“Pelle” o “Pieles” in spagnolo è un film del 2017 di Eduardo Casanova. Una pellicola molto particolare che si pone l’obiettivo principale di farci riflettere su molte cose.

Non essendo un film di facile visione ne parlerò approfonditamente quindi ci saranno sicuramente degli spoiler ma tutto sommato non è la storia la parte importante di questo film: questo film parla alla nostra coscienza, parla per emozioni e grazie a una messa in scena del tutto particolare.

Partiamo dall’inizio, un uomo si reca in un bordello dove viene messo davanti a un catalogo sul quale si vedono foto di bambini. Il pedofilo è visibilmente turbato anche dalla presenza della proprietaria del luogo, una donna anziana che si trova di fronte a lui nuda. Il pedofilo però non è un pedofilo qualunque, è attratto da bambini deformi e in particolare sceglie una senza gli occhi e al posto di essi della pelle che la fa sembrare una sorta di bambola. I due si appartano in una stanza e il pedofilo piange per quello che sta per fare.

Vediamo chiaramente la sofferenza dell’uomo che è vittima della sua depravazione e nonostante pianga non può resistervi. Ognuno di noi infondo ha qualche debolezza alla quale non sa resistere e il regista ce lo mostra utilizzando l’estremo più assoluto.

La scena successiva si sposta invece in una casa in cui una ragazza che ha l’ano al posto della bocca e viceversa decide di uscire dalla sua prigione di ovatta e andare a pranzo in un ristorante. La corpulenta proprietaria del locale ride di lei, lei che vorrebbe soltanto avere una bocca ed essere come tutti gli altri. Una parte terribile è quando la ragazza posta un selfie su Instagram e non le viene accettato, un emblema, questo, di una società che non accetta in nessun modo il diverso. L’algoritmo rivela l’ano, non gli occhi così come la mente anche dello spettatore guarda più quello che tutto il resto. Solo quando la vediamo piangere ci si strappa il cuore e ci facciamo schifo, altro colpo del regista andato a segno. La ragazza viene poi aggredita da due teppisti ma riesce a scappare.

Ritroviamo poi anche la ragazza senza occhi che utilizza due diamanti al loro posto e continua a fare la prostituta. Una cliente sarà proprio la proprietaria del locale di prima.

Altra scena, un uomo viene scoperto dalla madre mentre si masturba sulla foto di una ragazza con il volto deforme. La madre lo ripudia dicendo però che gli vuole bene quando lui afferma che quella sia la sua ragazza. Ragazza che lo tradisce con un uomo con la pelle rovinata da gravi ustioni e vuole avere con lui un futuro.

Abbiamo poi una persona affetta da nanismo che lavora come pupazzo in televisione, è incinta e non sa come dirlo, viene trattata come un fenomeno da baraccone e soffre molto per tutto questo.

Infine un altro personaggio, un giovane che è affetto da un disturbo mentale che non gli fa accettare una parte del suo corpo e vorrebbe addirittura amputarla. Si tratta delle sue gambe, il ragazzo vorrebbe essere una sirena ed è profondamente infelice del fatto di non poter perdere le gambe. Si taglia in continuazione per liberarsene.

Non procedo con la storia, spero di avervi incuriositi e di spingervi a fare una prova di coraggio che vale davvero la pena. Quello che c’è da dire è che tutto questo ha una fotografia patinata e con il rosa come colore che la fa da padrone. Così abbiamo un effetto particolare, il cinema rende bellezza ciò che secondo i canoni bellezza non è.

Il messaggio passa forte e chiaro: se abbiamo paura di vedere queste persone siamo forse colpevoli di discriminazione quanto i loro carnefici, le persone che le hanno isolate e rese schiave del loro aspetto. Questo si può allargare anche a questioni come il fat-shaming, senza per forza andare a trovare casi straordinari. I disabili, le persone più fragili, le persone con problemi psicologici, le persone sovrappeso, le persone sottopeso, le persone di colore hanno tutti la medesima cosa in comune: sono persone e hanno tutte quante la stessa dignità di ognuno di noi. Questo film ci mette davanti uno specchio e ci mostra che non siamo migliori di nessuno se non riusciamo ad accettare anche l’estremo.

Spero che vedrete questa pellicola (presente su Netflix) e la guarderete con gli occhi della compassione, con le lacrime come l’ho vista io.

 

Lorenzo

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Lorenzo

Sono un grande appassionato di Cinema, soprattutto pellicole horror. Adoro anche il cinema classico e tutto ciò che non è mainstream. Sono anche un appassionato di videogiochi e serie Tv. Amo leggere e vado matto per Stephen King e Bruce Springsteen.