Giornali e riviste d’informazione: una crisi che vorremmo arginare

I giornali sono sempre stati comprati da chi ha il bisogno di informarsi e conoscere il mondo. Il lavoro del giornalista è quello di informare, osservare il mondo e tracciare una parte di esso su carta. È fondamentale dunque avere un rapporto diretto coi quotidiani e le riviste che parlano di tutti i settori importanti della nostra società ( economia, politica, finanza, arte, cucina, spettacolo, sanità, scuola, leggi, casi di cronaca nera, rosa…). I giornali ci dicono cosa accade nel nostro Paese e nel mondo. Ci tengono costantemente aggiornati. Se non sappiamo qualcosa oggi, lo sapremo domani grazie ai quotidiani. Grazie alla lettura, all’informazione costante. L’informazione è lo strumento di cui l’uomo si serve per sentirsi parte di qualcosa, di ciò che accade, del mondo. L’informazione è vita, è energia che fluttua e crea riflessione, è discussione, costante bisogno di mettere in punto, di crearsi un punto di vista. Informarsi direi quasi che rientra nei doveri del cittadino.
Sappiamo che ormai, nel corso degli anni, tutto quello che un tempo era normale, la compravendita di giornali e riviste, i continui abbonamenti alle edicole, la lettura sempre più assidua, oggi è praticamente scomparso, inesistente. Stiamo parlando della crisi dei giornali, stiamo parlando di un’era che va sempre più verso il declino e la sparizione. Parliamo di crisi del settore giornalistico, dell’informazione. È un settore che non dovrebbe mai subire perché ci informa e ci istruisce.

Eppure, qualcosa è avvenuto e chissà se riusciremo a colmare questa grande lacuna. Riusciremo a salvare l’informazione?

 

 

 

 

Cartaceo vs digitale: progresso o regresso?

Ciò che ha contribuito al declino delle vendite dei quotidiani è sicuramente la rivoluzione digitale. Quando un giornale o un abbonamento sono a portata di click, tutto è più semplice per le persone. La comodità ha sconfitto un’emozione, l’abitudine di andare dal giornalaio di fiducia per comprare il giornale, scambiare quattro chiacchiere sulle notizie del giorno.

Eppure, stando agli ultimi dati, sia in Italia che in America, gli abbonamenti online scarseggiano e aumentano solo le visualizzazioni di articoli sulle piattaforme online dei giornali ( che ovviamente cercano di adeguarsi ai tempi). Quindi la domanda a questo punto è una sola: il digitale ha davvero sconfitto il cartaceo o semplicemente leggono sempre meno persone?

Un’ amara verità

La lettura viene sempre meno presa in considerazione, leggono sempre meno persone, pochi ormai dedicano il loro tempo ai libri, ad un giro in libreria, alla lettura del loro romanzo preferito o del nuovo libro che tutti stanno leggendo, ai quotidiani e alle riviste. A nessuno piace più informarsi, leggere notizie veritiere, con una base solida, una ricerca e un approfondimento che mirano a trasmettere i fatti per quelli che sono, senza modifiche né falsificazioni.
I pochi lettori rimasti, coloro che hanno ancora l’abitudine di informarsi e rispettare il lavoro di coloro che hanno il compito di informare, i tanto e sempre più sottopagati e/o messi in secondo piano, giornalisti, sono una grande risorsa, fanno del bene ad un settore ormai in crisi. Si spera di dare una svolta a tutto ciò perché non può e non deve andare alla deriva l’informazione. Ogni volta che qualcuno scrive una notizia, lo fa perché ha osservato e ha deciso di trasmetterci qualcosa, qualcosa che noi non sappiamo perché non siamo in quel luogo, in quel momento, con carta, penna, microfono e registratore con telecamera annessa. Sappiamo i fatti del mondo grazie ai quotidiani che devono sopravvivere assieme alle redazioni che li creano.

 

Corriere della sera, Il Mattino, Il Messaggero: i nostri giornali

Cito solo alcuni dei grandi giornali che esistono ormai da anni e hanno saputo crearsi un’identità e trasmettere notizie dal mondo in tempo reale e con grande veridicità. Hanno affrontato difficoltà soprattutto nell’era social e si sono adeguati rivoluzionando i loro uffici e il modo di lavorare per far fronte ad una nuova organizzazione della trasmissione di informazioni.

 


Il nostro Paese garantisce notizie di alta qualità grazie a numerosi e bravi giornalisti, i giornali sono eccellenti, non devono invidiare né il NewYork Times né il Washington Post ma devono sicuramente essere quotidianamente attenti ad ogni dettaglio e curare sia le piattaforme digitali che l’uscita cartacea del giornale.

 


Tutti noi ci auguriamo che la vendita dei giornali non muoia definitivamente e che il popolo si ricordi di quant’era bello essere più vicini alla realtà dei fatti, recandosi nel posto in cui le notizie si possono toccare con mano e sentirne l’odore. Quello della ricerca costante dell’informazione.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.