“Becoming” ovvero “Diventare” è l’autobiografia di una delle donne che più hanno segnato la storia americana: Michelle Obama. In “Becoming” Michelle descrive la sua vita, che inizia come quella di una qualsiasi ragazzina e che poi improvvisamente diventa molto di più. Michelle evidenzia quanto sia importante conservare la propria storia, anche se non è perfetta, perchè rappresenta ciò che ognuno di noi possiederà per sempre e ciò che ci aiuterà ad evolverci continuamente.

Becoming me

Michelle nasce a Chicago, la città che considererà fino all’adolescenza il suo piccolo mondo. La famiglia di Michelle non era ricca, viveva infatti in un piccolo appartamento insieme alla zia, nonostante ciò non le è stato mai fatto mancare nulla. Lei e il fratello Craig sono stati ricoperti di amore e di speranza, sono sempre stati incoraggiati a dare il massimo a scuola e a comportarsi come adulti. Dal padre Fraser hanno imparato come lavorare duramente per raggiungere i loro obbiettivi e ad essere forti in ogni circostanza. Il padre infatti, pur essendo gravemente malato (malattia che l’ha condotto presto alla morte), non si è mai lamentato, ha continuato a lavorare e a mettere la sua famiglia al primo posto, ancor prima della sua stessa salute. La madre Marian le ha insegnato come far valere la sua opinione e far sentire la sua voce.

Michelle infatti afferma “Non avevo niente, ma avevo tutto”

Becoming us

Dopo aver frequentato la scuola e il college, Michelle inizia a lavorare come avvocato presso la società Sidley Austin. Proprio nel posto di lavoro fa la conoscenza di colui che diventarà suo marito: Barack.

I due, prima di innamorarsi, restano amici per molto tempo, lavorando insieme e uscendo con i colleghi. In “Becoming” si evince quella parte nascosta di Barack, le sue insicurezze e i suoi sogni. Fin dal primo giorno Barack ha sempre pensato in grande e ha continuato a ripetere che si dovrebbe immaginare il mondo non come è, ma come dovrebbe essere. La sua voglia di cambiare il mondo trova il giusto equilibrio nel carattere più pacato di Michelle, la quale essendo cresciuta in un piccolo quartiere, che offriva ben poche possibilità, vede il sogno di Barack come qualcosa di molto lontano.

Un evento che segnerà per sempre la vita della First Lady è la morte della sua compagna di stanza al college: Suzanne Alele. La ragazza aveva soli 26 anni quando le venne diagnosticato il cancro e morì a causa di esso. Michelle dopo l’accaduto faticò a trovare la sua pace, “come può una ragazza di 26 anni, piena di sogni e con tutta la vita davanti, morire?”

Sono eventi che non si riescono ad accettare, ma che spinsero Michelle a capire cosa volesse dalla vita. Voleva cambiare lavoro, perchè non si sentiva pienamente realizzata con quello che svolgeva, e voleva anche dei figli. Nessuna delle due cose fu facile, iniziò a lavorare al comune anche se guadagnava la metà rispetto a prima e sembrava proprio che fosse impossibile per Michelle avere una gravidanza. Quando arrivarono la prima figlia Malia e tre anni dopo Sasha, tutto iniziò ad andare nella giusta direzione. Barack intanto era diventato senatore e, pur amando tantissimo le due figlie, non riusciva a passare molto tempo con loro.

 

Famiglia o lavoro?

Difficile conciliare le due cose, e in alcuni casi bisogna fare una scelta. Tutto il tempo di Michelle era occupato dalle bambine, fu per questo che per un periodo abbandonò il lavoro per fare la mamma a tempo pieno. Anche Barack, pur essendo lontano dalla famiglia, si ritrovò più volte a fare delle scelte.

La famiglia Obama era alle Hawaii dalla nonna di Barack come per ogni Natale, quando la piccola Malia iniziò a stare male. Intanto a Barack venne detto di dover tornare subito a Washington per votare per il caso Clinton, la piccola Malia però non poteva volare e Barack non avrebbe mai lasciato Michelle da sola in quella situazione. Rinunciò a tornare e venne biasimato a lungo dai media e dagli altri senatori per la sua scelta.

Becoming more

Quando Barack decise che si sarebbe candidato come presidente Michelle lo appoggiò, anche se non era del tutto favorevole. Sapevano bene entrambi che sarebbe stato difficile, anche perchè avrebbero dovuto trasferirsi a Washington. Quando nel 2008 Barack divenne ufficialmente il presidente degli Stati Uniti d’America la vita di Michelle si capovolse. Tutta la famiglia andò a vivere alla Casa Bianca, nessuno di loro poteva uscire da solo nè entrare nella macchina di altre persone. Gli agenti dei servizi segreti li seguivano ovunque e dovevano imparare a convivere con questa nuova realtà.

Cosa significa essere la First Lady?

Un presidente sa quello che è il suo compito, ma qual è esattamente il compito della First Lady? Non c’erano guide nè libri che lo spiegassero, pur non essendo certificato come lavoro è comunque un lavoro a tempo pieno. Michelle aveva truccatori, parrucchieri e stilisti il cui unico compito era quello di farla risultare impeccabile ad ogni cerimonia o evento, ma lei non voleva essere solo un’immagine o un simbolo, voleva fare qualcosa di concreto. Capì piano piano come sfruttare il suo potere, sapeva che poteva avere un’influenza positiva sulla gente comune. Iniziò a visitare scuole, ospedali, a tenere discorsi che incitassero al cambiamento, creò un orto botanico proprio nel giardino della Casa Bianca e si fece aiutare da tantissimi bambini.

“Nella mia vita ho sentito tante parole vuote provenire dalle bocche di persone importanti. Io ero determinata ad essere qualcuno che diceva la verità, ad usare la mia voce per incoraggiare le persone. Ho provato a costruire relazioni con tutte le persone che ho incontrato, specialmente con quelle che non avevano tante opportunità. Come First Lady nera, donna con una carriera, madre di due bambine, stavo imparando come connettere la mia immagine al mio messaggio, in modo da interagire direttamente con gli americani.”

L’arte del diventare

Cosa significa dunque per Michelle Obama “becoming”?

“Penso che una delle domande più inutili che un adulto possa fare a un bambino sia “cosa vuoi diventare da grande?”. Come se, una volta cresciuti, la vita finisse. Ad un certo punto diventi qualcosa e quella è la fine. Fino ad adesso nella mia vita sono stata vice presidentessa di un ospedale, direttrice di un’associazione no profit, un studentessa nera in un college frequentato maggiormente da bianchi. Sono stata una figlia, una moglie, una madre. E recentemente sono stata la First Lady degli Stati Uniti d’America.”

Per Michelle Obama “diventare” non significa arrivare ad una destinazione. Significa evolversi continuamente, cambiare, diventare una persona sempre migliore. Dopo l’addio alla Casa Bianca la vita di Michelle non si conclude, continua a modificarsi e a vedere tante opportunità di crescita. La forza di ognuno di noi risiede nell’unicità della nostra storia, quella che noi possiamo scrivere.

 

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Veronica

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