Problemi da disegnatori

Salve ragazzi, quanti di voi disegnatori si sono spesso trovati in difficoltà a causa della gente che ci circonda?
Io spesso, ed è il motivo per cui disegno chiusa in camera mia senza far avvicinare quasi nessuno. In questo articolo infatti, vi volevo parlare di tutte quelle volte che mi sono sentita in imbarazzo, arrabbiata o infastidita per alcune cose che nessuno poteva capire proprio perchè se non disegni, certe cose non le sai.

Chiedere disegni
Spesso la figura dell’artista di disegni, ritratti etc.. è quella più sottovalutata. Perchè? Perchè i babbani non sanno quanto tempo e sudore ci voglia per fare un disegno, quindi spuntano come funghi e ti commissionano obbrobri indecenti e nella maggior parte dei casi pensano anche di non doverti pagare o di poterti accontentare con poco.
Io ho tagliato la testa al toro e per evitare ogni tipo di fraintendimento ho scritto anche sul rotolo di carta igienica che i miei disegni si guardano, non si chiedono, non si toccano e non si commissionano. Sono miei e sono troppo affezionata per darli via o sprecare tempo a partorire un’opera che non sarà mia.
A parte questo, siccome molti non capiscono cosa significhi per un artista disegnare senza essere ispirati, quando commissionate un ritratto, vi prego, a nome di tutte le cose buone su questa terra, non mandate foto di m****!
Che poi la cosa strana sapete qual’è? Un tempo i ritratti erano considerati cose serie: re, regine, conti, marchesi, nobili, mercanti, nonna papera… si mettevano in posa e stavano fermi per giorni. Mentre adesso? La gente si fa selfie da un secondo, con la bocca a c*** di gallina e gli occhi magari mezzi chiusi stile “ho appena fumato un dieci canne” e prendete che un disegnatore gli faccia il ritratto in una posa del genere.

Il materiale
Questa cosa non so se è solo mia, ma secondo me i genitori o chiunque voglia farci un regalo donandoci materiale da disegno, prima dell’acquisto entra nel triangolo delle bermuda, in cui i venditori delle cartolerie propinano qualsiasi cosa ai malcapitati senza tenere conto di ciò di cui noi disegnatori abbiamo veramente bisogno. E questa tesi mi è stata confermata dal fatto che al mio ultimo compleanno, mia zia mi ha regalato un album da disegno per acquerelli senza gli acquerelli; oppure quando chiedo a mia madre di comprarmi una matita nera, torna a casa con un carboncino…o peggio ancora mio padre: una volta gli chiesi una hybrid gel bianca, per fare i punti luce… e mi portò un bianchetto. Non so se lo fece apposta, ma spero proprio di sì!

I guardoni so tutto io
Nella mia “carriera” spesso chi mi guardava disegnare, oltre a distrarmi si è sempre improvvisato critico d’arte internazionale interrompendo il mio lavoro ogni cinque secondi per dirmi cosa secondo lui non andava. Quindi se vedete qualcuno disegnare, dategli una e una sola volta il vostro parere e soprattutto… aspettate che vi venga chiesto cosa ne pensate ad opera conclusa.
Un’altra cosa che ho visto fare, non a me direttamente ma ad altre persone con cui disegnavo, è dire alla persona che sta disegnando, che il disegno non è un granchè e che tizio lo avrebbe fatto meglio. Queste persone si commentano da sole.

“Mio cugino lo fa meglio”
Un’altra piaga sociale sono quelli che hanno problemi con il riconoscimento del lavoro artistico. Capita decine di volte che le persone associno disegno > passione > gratis/mio cugino lo fa meglio. È una cosa che purtroppo sto riscontrando maggiormente confrontandomi con altri artisti che si trovano in difficoltà facendo questo lavoro come professione.  Questo problema poi sfocia nell’impossibilità di far riconoscere come giusti i prezzi che si pongono, perché “voi lo fate come passione, volete anche i soldi?”. Un altro esempio di quello che succede quando la gente crede che gli artisti siano solo stampati umane senza valore è quando ti dicono “ma sei bravissima! me lo fai un DISEGNINO?” … e ovviamente lo vogliono gratis, senza tenere conto che sono anni che studi, fai sacrifici e spendi soldi per un lavoro che la gente neanche considera tale.

I grafici digitali non sono artisti
L’incubo degli artisti che lavorano in digitale è sentirsi dire “tanto il computer fa tutto da solo”. Purtroppo è comune tra clienti, non addetti ai lavori, ma anche tra gli stessi disegnatori. È svilente, denigrante e ovviamente completamente falso.

Problemi psicologici
Io disegno per passione, ma da quando ho cominciato a pubblicare i miei lavori online, ho avuto la possibilità di confrontarmi con altri artisti, spesso molto più bravi di me. È vero che qualsiasi cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno che lo farà meglio di te, però di sicuro non giova ad un artista – e mi riferisco anche a me – confrontarsi sempre con gente più brava, perchè altrimenti si finisce in quei periodi bui in cui non hai più voglia di disegnare.

Queste, secondo me, sono le cose su cui io e il resto del mondo non troveremo mai un incontro pacifico. Fatemi sapere invece quali sono i vostri problemi da disegnatori e se anche voi avete riscontrato i miei stessi problemi!

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

 

 

 

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film