Mi vergogno, ma lo ammetterò: fino a due settimane fa non avevo mai visto Sherlock.

Sherlock è una serie televisiva britannica del 2010, liberamente tratta dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle, creata da Steven Moffat e Mark Gatiss e interpretata da Benedict Cumberbatch (Sherlock Holmes) e Martin Freeman (John Watson).

Trama

Le avventure dei due si svolgono però nella Londra odierna, e non in quella presentata da Doyle. Watson è un reduce della guerra in Afghanistan e deve ancora ritrovare il suo posto nella società. Quando un amico gli suggerisce di trovarsi un coinquilino con cui dividere le spese di un appartamento, si ritrova a vivere con l’eccentrico Holmes, che col passare degli anni diventerà suo compagno di avventure. Sono state realizzate quattro stagioni, ognuna delle quali composta da tre episodi, un mini episodio e un episodio speciale.

Un piccolo capolavoro in una mini serie tv

Rispetto a ciò a cui siamo abituati, il binge watching di Sherlock finisce troppo presto…ma forse, il fatto che non si dilunghi oltre, rischiando di cadere nel banale, è un altro degli interminabili pregi del programma.

Ogni elemento dell’opera è curato alla perfezione: dal motivetto della colonna sonora alle ambientazioni di Londra. Cerchiamo di analizzare tutto con calma.

 Personaggi

Essendo un riadattamento ai giorni nostri, molte cose sono cambiate rispetto ai libri, ma più che cambiate direi viste da una diversa prospettiva. Ci sono stati diversi Sherlock Holmes, ma quello di Cumberbatch e il Watson di Martin Freeman sono sicuramente degni di stare sul podio. Anche guardando l’episodio speciale in cui i personaggi “ritornano” alla loro ambientazione originaria, si capisce perfettamente che questa serie tv non perde l’essenza del contesto ottocentesco e le caratteristiche dei personaggi dei romanzi. Anzi, semmai li arricchisce, visto che continuamente si cerca di approfondire la psicologia dei protagonisti.

Il cast, scelto con cura, rende giustizia episodio per episodio alle avventure vissute da Sherlock e John. Infatti, una delle prove che potremmo prendere in considerazione per valutare il loro lavoro, è proprio il fatto che, nonostante un numero complessivo di 12/13 episodi, Cuberbatch e Freeman siano riusciti a lasciare il segno ed esplorare ogni aspetto del proprio personaggio.

Bravissimo è anche Mark Gatiss, che interpreta Mycroft, primogenito Holmes, che ha avuto un ruolo davvero complesso, nonostante le sue apparizioni lo vedano come personaggio secondario.

Dialoghi

Ciò che appassiona a questa storia sono soprattutto i dialoghi che sono stati magistralmente riadattati ai giorni nostri, con nuove soluzioni espressive e che accostano perfettamente comicità e dramma. Il compito non è così scontato, ecco perchè apprezzo molto gli sceneggiatori. Dover riadattare le scene dei romanzi ad oggi senza perderne l’essenza originale è davvero difficile. Confrontando i libri con lo show, ne viene fuori invece una piacevole scoperta: la sceneggiatura combina continuamente nuovo con riferimenti passati per omaggiare sicuramente l’opera di Doyle.

Inoltre se dovessi essere sincera, la cosa che preferisco di questa serie sono proprio i monologhi di Sherlock grazie ai quali esploriamo il processo deduttivo del detective. Ad essere sincera… non mi dispiacerebbe rivedere una compilation di deduzioni di Sherlock.

Complimenti anche al doppiaggio di Francesco Pezzulli, che rende giustizia alla versione italiana!

Trama

Ovviamente le differenze sono molte. Nonostante ciò la struttura originale della storia non viene alterata, anzi. Ci sono molte soluzioni che ho trovato davvero belle: ad esempio Sherlock e John si chiamano per nome invece che per cognome. Oppure, al posto di scrivere per un giornale, John ha un blog (tutt’ora visitabile).

12 episodi, niente sprechi. Tutto condensato alla perfezione. Per mio gusto personale penso che verso le ultime stagioni l’atmosfera si sia troppo incupita e diventata molto confusionaria e caotica (SPOILER ovviamente è un crescendo che segue gli abusi di Sherlock con la droga FINE SPOILER). Personalmente la mia stagione preferita è la seconda e la prima parte della terza. Episodio preferito? Quello con Irene Adler ovviamente. Quell’episodio è perfetto dall’inizio fino alla fine!

SPOILER

Il finale di Scandalo a Belgravia mi ha sorpreso ma anche riempito il cuore di gioia.

FINE SPOILER

Speravo di rivedere il personaggio successivamente ma… beh meglio cosi, le cose belle dovrebbero andarsene e lasciare il segno invece che rimanere e consumarsi fino a portare alla nausea lo spettatore.

Risultato finale?

Serie tv consigliatissima!

Voi cosa ne pensate?

 

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film