Eccoci con una nuova recensione di un cortometraggio in cui figura Lino Guanciale (qui anche nelle vesti di produttore). Il corto che recensiremo si intitola Slow ed è stato presentato al Roma Creative Contest 2021. Qui trovate il trailer.

Trama 

Marisa è andata in pensione e la sua vita è profondamente cambiata: si sente inutile, senza uno scopo, finchè non scopre un’organizzazione segreta. 

Commenti 

Di seguito potrete trovare i nostri commenti su Slow e, se l’avete visto, ricordatevi di dirci cosa ne pensate qui sotto nei commenti o sui vostri social utilizzando l’hashtag #ILavoriDiLinoGuanciale! Buona lettura! 

 

Come sarebbe un mondo lento? Cosa accadrebbe se la lentezza iniziasse ad esserci imposta dall’esterno o, meglio, da una sconosciuta organizzazione segreta? Con ironia, Slow, affronta di petto due dei temi più discussi della società: il primo è la frenesia che anima tutti gli esseri umani e il secondo è l’abbandono cui sono soggetti gli anziani. 

Slow unisce i due temi con una semplicità invidiabile, che funziona a meraviglia, e in pochi minuti cattura lo spettatore per lasciarlo poi ritornare nel suo mondo frenetico. L’idea alla base di Slow è davvero basilare ma il modo in cui viene sviluppata -per di più in così poco tempo- è geniale e l‘ ulteriore punto di forza sono le scene tra gli anziani in cui è chiaro l’intento del corto.

Le parti recitate sono brevi e, se vogliamo, meno importanti rispetto al concetto da cui Slow parte, ma gli attori si mostrano comunque abili nel creare atmosfera e nel trasmettere molteplici sensazioni quasi solo con la mimica facciale. Un corto brevissimo che merita di essere visto per il bel messaggio che veicola! 

Ilaria 

 


 

Slow è un corto di 11 minuti che vale la pena di essere visto e rivisto. Con protagonista Lino Guanciale, anche qui il nostro attore tanto amato riesce a dar prova di forte talento.  Anche se per pochi istanti.  

Appartenente alla categoria dei corti del Roma creative contest, il prodotto filmico è davvero creativo e rende un buon omaggio italiano al mondo dell’audiovisivo. A livello narrativo, il tutto scorre tra il lento e il veloce e ciò che viene mostrato sembra apparentemente un tema fuori luogo ma che in realtà, appartiene ad uno degli argomenti di più grande rilevanza a livello sociale e antropologico: l’abbandono degli anziani. Ebbene: il regista e lo sceneggiatore hanno curato con sagacia questo aspetto mettendo in evidenza come anche dei vecchietti possono divertirsi nel momento più buio delle loro vite: la pensione. Così si vedono, escono, ballano. E hanno un gruppo: quello degli anziani che guidano nel traffico e rendono tutto così lento da far arrabbiare gli automobilisti. Cosa pensereste? Che sono il 70% del motivo di frustrazione dei conducenti? E invece per loro è una rinascita e grazie a ciò sentono quel brio che da tanto hanno perduto. E in una delle scene più significative, un figlio in mezzo al traffico chiama dopo tanto tempo sua madre proprio perché forse non sa cos’altro fare.  

Questo significa che forse non è tanto dannoso vedere un pensionato alla guida che magari si diverte nell’andare piano pur potendo andare veloce. Il punto è che la morale è semplicissima e dovremmo essere più altruisti.  

Ricordarci di chi è solo non solo quando noi ci sentiamo soli ma sempre, anche per un breve momento della giornata. 

Teresa 

 

Ringrazio Teresa per aver partecipato a questo articolo dedicato a #ILavoriDiLinoGuanciale!

 

E voi cosa ne pensate? Avete visto Slow? Scrivetelo nei commenti!

Ilaria

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.