Tutto è cominciato quando una ragazza rispose alla mia domanda in cui cercavo delucidazioni sul kpop, visto che in quei giorni era un argomento che spesso era fra le prime posizioni dei trend su Twitter. Questa piccola curiosità venne poi soddisfatta anche da una mia compagna di corso all’università, che mentre preparavamo un esame di teatro mi fece conoscere anche i kdramas.

Spinta dalla curiosità per la musica e la televisione coreana cominciai ad informarmi sempre di più su questo fenomeno che stava spopolando in tutto il mondo, in particolare nel web.

내 친구들

A farmi innamorare però è stata la conoscenza di tre ragazze: Ji Youn, Sangha e Jon Moon. Ci siamo conosciute al corso di Storia dell’arte medievale (perchè loro erano venute a Roma per studiare 6 mesi alla Sapienza) e da quel momento abbiamo cominciato ad uscire insieme quasi tutti i giorni. Io gli facevo da Virgilio per Roma e loro mi facevano da yeongjeog gaideu (guida spirituale) sulla Corea del Sud.

Insieme abbiamo fatto un sacco di pigiama party/serate ed ho imparato a brindare con il Soju, ho dimostrato di reggere il Ramyeon coreano super piccante (Ramen 라면), di pronunciare correttamente la poesia 머리, 어깨, 무릎, 발 (meoli, eokkae, muleup, bal), e criticato tutti gli youtuber coreani criminali che mettevano il ketchup sulla pasta.

Conoscere queste ragazze mi ha cambiato la vita, a parte gli aneddoti divertenti, mi hanno insegnato un sacco di cose a livello morale.  I coreani sono delle persone molto rispettose ma amano fare amicizia e ubriacarsi divertirsi.

I coreani sono molto generosi e spesso per dimostrare il loro affetto invitano ad uscire (offrendosi anche di pagare tutto il cibo) e fanno molti piccoli regali in segno di amicizia. Le miei amiche sono state così buone che mi hanno donato alcuni souvenir dalla Corea solo per il fatto che ero la loro prima amica italiana. Questo gesto mi ha colpito veramente tanto. Nessuno aveva mai concepito la mia amicizia come qualcosa da festeggiare.

Con le mie cingo (amiche) mi sono sempre trovata bene, nonostante la differenza culturale. Sotto certi aspetti sono rimasta abbastanza sorpresa di quanto coreani e italiani siano simili. Certo, magari un coreano non sarà mai caloroso con uno sconosciuto, ma appena ti conoscono, ti considerano subito uno di loro. Questo l’ho sperimentato soprattutto quando la mamma e la zia di Sangha sono venute a Roma e mi hanno trattato come una figlia, ringraziandomi ogni volta per essere amica di Sangha.

Inoltre sentendo parlare le mie amiche, ho sviluppato una certa passione per il suono della lingua coreana. Più parlavano vicino a me, più mi sentivo di poterle capire, anche se quando loro erano a Roma non avevo ancora cominciato a studiare coreano.

Adoro la loro risata e il fatto che scherzano su tutto, il modo con cui trovano qualsiasi scusa per mangiare e brindare, l’entusiasmo con cui imparano nuove cose, la cura per il corpo e il rispetto per gli oggetti.

I coreani sono un popolo pacifico e questo lo si rivede nella gentilezza e nella pazienza che ci mettono ogni volta che devono affrontare una prova. Sono anche degli instancabili lavoratori, anche se alcuni di loro sono un po’ troppo fissati con il senso del dovere, i dettami della società e l’apparenza estetica.

La parte migliore di avere delle amiche coreane come loro è sapere che non importa dove sei, con chi sei o per quanto tempo non le vedi, una volta diventate amiche siamo diventate inseparabili e anche a distanza di un anno continuiamo ancora a sentirci.

Parlando con Ji Youn poi, ho imparato abbastanza geografia coreana e il mio sogno sarebbe quello di poter visitare le isole di Jeju, di cui lei è originaria.

Cuore coreano

Non vi dico i pianti quando dopo una  breve vacanza nella mia casa al mare, sono dovute andare in aeroporto per partire per tornare in Corea. Così, quando sono rimasta sola ho deciso di studiare coreano e imparare il più possibile dal loro paese. Mi sono resa conto, che nonostante ci fossimo frequentate per solo sei mesi, dopo la loro partenza mi sono ritrovata una persona diversa.

Tutto quello che mi avevano insegnato è diventato parte della mia vita. Per esempio ho imparato a cucinare usando solo le bacchette (calcolate che scolo anche gli spaghetti usando solo le bacchette), oppure ogni volta faccio scorta di alghe su amazon e le uso come snack, sono solita mangiare molto più piccante, porgere le cose reggendo la mano che tiene l’oggetto, guardare molti più kdrama e talvolta lasciarli anche come sottofondo durante la giornata per sentire qualcuno parlare coreano oppure mentre converso con qualcuno mi viene sempre in mente il tipo di linguaggio che dovrei usare con quella persona se fossimo coreani (non so se lo sapete ma in Corea a seconda dello status di una persona, il lessico usato cambia. In Italia di solito risolviamo tutto dando del lei, mentre in Corea la questione è più complessa).

Per non parlare dell’umorismo. In Corea non si divertono come qui in Italia con le parolacce o la comicità volgare, di solito le loro battute sono molto più innocenti e talvolta infantili di quelle a cui siamo abituati. Per esempio io e Sangha ci divertiamo a fare le vecchie pettegole  (아줌마 ajumma).

I miei studi

Penso ormai sia chiaro che quelle ragazze per me hanno un posto speciale. Da quando ci siamo incontrate ho deciso di imparare la loro lingua e studiare la Corea (Nord e Sud) a fondo. Recentemente ho comprato anche dei tomi universitari di Storia e Geografia Coreana. Sono stata davvero felice quando Ji Youn è tornata a Roma qualche settimana fa per delle ricerche e quando ci siamo viste è rimasta sorpresa dalla mia conoscenza dell’Antichità coreana. Mi ha anche scritto una dedica su uno dei miei libri di coreano.

Hanbok: abito tradizionale coreano che non vedo l’ora di provare insieme alle mie amiche nella città antica. Quanto cavolo sono belli questi vestiti tradizionali?

Spero davvero di poter visitare la Corea il prima possibile. Sarebbe il mio sogno più grande poter stare lì per un mese e visitare tutti i luoghi più importanti e che sto studiando. E poi chi sa, potrei incontrare Lee Yoon Gi o Park Bo Gum per strada e diventare loro amica. Si… sogna e spera!

 

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Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film