Ciao a tutti e a tutte! L’idea dell’articolo nasce da una domanda innocente di mia cugina undicenne che, sentendosi ripetere più volte da me per favore quando le chiedevo di fare qualcosa, mi ha chiesto “ma perché lo dici sempre?”. Di media, fino da quando siamo piccoli, ci viene richiesta la “parolina magica” quando chiediamo a qualcuno di fare qualcosa per noi però, poi, vuoi per cattiva abitudine vuoi per svogliatezza in pochi la utilizzano da grandi. E qui nasce la seconda domanda di mia cugina: “perché io devo dire per favore se nessuno lo dice?”. Purtroppo, devo dire che in parte ha pienamente ragione lei: in un mondo in cui ottieni tante cose anche senza la parolina magica non ti viene di certo voglia di utilizzarla; potrei quasi scommettere, però, che se venisse adoperata in televisione e sui social da personaggi di rilievo tutti inizierebbero a seguire l’onda. Ma perché dobbiamo fare le cose solo perché le fanno gli altri e non perché sentiamo di doverle fare per una questione di educazione? Ringraziare fa sentire bene sia chi ringrazia sia chi viene ringraziato, e allora perché non farlo spontaneamente ogni volta che qualcuno fa qualcosa per noi? Lo so che per i genitori è difficile stare dietro costantemente ai figli e che insegnare loro l’importanza di per favore e grazie è complicato ma i bambini di oggi saranno gli adulti di domani…

Devo dire, però, che l’educazione manca un po’ anche alle persone più grandicelle e di questo sono davvero dispiaciuta. Una volta, alla base di tutto stava proprio l’educazione: dire grazie e per favore era quasi un obbligo, pena il rimprovero dei genitori. Potrebbe essere che proprio alla luce delle possibili punizioni in caso di mancato grazie o per favore, i bambini fossero portati a mostrare educazione ma utilizzare queste due semplici parole non vuol dire solo essere educati, vuol dire anche percepire che ci sono persone che ci circondano che fanno le cose per noi. Fare le cose per gli altri non è mai un obbligo, nessuno deve sentirsi in dovere di fare qualcosa per qualcuno: ecco perché grazie e per favore sono così importanti.

Qualche anno fa allo Zecchino d’Oro c’era in gara una canzone intitolata Una parola magica (se volete, qui trovate il video) che parlava proprio di questo tema in maniera piuttosto semplice ma efficace. Credo che utilizzare una semplice canzoncina per fare capire ai bambini alcuni concetti un po’ ostici sia un’idea vincente: le canzoni generalmente rimangono molto più impresse rispetto alle frasi dette da mamma o papà. È ovvio che i genitori sono importanti ma i bambini respirano tutto quello che gravita attorno a loro e più stimoli ricevono più saranno portati a fare una determinata cosa.

Vorrei utilizzare queste ultime righe per specificare il fatto che non è mia intenzione utilizzare questo articolo per dire che educare ad essere educati è una stupidaggine né per dire che nessuno in questo mondo è educato ma è mia intenzione far riflettere tutti i lettori (grandi o piccoli che siano) sull’importanza di due semplicissime parole che molto spesso vengono lasciate in fondo ad un cassetto a “prendere polvere”. La volta prossima che qualcuno fa qualcosa per voi pensateci e gratificatelo con un “grazie”: non costa nulla e soprattutto vi farà sentire meglio.

Voi cosa ne pensate?
Ilaria

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.