Ha preso il via lunedì 3 maggio 2021 la nuova serie TV italiana (miniserie, a onor del vero) Chiamami ancora amore con Greta Scarano e Simone Liberati nei panni dei protagonisti.

Dall’amore all’odio

Chiamami ancora amore è la storia di Anna ed Enrico, marito e moglie nonché genitori del piccolo Pietro che stanno affrontando una dolorosa separazione. La miniserie segue da vicino le vicende del presente e le alterna con la storia passata dei due, andando all’origine della loro relazione.

La nuova fiction made in Rai suona note differenti che si allontanano dalla famiglia del Mulino Bianco e vanno invece a sondare l’animo e la psiche umana nel momento in cui tutto il castello crolla, nell’attimo che precede la deflagrazione della bomba. Anna lascia Enrico ma nel frattempo lui le prepara una festa a sorpresa per il compleanno; da lì tutto accelera verso il baratro e assume toni fino a prima solo accennati. Chiamami ancora amore vive di psicologia, di sottotrame, di detti non detti, di dolori taciuti e, soprattutto, del coraggio di osare -da parte degli autori e di chi l’ha portata in scena-.

Anna ed Enrico in Chiamami ancora amore

Claudia Pandolfi appare in parte sin dalla prima inquadratura e la sua Rosa vive certamente anche in qualche dramma del passato -impossibile non notare il seggiolino da auto quasi onnipresente. Greta Scarano e Simone Liberati riescono a rendere Anna ed Enrico enigmatici fin da subito pur non essendo, a mio parere, una coppia efficacissima -nelle scene del passato sono molto più in parte, ma forse è una contrapposizione, quella tra passato e presente, volutamente ricercata anche nelle interpretazioni degli attori.

Dall’amore all’odio, così potremmo sintetizzare Chiamami ancora amore, una fiction che sembra non risparmiare nessuno -soprattutto Pietro-, che sembra trascinare con sé il mondo dei protagonisti ma anche quello di tutti i comprimari che ruotano attorno a loro. Come si può odiare tanto una persona che si amava? Cosa succede quando due persone si separano? Cosa vivono? Chiamami ancora amore cerca di spiegarlo, senza risparmiare i dettagli crudi, le lotte tra le parti, l’accanimento, in una parola: l’odio, l’odio che si genera tra due persone che seguono i consigli degli avvocati, che si feriscono appositamente l’un l’altra, che si inabissano in un vortice da cui sarà -certamente- impossibile uscire.

Conclusione

Le prime due puntate di Chiamami ancora amore aprono un mondo davanti agli occhi dello spettatore il quale si trova messo dinanzi alla mente umana ed alla distruzione di una coppia. Una fiction adatta a chi non cerca sempre il lieto fine e a chi apprezza le varie declinazioni del dramma. Personalmente mi ha molto colpita -e stupita-  e sono curiosa di scoprire come procederà e come verranno sviluppati i filoni narrativi.

Voi cosa ne pensate? Vi sono piaciute queste prime due puntate? Scrivetelo nei commenti!

Ilaria

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.