Paragonare questa stagione alle precedenti è inevitabile, e devo dire, che dopo averci riflettuto bene ho capito che ciò che non mi convinceva di questa stagione è il fatto che ha perso molto della bellezza e ritmo avvincente della seconda. Sembra tutto più confuso e sfuggente e i momenti veramente interessanti non ricevono abbastanza attenzione.

Ne “I Medici – Il nome della famiglia” Lorenzo, più che magnifico appare disperato e usa il suo acume per aggrapparsi al fantasma dei suoi ideali. Il risultato sono una serie di malazioni fatte in nome di Firenze. Sappiamo che la morte di Giuliano lo scosse profondamente, ma la serie, nel tentativo di romanzare  la storia finisce per trasformarla in una tragedia mai avvenuta. Come se non bastasse, per dare comunque una sfumatura gloriosa a questo personaggio (negare la grandezza di Lorenzo è impossibile), la serie finisce con l’avere un andamento bipolare.

Se la seconda stagione riusciva a conciliare un ritmo narrativo da serie tv ai piccoli o grandi salti temporali storici, questa stagione non solo crea molta confusione, ma dalla seconda parte in poi il compromesso tra finzione e realtà storica si capovolgerà totalmente, propendendo pericolosamente per una versione un po’ troppo campata per aria.

Per questa terza stagione, ambientata mesi dopo la congiura dei Pazzi – e penso anche a causa della disgrazia in cui cadde la Famiglia Medici con Piero dopo la morte di Lorenzo – , la produzione ha scelto di dare a I Medici – Nel nome della famiglia, un taglio più dark, drammatico, tragico di ciò che in realtà successe realmente. Ma hanno davvero esagerato. Credetemi.

Facendo questa scelta, nonostante il cast, la colonna sonora, la fotografia e scenografia siano brillanti, hanno pregiudicato la sceneggiatura e ovviamente la resa finale della Serie tv. I Medici 3 sembra narrare eventi molto sconclusionati (raccontano troppe cose e le liquidano con tante didascalie e poche scene). Il risultato: spettatori confusi. Infatti spesso mi sono ritrovata a vedere più volte una scena per poterla comprendere. Ma rivedere una scena per capirla può capitare una o massimo due volte, ma non sempre. Questo denota un lavoro approssimativo.

Pessima la scelta di inventare personaggi e far apparire Lorenzo un corrotto con le mani sporche di sangue, piuttosto che l’ago della bilancia che fece piangere tutta Italia alla sua morte.

La cosa più imbarazzante infatti è stata ingigantire i suoi attriti con Savonarola e inserire personaggi come Peruzzi per innescare una serie di eventi che hanno portato ad un finale diverso da quello della realtà. Io posso capire che alcune cose non rispecchino la “verità” storica, ma riscrivere la storia in questo modo è assurdo. In questo caso si perde del tutto l’intento pedagogico di voler insegnare un po’ di Storia in favore di una narrazione di pura fantasia mal riuscita!

Per questo nel mio titolo parlo di Riscrivere la storia, perchè voglio mostrarvi, attraverso una serie di ricerche, quanto Lorenzo sia stato magnifico anche dopo la morte di Giuliano.

Riscriviamo la sceneggiatura: Arte e Potere

Se dovessimo individuare le grandi categorie che hanno caratterizzato la vita di Lorenzo, possiamo parlare di politica, arte e affari.

Politica

In politica Lorenzo ha avuto quasi sempre successo e le sue imprese sono state talmente importanti e straordinari, da portare le persone a considerarlo davvero Magnifico.

«Natura non produrrà mai più un simile uomo»

(Caterina Sforza, signora di Imola, appena seppe della morte di Lorenzo il Magnifico)

Lorenzo fu fondamentale per l’equilibrio fra gli stati Italiani e cercò con tutte le sue forze di frenare le mire espansioniste di Sisto IV, che avrebbero pregiudicato la pace nella penisola.

Nella serie invece, sembra che tutto ruoti attorno Firenze. Come possono capire gli spettatori quanto Lorenzo sia stato grande e importante per tutta l’Italia, se lo vediamo agire prima a Volterra, poi contro i Pazzi, Napoli e giusto qualche scaramuccia con papa Innocenzo a Sarzana?

Per capirci meglio, in questa stagione hanno usato 8 episodi di cui i primi 4 sono stati dedicati al filone finale con Papa Sisto IV, invece gli ultimi 4 sono stati dedicati ad un filone un po’ troppo inventato (quello che vede Lorenzo corrotto, assassino, che perde la città etc..).

Mentre in questa serie tv, certe cose sembrano non finire mai, altre invece sembrano appiattite e durare un attimo e alla fine ci troviamo a passare da una cosa a un’altra attraverso le didascalie che all’improvviso ci ricordano che sono passati 10 anni.

Siccome Lorenzo non ha compiuto solo le imprese di Napoli e Sarzana, ma molte altre, sarebbe stato meglio ridurre equamente la narrazione di Napoli e ridurre quasi del tutto il filone di Savonarola, in modo da poter inserire altri eventi e rendere meglio l’idea dello scorrere nel tempo.

Cosa è successo veramente

Innanzitutto, Lorenzo dopo la congiura dei Pazzi fece ciò che ovviamente andava fatto: uccise tutti i congiurati. Questo fece incazzare il Papa (a cui rodeva già che Lorenzo gli avesse impedito di prendere Imola e che non fosse morto nella congiura, figuriamoci quando uccise tutti i suoi amichetti cospiratori). Firenze fu assediata, scomunicata, ma riuscì comunque a resistere e vincere. Inoltre I Medici avevano sul serio il supporto dei fiorentini, che oltre a supportare la famiglia,

Papa Sisto IV chiese ai membri della Signoria che Lorenzo fosse loro consegnato, ma i maggiorenti della Repubblica risposero con parole piene di stima per il Medici:

«Dite che Lorenzo è un tiranno e ci comandate di espellerlo; ma come possiamo esser liberi se siamo costretti a obbedire ai vostri comandi? Lo chiamate tiranno; la maggioranza dei Fiorentini lo chiama difensore.»

(citazione tratta da Young, p. 191)

a loro volta si dichiararono favorevoli alla scomunica del papa da parte della città stessa e del clero toscano.

In Young, p. 194 si dice che il clero, per pubblicare la scomunica contro il papa, arrivò a usare la stampa a caratteri mobili per diffondere il più possibile la sua decisione.

Ma una scena del genere? Il papa che pensa di essere furbo e scomunica Firenze e Firenze che gli risponde per le rime scomunicandolo a sua volta? Molto meglio che i cittadini che piangono “oh poveri noi, siamo tutti ignoranti e superstiziosi. PeRfAvOrE LoReNzO chiedi scusa al papa cosi possiamo tornare a pregare”.

Inoltre Luigi XI di Francia offrì il suo aiuto, ma il Magnifico lo rifiutò: non voleva essere legato ad una potenza straniera; decise perciò di compiere un’impresa tanto coraggiosa quanto disperata e andare a trattare con il re di Napoli. E l’impresa riuscì. Facendo nuovamente incazzare il papa che tentò di organizzare un’altra congiura contro Lorenzo. E visto che il papa era un poveraccio, aveva il vizio di organizzare congiure in chiesa, luogo che veniva considerato terra neutrale… ma che il papa, per quanto era bravo, decideva di utilizzare.

Quindi vi rendete conto di come andarono realmente i fatti? A me sembra che la Storia sia stata più avvincente di come è stata narrata la serie tv. Sembra quasi che la vita di Lorenzo sia stata davvero un film e che quelli della produzione abbiano pensato “oddio ma così sembra troppo surreale”.

La pace con Napoli

lo consacrò come vero e proprio deus ex machina dell’equilibrio degli Stati italiani. Difatti, se non ci fosse stato quest’atto di coraggio da parte del Medici, l’Italia sarebbe sprofondata nuovamente in quelle guerre fratricide che avevano dissanguato la Penisola prima della Pace di Lodi del 1454,

Niccolò Machiavelli, nelle sue Istorie fiorentine, così giudica il trionfo mediceo:

«Tornò pertanto Lorenzo in Firenze grandissimo, se egli se n’era partito grande, e fu con quella allegrezza della città ricevuto, che le sue grandi qualità e freschi meriti meritavano, avendo esposto la propria vita per rendere alla patria sua la pace.»

(Niccolò Machiavelli, Istorie fiorentine, cit., p. 406)

Boh.  Voi avete visto abbastanza enfasi nel narrare questo evento? A me è sembrato semplicemente che Lorenzo per una botta di culo è riuscito a convincere il re di Napoli che il vero nemico fosse Riario e che alla fine era riuscito a salvare i soldi del riscatto.

Inoltre, se proprio dobbiamo essere sinceri, Il re di Napoli, inizialmente fece di tutto per trattenere Lorenzo sperando che perdesse l’amore dei Fiorentini, ma questi era talmente amato da Firenze che la città non lo dimenticò neanche dopo tre mesi di assenza.

Lorenzo era talmente apprezzato da essere chiamato “l’ago della bilancia”, essere trattato come un Re ed essere addirittura consigliere di sovrani quali l’imperatore Federico III d’AustriaMattia Corvino re d’Ungheria, e di altri principi europei.

Voi avete visto in questa serie tv qualche imperatore venire a chiedere a Lorenzo qualche consiglio? No. Gira tutto intorno a Firenze. Neanche l’Italia. Firenze e basta. E l’influenza di quest’uomo viene minimizzata.

Lorenzo riuscì a dare alla sua famiglia un respiro internazionale, tanto che suo figlio e il figlio di suo fratello divennero papi, Caterina de Medici sposò il re di Francia e sua nipote Margot divenne Regina di Francia. Lorenzo in quegli anni fu di vitale importanza nella guerra di Ferrara, quella contro Lucca e Sarzana e oltre ad espandere i confini di Firenze riuscì ad imporre governi a lui favorevoli sia a Lucca che alla storica nemica di sempre: Siena.

Inoltre, con l’elezione di papa Innocenzo VIII i Medici si legarono ancora di più al papato, grazie alla benevolenza che il Santo Padre nutriva per il Magnifico. Lorenzo puntò verso una politica filo-romana anche attraverso una serie di matrimoni combinati che diedero maggior potere alla famiglia.

Anche la politica interna di Firenze non presentava problemi come quelli descritti nella serie. Lorenzo fu in grado di accordarsi con il re d’Inghilterra per favorire scambi commerciali tra Londra e Firenze, facendo rinascere anche la città di Pisa. E’ vero che perseguì una politica di accentramento con un consiglio di 70 ( e non 10 come nella serie) membri filomedicei, ma questo non pregiudicò la città.

Savonarola

In tutto ciò, negli ultimi anni della vita di Lorenzo, Savonarola è ricordato solo per una censura morale, ma non per aver messo in ombra la gloria e la stima politica di Lorenzo. Inoltre fu sempre Lorenzo a chiamare il frate a Firenze perché era attratto dalla sua fama di abile oratore.

Savonarola, come tutti gli estremisti cattolici, era intransigente contro qualsiasi tipo di peccato ( vedeva male persino l’arte classica). Quindi, logicamente, i suoi sermoni finirono anche con il criticare Lorenzo…

Nonostante ciò, Lorenzo rimase sempre imperturbabile di fronte all’inflessibilità morale del domenicano, del quale condivideva, probabilmente, la necessità di riforma della Chiesa.

Ora che siamo al termine di questo paragrafo potete capire come io non riesca a capacitarmi del fatto che un avvenimento del genere sia stato gonfiato a dismisura, quando c’erano un sacco di cose più interessanti e importanti da trattare.

Se poi vogliamo mettere i puntini sulle i, Savonarola riuscì si a conquistare il consenso del popolo, ma solo una volta che Lorenzo era morto, il figlio Piero si era dimostrato incapace e la discesa di Carlo VIII di Valois aveva gettato Firenze e tutta l’Italia nello sconforto.

L’arte

Davvero? Ne dobbiamo davvero parlare? Lorenzo fu un importante mecenate che contribuì, come suo nonno Cosimo, a creare l’immagine che abbiamo ora di Firenze.

Lorenzo, oltre ad essere egli stesso un poeta intellettuale, ospitò nella città un ingente gruppo di filosofi, letterati, artisti, musicisti e scienziati.   Intorno a lui si formò un circolo di intellettuali che egli sovveniva e di cui era amico: i tre fratelli Pulci, soprattutto il maggiore Luigi, il Poliziano, il Verrocchio, il Pollaiolo, Giuliano da Sangallo, Filippo e Filippino Lippi, Sandro Botticelli, Ficino, Landino, Pico della Mirandola, Benozzo Gozzoli, Benedetto da Maiano, Mino da Fiesole, Leonardo da Vinci e Michelangelo.

L’amore per la cultura e l’arte dimostrata dal Magnifico e il patronato nei confronti dei nuovi promettenti artisti fiorentini non era dettato solo dal gusto in sé per l’arte visiva. Lorenzo, da scaltro politico, intendeva usare l’arte a fini “politici”, suggerendo agli altri principi italiani alcuni dei suoi migliori artisti per far risaltare l’immagine di Firenze quale “novella Atene”

Arte, musica, poesia e filosofia

Lorenzo volle che pittori, scultori e architetti fiorentini accettassero incarichi fuori dalla città. Raccomandò gli architetti Giuliano da Sangallo e Andrea Verrocchio al re del Portogallo; non fece nulla per impedire che il Verrocchio si recasse a Venezia per eseguire il monumento equestre di Colleoni, né che il Botticelli e Domenico Ghirlandaio prendessero parte alla decorazione delle pareti della cappella Sistina a Roma.

Lorenzo si occupava anche di Musica. La cappella di San Giovanni in teoria era formalmente municipale, ma Lorenzo il Magnifico finanzia di sua tasca la cappella convocando dei musicisti franco-fiamminghi (tra i musici più pagati, ricercati e talentuosi di tutta Europa). Poi ovviamente I Medici si facevano mandare i cantori al loro palazzo dei Medici Riccardi per esibizioni private.

Cantori/compositori oltremontani nella cappella di San Giovanni sotto Lorenzo il Magnifico

  • Heinrich Isaac (dal 1484)
  • Alexander Agricola (dal 1491)
  • Colinet de Lannoy (dal 1491)
  • Johannes Ghiselin Verbonnet (1492-3)

Proprio sotto Lorenzo si svilupperanno nuovi generi musicali come la Lauda e il madrigale.

Importante per Lorenzo fu anche l’architettura, che il magnificò non mancò di promuovere attraverso la costruzione di ville, palazzi, biblioteche. Lorenzo fu anche un importante collezionista di opere e documenti.

La vera bellezza della serie tv

In questa stagione il nome italiano della serie è “Nel nome della famiglia”, quello internazionale è “Il potere e la bellezza“. Di potere ne abbiamo visto tanto, di bellezza poca. Si sono talmente concentrati sulla politica e le dinamiche  interne alla famiglia Medici (cose che a differenza di tutto il resto sono le ultime ad avere un qualche riscontro storico) che il ruolo degli artisti più importanti di quel periodo è stato limitato ad un paio di scene (sia per Leonardo che per Michelangelo).

Gli affari

Lorenzo era un uomo, quindi non perfetto, infatti sono ben noti i suoi limiti come amministratore finanziario: tutto preso dalle sue passioni e dal culto verso la sua persona, Lorenzo curò assai poco le sue sostanze – dimostrandosi in questo assai diverso da Giovanni di Bicci e da Cosimo il Vecchio – e ciò avrà come conseguenza la chiusura, dopo appena due anni dalla sua morte, della Banca di famiglia.

C’è da dire però, che i problemi finanziari dei Medici non cominciarono con Lorenzo. Infatti, dopo una serie di investimenti sbagliati, la banca si ritrovò a perdere ingenti somme di denaro e i fallimenti a Lione, Londra e Bruges peggiorarono la situazione. Secondo Machiavelli, la politica di riduzione delle spese di Piero di Cosimo comportò la richiesta di prestiti per far fronte ai pagamenti, che causarono il collasso di molte attività commerciali dei fiorentini e diedero il via al complotto contro Piero e la casa Medici (che Lorenzo riesce a risolvere nella seconda stagione).

A questa situazione problematica, si aggiungeva il fatto che Lorenzo non era portato per gli affari e la sua noncuranza lo spingeva ad affidare i conti all’amministrazione di terzi, mentre tutti i guadagni finivano per pagare gli artisti, gli abiti e le mosse politiche.

Quindi i problemi fiscali cominciarono a crescere in modo pressante fino a costringere Lorenzo a razziare la tesoreria di stato di Firenze – a un certo punto defraudando il Monte della Dote, un fondo caritatevole (anche se sarebbe interessante riuscire a scoprire quando la sua frode sia stata scoperta, dal momento che nella serie è attribuita a Tommaso Peruzzi prima della morte di Lorenzo. Nel caso in fui fosse stata scoperta sotto Piero, cosa secondo me più probabile, la serie avrebbe davvero esagerato con le sue licenze narrative). Subito dopo, la pressione politica di Carlo VIII di Francia con l’invasione d’Italia del 1494, obbligò Piero di Lorenzo de’ Medici a cedere alle forze di Carlo e all’insolvenza imminente del Banco dei Medici. I beni vennero distribuiti ai creditori e tutte le filiali vennero dichiarate fallite.

Ne concludo che sì, i Medici hanno rubato dal fondo per i poveri, ma ciò, secondo Charles L. Mee, Jr. nel libro “Lorenzo de Medici” è stato ingigantito dai loro nemici. Per tanto penso che basarsi sui problemi finanziari e il suo atteggiamento filo-pagano per far diventare Lorenzo un assassino e basare la seconda parte della stagione su questo, sia stato veramente esagerato.

Probabilmente Lorenzo avrà avuto anche le sue ombre, infatti è logico pensare che la sua dittatura a Firenze non sia stata tutta rose e fiori, ma nonostante questo, penso che quest’ultimo aspetto della sua vita passi in secondo piano rispetto l’aspetto politico e artistico.

Se non fosse chiaro, ribadisco che per me, una serie tv da 4 puntate si sarebbe dovuta concentrare principalmente  sui successi politici di Lorenzo e sull’arte che lui stesso promesse a Firenze e l’Italia. Riguardo il resto, avrei parlato della situazione di declino del banco dei Medici, ma non avrei fatto diventare il fulcro della serie e non avrei insinuato che nell’ultima parte della vita del magnifico tutto si fosse ridotto ad intrighi e corruzione.

Quindi mi sono sentita davvero delusa nel sapere che la serie finiva con Firenze in mano a Savonarola ancora prima della morte di Lorenzo. Mi aspettavo un finale magnifico e non tragico per la morte di una persone dello spessore di Lorenzo.

E dire che sarebbe stato meglio raccontare questo non significa che sono io ad essere una bacchettona… anzi, sono sicura, leggendo molti commenti su twitter, che tutti avrebbero preferito vedere Lorenzo magnifico (cosa che fra l’altro è sempre stata vera), piuttosto che Lorenzo il malfattore (cosa che invece è falsa e va addirittura contro le premesse della serie).

Ripeto, un conto è il romanzare e creare alcune lievi incongruenze storiche come:

  • l’incendio di palazzo Medici (non c’è mai stato)
  • Il matrimonio di Maddalena De Medici con Franceschetto Cybo, avvenuto dopo la morte di Clarice
  • Il mancato matrimonio di Piero De Medici
  • La morte di Clarice di crepacuore e non di tubercolosi
  • La presenza di Bianca de Medici

Un altro è cambiare l’andazzo generale delle cose.

Chi ha montato le scene probabilmente era sotto l’effetto di qualcosa 

Poi, la cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato il finale. Ma non perchè sia successo chissà che cosa. A parte la prevedibilissima scelta di mettere ansia allo spettatore con l’imminente attentato a Savonarola poi sventato dallo stesso Lorenzo… mamma mia quanto è stato prevedibile.

Io mi riferisco al montaggio del finale. Non poteva essere più imbarazzante. Abbiamo sempre parlato di bellezza e rinascita (rinascimento) in questa serie tv, e come finale, dopo la morte di Lorenzo, mettete qualche inquadratura a cazzo di Firenze oggi e concludete con delle scritte su sfondo nero?  Ma invece di usare i minuti per  narrare l’attentato che non c’è, non potevate mostrare qualche flashback di tutti i bei momenti che Firenze ha vissuto grazie ai Medici? Non potevate mostrare Giuliano che rincontrava il fratello? I figli che diventavano papi e Giulio che riusciva, grazie a Carlo V, a riportare i Medici a Firenze (magari questa scena si poteva montare facendo vedere il papa che sigillava un documento con l’accordo tra lui e l’imperatore), tutte le belle opere dei Medici che sono sopravvissute, e nel frattempo la voce di Lorenzo che in sottofondo recita un estratto dalla canzone di Bacco che egli stesso compose:

Quant’è bella giovinezza,

che si fugge tuttavia!

chi vuol esser lieto, sia:

di doman non c’è certezza.

Oppure la voce narrante dello stesso Machiavelli, tra l’altro presente nella serie tv. Un po’ come a chiudere degnamente la saga narrata nella serie tv.

Conclusioni

Cioè, quello che voglio dire, è che anche se la fine del periodo laurenziano è triste da trattare poteva essere comunque girata in maniera diversa. Forse migliore. Non so. Ma ci sarebbero state sicuramente delle soluzioni più interessanti, che dopo una scena di Lorenzo sul letto di morte, avrebbero potuto trasmettere emozioni forti, potenti, ispirare bellezza, far piangere di nostalgia e di gioia. Perchè nonostante la sua morte Lorenzo è rimasto nella storia, nei nostri cuori. Come diceva anche Shakespeare: è l’arte che rende immortali. E questo concetto si sarebbe potuto esprimere benissimo in immagini della magnificenza di Firenze accostati a Lorenzo e tutta la famiglia Medici. Si poteva anche utilizzare il motivo allegro della bellissima colonna sonora di questa serie tv per dare più enfasi nell’esaltare i personaggi. Invece niente. Scritte bianche su sfondo nero e qualche panoramica a cazzo della città. Ma che cavolo oh.

Niente ragazzi, sono rimasta delusa. Questa serie tv è ormai conclusa ma a mio parere non ha soddisfatto le premesse della prima stagione. Continuerò ad apprezzare i Medici, ma per me questo programma si conclude con la seconda stagione.

Qui Sara Scrive, passo e chiudo…

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film