Mare Fuori è una storia complessa e allo stesso tempo semplice. È la storia dei ragazzi che stanno in carcere, a Napoli, e fuori di esso c’è il mare. Il mare sta fuori e il rammarico più grande è quello di stare rinchiusi e di non poterlo vedere più. Giunti alla fine della seconda stagione, le riflessioni da fare sono tante.

 

Colonna sonora di Stefano Lentini, Mare Fuori ha portato anche tanta musica nelle menti  e nelle case di chi ha seguito la serie targata RAI.  Un prodotto certamente innovativo per una rete che si sta dirigendo verso prodotti di spessore più ampio, trattando tematiche più profonde e socialmente relegate ai margini dello storytelling televisivo e del dibattito pubblico.

 

Come funziona il carcere minorile?

I ragazzi sono fortunati: hanno degli educatori che non sono delle bestie, non li maltrattano, anzi, li trattano come se fossero i loro figli o nipoti. Ognuno, dai ragazzi agli educatori, ha una storia che lo ha portato ad essere qui, con un mare dentro di pulsioni, ricordi e tormenti ma anche speranza. E così abbiamo avuto modo di conoscere il Chiattillo, O Pirucchio, Pino, Carmine detto o Piecaro, Kubra, Nadiza, Totò, Edoardo. La figura di Teresa, la direttrice, l’educatore Peppe. Spazio-tempo ben delineato: il carcere. Quello che avviene fuori è un contorno, il mare si vede solo poche volte e spesso è un premio che i ragazzi ricevono come gita in barca. Avviene nella prima e nella seconda stagione e galleggiando sulle onde, ognuno ripensa alla propria esistenza. I rapporti si intensificano e con la morte di Ciro tutto è labile. Con la morte di Nina, madre della piccola Futura e moglie di Carmine, tutto sta crollando. Carmine vuole vendicare Nina ma c’è ancora chi vuole vendicare Ciro. Intanto Viola, la ragazza più sadica del gruppo, tormenta chi è più debole, fragile e depresso.

Il carcere è maschera, è rifugio, è un luogo che crea identificazione. Per ora, i ragazzi, pur volendo uscire, sanno che quello è il loro posto. Chiattillo stava andando via ma è rimasto per Carmine. Questa è un’amicizia romantica. Chi rimarrebbe nel carcere minorile sapendo che può finalmente essere libero?

 

 

 

Musica di Mare fuori: quando un mare di parole sta dentro di noi

Qui canta Cardiotrap, un altro ragazzo protagonista delle vicende di Mare fuori. Musica e parole aiutano i ragazzi ad emergere all’interno del carcere e a sfruttare i propri talenti. Il rap aiuta ad esternare fragilità e desideri. La figura dell’educatore Peppe in questo momento di educazione musicale è fondamentale ed è di forte supporto per i ragazzi.

 

Qui la sigla. I ragazzi la cantano tutti assieme nella puntata in cui si esibisce Cardiotrap.

Anche gli attori l’hanno cantata fuori dagli schermi in parecchie occasioni, come la volta in cui la prima stagione terminò e si aspettava trepidanti la messa in onda della seconda.

 

 

Qui Tic Toc, da cui si percepisce molta sofferenza e dolore, temi tipici delle canzoni di Mare fuori.

Il profumo di queste lenzuola non cancella il fumo della pistola.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.