Questa estate, mi sono ritrovata a silenziare hashtag su hashtag su Twitter pieni di rimproveri e commenti sul mancato rinnovo del celebre adattamento italiano della webserie norvegese Skam. La settimana scorsa, dopo vari consigli positivi, ho deciso di iniziarla, nonostante un certo sdegno. E be’, se dopo solo 7 giorni sono qui a parlarvi di tutte e tre le stagioni, non può che essere andata bene no?

Tra GioEva, Rames e Incantava

Per i nuovi avventori di questa serie, partiamo dai fondamentali. Skam Italia è, come suggerisce il titolo, la versione italiana di una popolare webserie norvegese, che ha riscosso talmente tanto successo da essere ricreata in diversi paesi, tra cui Francia, Spagna e Stati Uniti.

Il fulcro della serie sono i suoi personaggi e, in particolare, un principio: concentrare ogni stagione su una certa tematica sociale, incarnata appieno da un protagonista, su cui si concentra l’azione. Insomma, il gruppo di persone che si vede sullo schermo è sempre lo stesso, ma è il focus a cambiare.

Per questo, la prima stagione si concentra su Eva e la sua storia con Giovanni (GioEva), tra problemi di fiducia e la solitudine di chi, come lei, ha appena cambiato classe e fa fatica a inserirsi e fare amicizia. La seconda, al contrario, si focalizza sulla scoperta dell’omosessualità da parte di Martino, migliore amico di Giovanni, e della sua storia con Niccolò (Rames). E, infine, la terza stagione – nonché l’ultima per ora, in attesa della quarta prodotta da Netflix – racconta l’amore altalenante e assolutamente irresistibile di Eleonora ed Edoardo (Incantava), due ragazzi che hanno dovuto crescere troppo in fretta, fino a sostituire la figura genitoriale.

Perché Skam Italia piace così tanto?

Me lo sono chiesta spesso, mentre vedevo sui social questa sorta di venerazione nei confronti di questa serie. Ora, dopo averla finita e adorata, posso dire di avere la risposta. La versione italiana di Skam piace perché ci somiglia. Perché racconta gli anni del liceo come nessuna serie ha mai fatto prima, con una schiettezza incredibile, che ci riporta indietro nel tempo, sia per i nostalgici che ci tornerebbero seduta stante, sia per chi – come me – non vedeva l’ora che finisse.

Skam è diventato virale perché tutti abbiamo un migliore amico come Giovanni, che ci difenderebbe a spada tratta senza pensarci due volte. Perché tutti siamo stati, almeno una volta, Eva, in cerca di una spalla su cui piangere, tremendamente soli. Perché vorremmo un amore folle come quello di Ele ed Edo, un’amicizia sana e genuina come quella che si respira in questa serie.

E, dulcis in fundo, parla di temi attuali, prendendoli sul serio, ma non troppo. Per chi lo ha visto, basti pensare alla scena del coming out di Martino, alla visita in consultorio delle ragazze o anche solo a tutte le volte in cui Silvia ha, involontariamente, frainteso la religione di Sana.

Una serie fresca, adolescenziale, ma non per questo scontata, assolutamente da non perdere.

  1. Preparate i fazzoletti!