Vi è mai capitato di guardare un film e storcere il naso davanti a un titolo la cui traduzione ha poco a che vedere con il titolo di partenza? Sicuramente, la risposta è sì. Ed è altrettanto probabile che, di fronte a un errore così grossolano, vi si è venuto in mente che non ci voglia così tanto a tradurre e che basti conoscere la lingua straniera in oggetto per essere un traduttore.

“Sono stato qualche mese in Inghilterra/America/Spagna, se vuoi ti traduco qualcosa!”

“Ma a che serve, tanto c’è Google traduttore.”

Frasi così le sento così tanto spesso da non arrabbiarmi nemmeno più – o quasi. Studio traduzione da 4 anni e penso di aver sentito dire ogni stereotipo presente su questo lavoro. Ogni volta cerco di difenderlo con ciò che so, perché l’ignoranza va combattuta a suon di certezze, ma non sempre basta.

Per questo ho pensato a questo articolo. Perché magari non tutti sanno cos’è una cartella, un testo di partenza o un cat tool, ma tutti guardano film che, il 99% delle volte, provengono dagli Stati Uniti o altri paesi diversi dal nostro. Ma vi siete mai chiesti perché il titolo di un film viene tradotto in un modo e non in un altro?

Iniziamo col dire che il titolo di un film ha una funzione fondamentale, perché guida lo spettatore e gli fa intuire cosa sta per guardare. Ciò detto, è bene specificare che non tutti i titoli hanno la stessa chiarezza, tanto che possono essere divisi in trasparenti, parzialmente trasparenti e opachi.

Nei titoli trasparenti il referente è chiaro e lo spettatore capisce subito di cosa tratterà quello che sta vedendo; basti pensare a Forrest Gump, in cui il titolo corrisponde con il nome del protagonista.

Come ci suggerisce il nome, i titoli parzialmente trasparenti non sono altrettanto chiari, perché contengono un referente indeterminato, che sarà chiarito nel corso del film. Un esempio? Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde o Il paziente inglese, in cui è compito dello spettatore sciogliere l’enigma.

E infine, i titoli che danno più problemi in quanto a comprensione: gli opachi. Si tratta di casi in cui il titolo non ha niente a che vedere con la trama del film, come, per esempio, Il nome della rosa.

Ma passando alle dolenti note, quando un traduttore si trova davanti alla traduzione di un titolo di un film, sono tante le strategie che può decidere di adottare. Per poterle spiegare meglio, ad ogni tecnica sarà abbinato almeno un esempio cinematografico.

  1. Espansione: quando il titolo di partenza viene ampliato nel corso della traduzione [ Doctor Dolittle à Il favoloso dottor Dolittle]
  2. Traduzione letterale: quando si riporta parola per parola il significato del titolo di partenza [ Four weddings and a funeral à Quattro matrimoni e un funerale ]
  3. Riduzione: opposta all’espansione, quando il titolo di partenza viene accorciato nel corso della traduzione, causando una perdita [ The tragedy of Otello, the Moor of Venice à Otello ]
  4. Creazione ex-novo: si crea un nuovo titolo, che non ha niente a che vedere con quello di partenza [Message in a bottle à Le parole che non ti ho detto]
  5. Titolo diverso in lingua straniera: [Half moon street à Mystery]
  6. Stesso titolo in lingua straniera con l’aggiunta di un sottotitolo: [Only you à Only you. Amore a prima vista]
  7. Stesso titolo in lingua straniera con l’aggiunta di una traduzione letterale: [Lost in space à Lost in space. Perduti nello spazio]

Allora? Credete ancora di essere veri e propri traduttori?

 

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