Il 5 Giugno 2019 è uscita la quinta stagione dell’attesissima serie “Black Mirror”, serie antologica che attraverso il futuro spiega i problemi della tecnologia al giorno d’oggi, sempre con finali cupi e pieni di colpi di scena. La nuova stagione, composta da tre episodi, è però sembrata ai fan essere un po’ distante dallo stile di Black Mirror delle stagioni passate, sarà un bene o un male? Andiamo a vedere più nel dettaglio gli episodi che hanno composto questa stagione.

Striking Vipers

“Striking Vipers” è il nome del primo episodio, probabilmente quello che è stato considerato più insignificante fra i tre. Parla di due amici, Danny e Karl, che dopo tanti anni si ritrovano a giocare allo stesso videogioco che adoravano quando erano dei ragazzi. Il videogioco ha però un’interessante innovazione: un dispositivo di realtà virtuale capace di farti immergere direttamente nel corpo dell’avatar, nel quale ogni sensazione fisica è avvertita come reale.

Danny trova all’interno del gioco la via per uscire dalla sua monotona vita di padre e di marito insoddisfatto, il tradimento attraverso il gioco diventa un modo per non annoiarsi e per sperimentare le sensazioni che provava da giovane. La moglie di Danny, scoperto il tradimento (reale o virtuale che sia), ha difficoltà nell’accettare che a volte per tenere unita una coppia bisogna concedersi anche dei momenti di pura libertà. Nel giorno del compleanno di Danny lei infatti gli concede un’ “ultima volta” all’interno del videogioco.
Nessun colpo di scena spiazzante in stile “Black Mirror”, per la prima volta la tecnologia non viene messa del tutto su un piano negativo, anzi diventa un compromesso per evitare di portare una coppia alla distruzione. La moglie di Danny accetta la “dipendenza” e l’insoddisfazione del marito, perchè lei stessa ne è partecipe. Il videogioco rappresenta un passaggio da una realtà triste e limitata ad una libertà che Danny e Karl avevano dimenticato di poter provare.

 

Smithereens

Il secondo episodio ha sicuramente molto più da dire rispetto al primo, lascia con il fiato sospeso e, seppur non essendo lontanamente all’altezza dei migliori episodi di Black Mirror, è senza dubbio il migliore di questa nuova stagione.
Un taxista di nome Chris accetta ogni chiamata che proviene da un’azienda chiamata Smithereen, che si occupa di un’applicazione molto in voga (facilmente paragonabile a Facebook o Instagram). Chris riesce a far salire sulla sua auto un uomo di nome Jaden e lo rapisce credendo si tratti di un impiegato di alto livello, ma Jaden gli confessa di essere solo uno stagista. Scott viene inseguito dalla polizia e la sua macchina resta bloccata in un campo. Il taxista, essendo armato, minaccia di uccidere lo stagista se la polizia non lo metterà in contatto con Bauer, il creatore dell’app. Bauer accetta di parlare con il rapitore, il quale gli rivela le motivazioni del suo gesto sconsiderato.

Era in macchina con la fidanzata che dormiva accanto a lui quando gli è arrivata una notifica da parte dell’app, Chris aveva deciso di dare solo un’occhiata ma quella distrazione si è rivelata fatale perchè una macchina, guidata da un ubriaco che proveniva dal senso opposto, ha causato un incidente nel quale la fidanzata di Chris non era riuscita a sopravvivere. La colpa era stata data all’uomo ubriaco nell’altra macchina, ma Chris sapeva che se non si fosse distratto sarebbe riuscito a salvare la fidanzata.
Bauer ascolta in silenzio e confessa che l’app crea una dipendenza tale che innalza continuamente i livelli di dopamina negli utenti, in modo da rendere impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Il quesito che si pone lo spettatore è molto attuale: la colpa è stata di Chris o del creatore dell’app? Chris non vuole accusare Bauer ma solo suicidarsi, la sua intenzione non è mai stata quella di ferire Jaden, lo stagista infatti inizia a provare compassione per il suo rapitore e lotta con lui affinchè non si uccida. L’episodio si conclude con due colpi di pistola, non si capisce però chi è stato colpito…

Un episodio certamente molto diverso dagli altri, la distopia del futuro che alimentava Black Mirror è andata scemando a poco a poco. Il proposito di far apparire Black Mirror terrificante ma sempre più vicino al presente mette davvero i brividi, questa puntata infatti non è ambientata nel futuro e un episodio simile potrebbe accadere anche oggi stesso.

Rachel, Jack and Ashley Too

L’episodio che vede Miley Cyrus nei panni della protagonista è stato quello che ha fatto più discutere perchè molto deludente. Più che un episodio di Black Mirror è sembrato essere un teen drama. La trama della zia tiranna che manipola la nipote superstar per fare un mucchio di soldi non è di certo innovativa. Il cervello di Ashley è stato copiato in quello di una bambola: Ashley Too, che aiuterà Rachel (una fan della cantante) e la sorella a liberarla dalle grinfie della zia.

La tecnologia non è il tema centrale della puntata tanto quanto lo sfruttamento nel mondo della musica, infatti quando Ashley si rifiuta di prendere le sue medicine viene messa in coma farmacologico dalla zia che continua a sfruttare la parte creativa del cervello della nipote. La zia trasforma le onde cerebrali del cervello di Ashley in musica, rendendola sempre più commerciale e vendibile. Alla fine dell’episodio troviamo Ashley completamente cambiata che, al di fuori del controllo della zia, fa la musica che vuole in uno stile nuovo.

L’episodio potrebbe anche indirettamente parlare della stessa Miley Cyrus, che ha iniziato la sua carriera come il personaggio Disney Hannah Montana (quindi idolo delle bambine) e sfruttata dai produttori musicali per continuare ad essere un personaggio dell’infanzia. Diventata adulta si è poi presentata al grande schermo in modo del tutto nuovo e lontano dalla vecchia Hannah Montana, mostrando un’immagine matura e ormai adulta di sè.

 

E voi avete visto la nuiva stagione di Black Mirror? Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti

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Veronica

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