Come lettrice pensavo che le mie abitudini non sarebbero cambiate: avrei sempre apprezzato una Feltrinelli o una Mondadori, non sarei mai passata agli ebook e mai e poi mai avrei accettato di leggere un libro usato. Le persone cambiano e così è successo anche al mio modo di leggere e di intendere la lettura. Oggi sono qui per proporvi una sfida tra due realtà completamente opposte, ma che non necessariamente portano a due schieramenti netti: il bookstore e la libreria indipendente.

Bookstore: pro e contro

Per bookstore si intende una grande catena di librerie, come può essere la Feltrinelli o la Mondadori, quelli talmente grandi da contenere anche una sezione dedicata alla musica, al fai da te o alla cancelleria. Perché sceglierlo? In primis, anche grazie alle grandi dimensioni e all’eventuale presenza di più piani, c’è molta più scelta: dalle ultime novità ai classici, dai libri di cucina ai libri in lingua. In un negozio simile sarà alquanto difficile non trovare il titolo che state cercando e, qualora succedesse, c’è sempre la possibilità di prenotarlo. Un altro grande punto a favore è la costante presenza di promozioni, che invogliano il lettore a comprare anche quando non ci sarebbe motivo di farlo.

Tra i conto si annovera senz’altro il clima asettico che si respira in una libreria del genere: un posto che non spicca per unicità, perché ce ne sono altri migliaia esattamente identici sparsi per il territorio nazionale. Avete mai visto una Feltrinelli particolarmente diversa dalle altre? Non credo. Inoltre, spesso questo tipo di libreria predilige solo la vendita di libri appartenenti a case editrici importanti e conosciute, non considerando i piccoli editori o le case editrici indipendenti. Insomma, se siete amanti di libri che solitamente non sono in classifica, questo posto non fa per voi.

Libreria indipendente: pro e contro

Da quando mi sono trasferita a Genova, ho scoperto un mondo che mi era quasi del tutto sconosciuto, un po’ perché a Firenze non sono così comuni, un po’ perché forse sono cresciuta sotto questo punto di vista: le librerie indipendenti. Quello che mi colpisce di questi luoghi è la loro assoluta particolarità: di solito, ogni libreria indipendente si specializza in un certo tipo di pubblicazioni, un certo genere o magari punta su una location stravagante: un esempio di questo genere sono “La scatola lilla” a Milano, piccolissima ma sempre piena di autori affermati. Un altro grande punto a favore è la possibilità di farsi consigliare dal libraio che, date le piccole dimensioni della libreria, apprezzerà sicuramente una richiesta simile.

Ultimo ma non meno importante, la libreria indipendente colma una delle lacune menzionate prima del bookstore: fa vedere al lettore le case editrici piccole, indipendenti, quelle che solitamente si trovano solo alle fiere.
Tra i contro, in primis le piccole dimensioni non aiutano in caso di grande affluenza, cosa che non si può certo dire dei bookstore. Altro problema è anche uno dei punti a favore: spesso questo tipo di librerie si occupa solo di un genere letterario o di libri ricercati, non possedendo le novità o i libri inseriti nelle classifiche dei più venduti.
E voi? Che tipo di libreria preferite?

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