Quando si parla di Martin Scorsese spesso Silence, del 2016, viene dimenticato. È vero, in una filmografia così vasta come quella del regista americano è facile perdersi qualcosa, basti pensare a Re Per Una Notte (di cui abbiamo parlato in questo articolo Re per una notte #LaScriveSquadConsiglia). Cerchiamo di capire più nello specifico di cosa parla questo Silence e perché è un film da non perdere.

Trama

Padre Sebastião Rodrigues (Andrew Garfield doppiato da Davide Perino) e Padre Francisco Garupe (Adam Driver doppiato da Gianfranco Miranda) vengono a sapere che in Giappone il loro confessore Padre Cristóvão Ferreira (Liam Neeson doppiato da Alessandro Rossi) ha abiurato la fede cattolica. Increduli decidono di partire per verificare con i propri occhi se questa notizia sia vera.

I due sbarcano clandestinamente in Giappone grazie a una nave cinese e attraverso la loro guida Kichijiro (Yōsuke Kubozuka), un pescatore giapponese alcolizzato e con vari problemi, riescono ad entrare in contatto con una comunità cattolica locale. L’arrivo delle autorità inizierà a dar loro filo da torcere ma non tentando di ucciderli, il martirio rafforzerebbe la fede dei cristiani, l’abiura fatta calpestando un’immagine sacra (Yefumi o fumi-e) sarà l’arma che useranno.

Riflessione

Anche senza andare ad approfondire troppo la trama, Silence (tratto dall’omonimo e bellissimo romanzo di Shūsaku Endō) parla di Fede, spiritualità ma soprattutto del silenzio di Dio.

I nostri protagonisti sono dei Gesuiti che arrivano da un mondo in cui la loro Fede non viene limitata né messa in discussione in un mondo in cui sono mal visti e fanno perciò un’esperienza che è molto simile a quella dei primi Cristiani. Questo li spinge a chiedersi il motivo di questo assordante silenzio, loro pregano ma la situazione non cambia. Questo silenzio è rappresentato perfettamente da una colonna sonora fatta per lo più di suoni naturali che allo spettatore risulta quasi opprimente.

Se ci pensiamo però anche lo stesso Gesù provò questo silenzio.

Eloì, Eloì, lemà sabactani

Che tradotto significa

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Ecco che Silence inizia a parlare a tutti noi, credenti o meno. Tutti ci siamo sentiti abbandonati nella nostra vita e tutti abbiamo dovuto chiedere aiuto pur non venendo ascoltati. Dove possiamo trovare conforto? Dove trova conforto il protagonista Padre Rodrigues? Negli altri, perché è lì che Dio si manifesta, anche in Kichijiro il traditore, anche nel Fratello che forse sta fraintendendo il messaggio silenzioso che Dio gli sta mandando, anche nei martiri giapponesi in una delle scene più potenti e magnifiche del cinema degli ultimi anni, la crocefissione sulle rive del mare. Persino negli aguzzini.

Scorsese con Silence non fa il maestro, non insegna ma pone domande a sé stesso e a noi. In un mondo come quello in cui viviamo esistono ancora persone perseguitate per il loro credo, la loro pelle, la loro condizione sociale. Nel nostro mondo pieno di parole vuote c’è più silenzio di quanto ce ne sia mai stato. Molte voci gridano in un deserto di umanità e noi siamo coloro che non sentono o non vogliono sentire.

Silence parla ai cuori, mostra la compassione, l’amore verso l’altro essere umano che viene prima di qualsiasi immagine sacra perché nulla è più sacro di una vita umana. Se la Fede deve essere soltanto un’apparenza ipocrita è inutile, se la Fede deve essere qualcosa che divide e non unisce allora è bene non chiamarla Fede.

Silence è un film grandioso che fa riflettere come solo il grande cinema sa fare. Non abbiamo conversioni facili, non abbiamo magiche apparizioni, abbiamo un film crudo, violento e che non ha paura di mostrare i lati più terribili dell’essere umano. Scorsese mostra l’uomo all’uomo e ci ricorda di cosa è capace in tutto e per tutto, dalla violenza alla compassione.

Conclusioni

Silence è un film profondo che merita di essere riscoperto, passato ingiustamente in sordina è una delle opere che più mi sono rimaste impresse in questi ultimi anni, un cinema che fa della bellezza estetica un mezzo per parlare di argomenti delicati e importanti, Silence è un film che arricchisce.

Lorenzo

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Lorenzo

Sono un grande appassionato di Cinema, soprattutto pellicole horror. Adoro anche il cinema classico e tutto ciò che non è mainstream. Sono anche un appassionato di videogiochi e serie Tv. Amo leggere e vado matto per Stephen King e Bruce Springsteen.