, devi essere anche all’altezza di sostenere un buon esame orale!”. Ovviamente questo invece di incoraggiarmi mi ha messo più pressione e per un attimo ho pensato di scappare. Poi mi sono seduta davanti alla commissione e ho cominciato il colloquio orale. La mia professoressa di filosofia è stata buona con me, mi ha fatto domande semplici e pertinenti alla mia tesina, lo stesso hanno fatto anche i professori esterni di inglese e fisica. Anche le professoresse di matematica e scienze mi hanno fatto domande a cui ho saputo rispondere, mentre la più s** è stata quella esterna di italiano: innanzi tutto ha esordito dicendo “visto che sei così brava ti metto in difficoltà” e mi ha subito chiesto di riassumerle come sono cambiate le tecniche narrative da Manzoni fino all’ultima cosa in programma, quindi all’ermetismo. Quando ho finito di risponderle, cosa che ovviamente non si aspettava, ha fatto una carognata più grande: ha preso una fotocopia su cui erano stati scritte tre righe di una poesia, senza autore, senza titolo, senza niente, mi ha detto solamente: “Questi versi fanno parte di una poesia che avete letto in classe, dimmi chi è l’autore, quando è stata scritta e la raccolta di cui fa parte; dopodiché fai l’analisi delle figure di suono“.Risultati immagini per that bitch gifVi giuro sono tentata dal darvi il nome di questa qui e andargli a bucare le ruote dell’auto!  Fortunatamente sul gruppo dei maturandi 2017 io e la mia classe avevamo ottenuto alcune informazioni su di lei e sapevamo che era fissata con Montale e con le date delle opere, in più, io mi ero rinchiusa a casa a studiare, quindi dopo aver riflettuto un po’ le ho risposto secca “Non recidere forbice quel volto. Eugenio Montale. Fa parte della raccolta “Le occasioni”, quindi è datata 1937“.

Per l’analisi delle figure di suono invece mi sono arrangiata basandomi su quello che avevo imparato a scuola sull’analisi del testo. Invece di latino, questa professoressa, sempre per mettermi in difficoltà, mi ha chiesto di parlarle non della trama del Satyricon di Petronio, ma della trama di una novella milesia narrata all’interno dell’opera da uno dei personaggi secondari: “la matrona di Efeso”. Anche qua, sono stata fortunata ad aver studiato e dato che comunque adoro la letteratura classica (spinta anche dal mio amore per Percy Jackson) sono stata in grado di raccontarle dettagliatamente la trama. A quel punto mi ha lasciato andare con una voce piatta scocciata “va bene cosi”… però ragazzi, se avessi potuto le avrei fatto un bel gestaccio in segno di vittoria.Immagine correlata Poi ho visto la prova scritta di matematica e la terza prova, mentre il tema d’italiano non mi è stato mostrato perchè secondo la professoressa ero andata bene e le correzioni che mi aveva fatto non meritavano attenzione… intanto mi ha messo 13 e non 14 o 15; ma comunque, quando scriverò qualcosa di importante mi ricorderò di lei e delle sue correzioni del caiser.

E così si è concluso il mio esame: mi sono girata e sono corsa fra le braccia del mio ragazzo, scoppiando a piangere mentre tutti applaudivano, tutta la tensione che avevo accumulato in quei mesi si era tramutata in lacrime, lacrime di gioia perchè finalmente ero libera. Infine la professoressa di scienze (vicepreside) mi aveva fatto portare i miei disegni all’esame e dopo essersi chiusa in una stanza con la commissione per decidere il mio voto, ha mostrato a tutti i miei ritratti.
Quello è stato un piccolo momento di gloria, in cui ero io a guardare in faccia i professori e sapere che oltre ad essere capace di raggiungere ottimi risultati a scuola, ho anche un grande talento: disegnare.

Volete sapere quanto ho preso? 93/100.Immagine correlata Come al solito, quando dipende dagli altri, non si può ottenere mai quello che si vuole e la borsa di studio la vedrò col binocolo…è un vero peccato perchè so di meritarla e non avrei voluto pesare sui miei genitori con le spese universitarie, ma ormai non si può tornare indietro.
Io non sono un numero, ma conosco i sacrifici che ho fatto, a cosa ho rinunciato per impegnarmi a concludere in maniera soddisfacente questo capitolo della mia vita, un capitolo importante… perchè, come dice una persona saggia:

“Ci si ritrova al liceo, in un periodo della vita in cui il carattere cambia, viene modellato in quei 5 anni. Passi dall’essere bambino, all’essere adolescente, ad essere quasi adulto; e le persone che ti circondano, le situazioni che ti ritrovi ad affrontare determinano la tua persona.”

Non so se rimpiangerò questi momenti, però adesso “Benvenuta Università“!

Qui Sara Scrive, passo e … oddio ragazzi, non sapete quanto mi mancava!!… ok .. chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film