Avengers: Endgame e l’ultima stagione de Il Trono di Spade sono stati gli eventi più attesi del 2019. Hanno sconvolto il mese di Aprile e io ho deciso di parlarne mesi dopo per analizzare la cosa a mente fredda.

Sicuramente sono due blockbusters… anche se per le serie tv non credo sia stato coniato un termine proprio specifico, ma il punto sta nel fatto che sono degli eventi, non semplici prodotti di intrattenimento. Questo perchè sono il frutto di anni di lavori precedenti, di campagne di marketing sbalorditive e di una crescente cultura sociale che il web ha alimentato nel corso degli anni.

Ci ritroviamo davanti due eventi di proporzioni gigantesche e tanti piccoli omini che devono fronteggiare la portata enorme di lavoro che questi prodotti di intrattenimento comportano. Possono i fratelli Russo e D&D soddisfare tutte le aspettative e creare qualcosa di perfetto? NO. Perchè questa risposta cosi netta? Cercherò di spiegare il mio pessimistico pensiero nel migliore dei modi.

Finchè Hollywood manterrà una certa mentalità e le persone non verranno educate ad essere meno superficiali, non sarà possibile imparare a trattare con le dovute precauzioni film/show di una certa portata.

Per prima cosa, viviamo nell’epoca del tutto e subito, quindi le persone sono maleducate di fronte all’attesa. Questo spinge la produzione ad accelerare notevolmente i lavori e si sa che la fretta è una cattiva consigliera. In particolare, ogni volta che si tratta di fare qualcosa di complesso come il capitolo conclusivo di una saga che va avanti da anni, il tempo a disposizione per produrre quel film non può essere troppo esiguo, anche se si trattasse di un paio di anni.

Si finisce inevitabilmente per tralasciare qualcosa o svolgere un lavoro superficiale senza pensarci troppo… e sappiamo che questo si traduce in un prodotto narrativo i cui eventi sembrano spesso campati per aria. La cosa grave inoltre, è che molto di frequente, gli sceneggiatori o in generale la produzione, tende sempre a dare spiegoni post visione dell’evento durante alcune interviste. Nessuno però sembra capire che quando si fa un film/show per un vasto pubblico, quindi qualcosa di commerciale e universale, la prima cosa che deve essere presa in considerazione è la semplicità e l’immediatezza di un messaggio.

Se fai le cose a cazzo di cane o criptiche, non importa se le spieghi a posteriori con un’intervista di supporto. Il prodotto che tu crei deve essere in grado di rispondere alle domande dello spettatore senza terzi interventi. Se un prodotto commerciale non rispecchia questa caratteristica c’è qualche problema.

In escalation vorrei farvi questi esempi: un’autrice come J. K. Rowling o un autore come Tolkien hanno scritto dei capolavori con tempo e pazienza. Senza nessun tipo di pressione o coinvolgimento con case di produzione, hanno avuto il tempo di elaborare un piano, uno schema mentale complesso ma semplice, in cui ogni tassello aveva un posto e nulla era lasciato al caso (o almeno, non ci sono misteri inspiegabili che danneggiano irreparabilmente la trama). Poi quando si ha a che fare con le grandi produzioni che lavorano con il tutto esubito, si fanno errori abbastanza grossolani. Già la Rowling sembra che abbia perso la brocca da quando ha cominciato Animali Fantastici (ovviamente è da prendere con le pinze visto che il prodotto non è ancora finito, ma comunque da notare è il fatto che F.B. è molto diverso dal contesto in cui è nato Harry Potter).

La Marvel, rispetto a Game of Thrones, aveva già uno schema, un percorso in mente per questa fase della storia MCU… poi quando l’ha sviluppato ha fatto certe pecionate, ma non sono tanto gravi come quelle commesse dalla produzione del Trono di Spade, che ha progressivamente perso l’essenza del programma stesso. Finendo davvero per scontentare tutti.

C’è da specificare poi, che comunque un film,  una serie sono frutto del lavoro di tantissime persone, non c’è da incolpare solo gli sceneggiatori, ma anche i produttori che approvano certe cose, i registi che non migliorano una sceneggiatura non troppo brillante…Insomma le dinamiche che influenzano un prodotto, non sono riconducibili sono ad un colpevole.. ma sono delle cose che universalmente incidono negativamente sul lavoro di tutti.

Oltre alla mancanza di tempo, c’è anche, secondo me, un modus operandi tipico delle produzioni internazionali, che mira solo a fare “il boom”. Cioè, non c’è più una certa ricerca artistica, cura ai dettagli, attenzione per il risultato… sembra più che il criterio con cui vengano prese le decisioni sia “cosa shockerà di più il pubblico? Qual è la cosa che attirererà di più l’attenzione?”. Questo modo di fare non funziona davvero, perchè alla fine anche gli spettatori si stancano di essere presi in giro in questo modo. Le trame vengono strutturate quasi con un vago richiamo alla telenovelas, in cui tutto è possibile, perciò “tenete gli occhi aperti gente!”. Le cose dovrebbero essere semplici e coerenti e secondo me verrebbero più apprezzate di qualcosa di contorto e inaspettato.

C’è appunto questa voglia di “lasciare il segno” che le produzioni a volte non si rendono neanche conto di aver esagerato. Mi fa ridere il fatto che alcuni ipocriti/ingenui continuino a dire “Il trono di spade ha 32 nominations agli Emmy” “E’ stata la puntata più vista”… ma che razza di ragionamento è? E’ come dire “Non mi importa ciò che dicono, basta che se ne parli”. Allora il trono di spade per cosa deve essere ricordato? Deve essere ricordato e basta, oppure essere ricordato con positività?

Mi pare un po’ ovvio sia stata la stagione più vista, è quella conclusiva e… soprattutto, questo show ha una certa rilevanza, e a prescindere dal contenuto, gli avrebbero sicuramente assegnato delle nominations agli Emmy. E il fatto che gli Emmy o le persone abbiano dato rilevanza a questa stagione non è sinonimo di capolavoro… perchè se premi Kit Harrington per aver detto “She’s my Quen” per tutto il tempo hai seriamente qualche problema. Se fosse stato un attore/serie sconosciuto non avrebbe ricevuto tanta attenzione o sostenitori.

È stata aperta una petizione per rifare da capo l’ottava stagione di Game of Thrones

Oltre all’approssimazione e alle motivazioni sbagliate per compiere una scelta in produzione, c’è anche l’influenza del pubblico. Non capirò mai come la gente non riesca a non passare da un eccesso all’altro. Ci sono film che non dialogano con il pubblico, e produzioni che lo fanno troppo…finendo per essere o troppo fanservice oppure mettendosi troppo contro lo spettatore…come se fare tutto il contrario di ciò che uno si aspetta fosse una scelta saggia.

Il pubblico dei blockbuster/film-serie evento è sicuramente un pubblico attivo… ma questo non significa che il prodotto ne deve essere totalmente influenzato. Una storia è una storia. Non è un avvenimento che viene completamente pilotato a seconda delle risposte del pubblico, altrimenti ecco cosa succede: o si manda tutto a puttane cercando di stupire le aspettative dei fan (D&D con le scene nosense e i personaggi totalmente snaturati) oppure si creano situazioni al limite del ridicolo per essere il più universali possibili (la Marvel, che per tenere alta l’attenzione di un vastissimo pubblico, deve inserire per forza scenette comiche, fuori luogo [vedi Thor Panzone che rimane stupido per tutto il tempo], spara bum bum e non troppo psicologiche). Risultato? Abbastanza superficiale.

E’ come un cane che si morde la coda: la produzione pensa solo ai soldi e quello che vogliono i fan, i fan fanno teorie, fan art, etc.. e vengono influenzati a loro volta da ciò che vedono. Anche questa storia delle speculazioni è deleteria per la resa finale di un prodotto. Stanno tutti a scervellarsi su cosa potrebbe succedere che è ovvio che qualche ripercussione ci sarà sulla mente del creativo incaricato di prendere determinate decisioni.

Da una parte c’è la produzione che non sa dove mettere le mani e deve affrontare un lavoro gigantesco, e dall’altra c’è un pubblico maleducato che non riesce ad analizzare o apprezzare qualcosa di più ragionato, strutturato, che non riesce ad aspettare.

Che poi non voglio dire che questi prodotti facciano schifo, anzi, ma sicuramente sono stati largamente penalizzati per questi motivi.

Ora vorrei condividere con voi alcune considerazioni interessanti sul Trono di Spade che ho letto su Facebook. Attenzione, ci sono SPOILER.

Ma solo ho io l’impressione che il personaggio di Daenerys sia andato completamente a puttane? Mi spiego.
Io non ho mai messo bocca sul lavoro di trama, sceneggiatura e compagnia bella di D&D, partendo dal presupposto che loro hanno le competenze e le conoscenze necessarie per portare avanti un colossal come Game of Thrones e io che invece sono una semplice spettatrice non posso far altro che limitarmi al “non mi piace”, “mi piace”. Vuoi farmi vedere che Arya uccide il NK dopo tutto questo bordello infinito con una semplice pugnalata? Benissimo, se tu dici che doveva andar così, va bene. Vuoi rendere il binomio Jon-Daenerys null’altro che una macchietta alla Fabio Volo nonostante sia una coppia dal potenziale mostruoso? Va bene, me lo faró piacere. Vuoi far fare a Brienne la fine della donna sedotta e abbandondata? (Brienne? SUL SERIO?) Va bene, me ne faró una ragione. 
Ma buttare nel pattume SETTE STAGIONI, e dico SETTE di evoluzione di uno dei personaggi più “cazzuti” (passatemi il termine), soltanto per presentarla al pubblico come la figlia del re folle, e non Daenerys Targaryen che é partita dal nulla ed è ha conquistato mezzo globo mi fa girare i cosiddetti. 
Ma non sono i comportamenti di Daenerys ad essere incoerenti, ma è il modo in cui li esagerano fino all’esasperazione al fine di fartela odiare che non capisco.
Daenerys fin dalla prima stagione ha mostrato la sua tempra a tratti sadica (ricordiamoci di quando ha visto il fratello morire in un modo così spietato davanti ai suoi occhi senza battere ciglio) e fin dalla nascita le è stato detto una sola cosa: il trono di spade appartiene ai Targaryen. L’ha assimilato ed è diventato l’obiettivo della sua vita, ma con un’unica condizione: quella di essere un monarca migliore di suo padre, e lo diventa (la distruttrice di catene, la Mhysa ecc..). Convince mezzo continente a seguirla oltre il mare non con le minacce, nè la forza, ma perchè scelgono di farlo, perchè non è solo fuoco e sangue, ma anche la loro Mhysa. 
Poi arriva a Westeros, non si trova più davanti una società basata sul dualismo schiavo-padrone, non ci sono persone da salvare, nè tiranni da spodestare ma soltanto famiglie blasonate con accordi millenari con altre famiglie, tra l’altro distrutte da anni e anni di guerre. Lei è una straniera in terra straniera, le strategie sulle quali ha fatto affidamento fino ad ora, il fuoco e il sangue, non vanno più bene, ma purtroppo sono le uniche che conosce. È vicinissima al compimento dell’obiettivo della sua vita, eppure sa quanto poco ci vuole per mandare tutto all’aria.
Quindi cosa facciamo? Facciamola odiare da tutti. 
Decide di giustiziare IN GUERRA (e sottolineo, in guerra) due capi blasonati, i Tarly, che non hanno intenzione di inchinarsi e viene immediatamente indicata come una sadica bastarda, poi Jamie va a grande inverno, dice che non si pente di tutte ció che ha fatto IN GUERRA e il popolo lo adora perchè ha carisma ed è coerente.
Salva la vita a Jon PIÙ DI UNA VOLTA, accetta di combattere al suo fianco il NK perdendo addirittura un drago, peró visto che lo assilla affinchè non dica a nessuno delle sue origini è una pazza malata che pensa a null’altro al di fuori del trono. Dà un contributo non indifferente nella lunga notte, ma comunque Sansa continua a aizzarla e provocarla perchè “è Arya che ha ucciso il Nk gnene”, (Sansa, per esempio, ha anche lei avuto una bella crescita, ma per me resta una figura inutile almeno quanto quella di Varys) e tutti le danno ragione perchè “lei shi che è una vera lady” (MA DOVE, che se non fosse stato per i fratelli ancora a fare la cocker spaniel di Ditocorto stava a fare).
Addirittura nella 8×04 Varys, mi pare, fa in modo che venga minimizzato il fatto che sia entrata nella pira di Khal Drogo e abbia fatto nascere i tre draghi, cioè, io l’ho trovato un vero e proprio sabotaggio nei confronti di un personaggio che ha avuto una crescita mostruosa per la durata di un’intera serie tv. 
Io spero ancora che le venga fatta giustizia, almeno per rispetto nei confronti di uno dei personaggi migliori mai scritti nelle storie delle serie tv, anche se ormai la pagnotta è quasi finita e si è capito largamente dove si vuole andare a parare..

Ma io dal discorso di Jaime non avevo colto il fatto che lui la amasse ancora, pensavo che tutti quei “l’ho fatto per Cersei” facessero solo parte della spiegazione “sono kttv” nel senso “no non sono buono, figurati che ho fatto cose brutte brutte solo perché amavo mia sorella”
E dunque dalla scena io avevo capito che stava andando a sud per tentare di fermarla.. No? Non che si fosse fatto Brienne e poi via a tornare dalla gemella incestella. Sono io molto stupida? (probabile, anche altre volte ho grossolanamente malinterpretato una situazione)

Io a D&D potrei perdonare tutto, perfino la tazza di Starbucks (pagati milioni, non si accorgono di una tazza? Ma perfavoreeeeeee ok) ma la cosa che hanno fatto davvero MALE, per cui NON MERITAVANO i soldi che hanno ricevuto, è stata una: hanno rotto il patto narrativo.E che cos’è il patto narrativo?La letteratura è un gioco. Nel raccontare le storie, quale che sia il mezzo, funziona così. Io ti dico: “Ci sono i draghi, funzionano così”, e tu “Ok”.”C’è questa terra, ci sono queste date magie”, e tu “Ok” Ascolti la storia tramite questi patti. Si possono creare le regole nuove, si può fare tutto, basta essere chiari da subito. Distruggere eserciti che tornano compatti e grandi due puntate dopo, far sterminare i Dothraki per poi mostrarne a dozzine durante un assalto, mostrarsi in difficoltà con due draghi di fronte a poche navi e relativi balestroni per poi distruggere, con un drago solo, UNA FLOTTA INTERA senza, non dico uscirne feriti, ma neanche preoccupati, è rompere il patto. Per dire: è come se Voldemort, stanco dei problemi che aveva con la bacchetta di Sambuco, avesse deciso di ovviare uccidendo Harry con un mitra.La cosa peggiore è che la difesa degli sceneggiatori è: “Vabbè ma siamo sempre stati imprevedibili”. Una cosa è essere imprevedibili, una cosa è rompere le regole che tu stesso hai dato. Io a quel punto non mi fido più.Mi spiace solo aver speso tutto questo tempo appresso a loro, quando avrei potuto guardare tranquillamente altri film o serie e non rosicare tanto.

Considerazione sull’esercito di Daenerys

 

Il pubblico, non sarà mai possibile accontentarlo in toto, ma finchè si continuerà a ragionare in una certa maniera, sarà difficile ottenere risultati decenti e il più possibile senza grossi difetti.

Che cosa ne pensate?

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

 

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film