Il pubblico avverte sempre quando un artista è autentico, è sincero, e dedicato fino in fondo. Soltanto, con queste condizioni, può nascere, nell’interpretazione, la magia.

– Carla Fracci

carla fracci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è spenta oggi, 27 maggio 2021, dopo una battaglia contro il cancro, nella sua Milano, all’età di 84 anni Carla Fracci.

Immediato il cordoglio da parte dei tanti teatri che l’hanno vista danzare sul loro palcoscenico e di tutto il mondo dello spettacolo unitamente alle persone “comuni” che guardavano sempre a lei e alla sua danza con ammirazione. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto esprimere un pensiero per la scomparsa della grande ballerina: “Le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”.¹

Nata a Milano il 20 agosto 1936, a soli 10 anni intraprendeva gli studi di danza classica presso il Teatro alla Scala per poi danzare, durante la sua lunga carriera, con ballerini del calibro di Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev e Roberto Bolle. Nel corso della sua vita, ha diretto anche alcuni corpi di ballo dei teatri italiani più importanti, quali il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro dell’Opera di Roma. Ha firmato la prefazione del libro Ballerina (di Roberto Baiocchi – Giunti editore, 2016) e la sua vita è stata trasferita in un’autobiografia: Passo dopo passo (curata da Enrico Rotelli – Arnoldo Mondadori editore, 2013).

Fu protagonista di Verdi, una fiction italiana diretta da Renato Castellani e datata 1982 e prossimamente andrà in onda, su RaiUno, il telefilm Carla, in cui sarà Alessandra Mastronardi a dare volto e voce a colei che è stata e sempre sarà un’icona della danza.

 

LA DANZATRICE STANCA – Eugenio Montale

Torna a fiorir la rosa
che pur dianzi languia…
Dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa.
e quando mai può dirsi per stagioni
che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe?
Ma si parla della rifioritura
d’una convalescente, di una guancia
meno pallente ove non sia muffito
l’aggettivo, del più vivido accendersi
dell’occhio, anzi del guardo.
È questo il solo fiore che rimane
con qualche metro d’un tuo dulcamara.
A te bastano i piedi sulla bilancia
per misurare i pochi milligrammi
che i già defunti turni stagionali
non seppero sottrarti. Poi potrai
rimettere le ali non più nubecola
celeste ma terrestre e non è detto
che il cielo se ne accorga basta che uno
stupisca che il tuo fiore si rincarna
si meraviglia. Non è di tutti i giorni
in questi nivei défilés di morte.

(poesia dedicata a Carla Fracci)

 

Che la terra ti sia lieve, Carla.

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.