Titolo: Modalità Aereo

Regista: Fausto Brizzi

Anno: 2019

Genere: Commedia

Trama: Diego è un imprenditore di successo. Ricco e poco curante del bene altrui, non si fa scrupoli a sminuire il prossimo. Il suo atteggiamento gli si ritorce contro quando dimentica nel bagno di un aeroporto il suo cellulare di ultima generazione a cui sono collegati profili social, contatti e carte di credito. I due inservienti Ivano e Sabino decidono così di vendicarsi dell’arrogante riccone e di sfruttare la lunga durata del suo volo verso Sidney per rubargli la sua vita digitale. Mentre Diego si trasforma nell’uomo più odiato del pianeta, c’è chi ne approfitta per sottrargli l’azienda di famiglia e mandare a rotoli la sua vita. Grazie all’aiuto di una bella assistente di volo e di nuovi inaspettati amici, la situazione non è poi così irreparabile.

Mio commento

La trama è abbastanza carina perchè – anche se banale – vuole trasmettere un messaggio: superando il cinismo di una carriera lavorativa, la cosa più importante per una persona sono la famiglia e gli amici. Infatti Diego, effettuerà nel corso della narrazione questo rito di passaggio – un po’ stereotipato – dell’uomo ricco e stronzo che attraverso gli insulti sui social, il crollo di una carriera, la solitudine,  ritroverà fiducia nel valore dell’amicizia.

Il film alterna quindi ad un tono malinconico, quello più allegro e comico che si appoggia soprattutto sugli sketch ben riusciti di Lillo e Dino Abbrescia.

Nonostante queste buone premesse, “Modalità Aereo” non riesce a svincolarsi dai classici difetti dei film comici(leggeri) italiani contemporanei: ritroviamo infatti battute e situazioni ripetitive e già viste, esibizioni canore non proprio motivate e tanti cliché (come il romano che parla come uno scaricatore di porto e il pugliese mammone fissato con il cibo). Questo non significa che il film non faccia ridere o sorridere, ma non riesce ad essere originale.

La struttura narrativa, in relazione anche ad alcune scene assurde e paradossali che potevano essere evitate, è a tratti abbastanza carente.

Viste anche le vicende giudiziarie che hanno colpito il regista, il film può assumere anche un significato di confessione autobiografica: dalla donna con una funzione salvifica al cattivo influencer (interpretato dalla web Star Luca Vecchi), che potrebbe stare ad indicare che il male di oggi proviene da Internet.

 

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Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film