Grazie a Jo Nesbø e alla sua saga thriller/poliziesca di Harry Hole mi sono potuta avvicinare per la prima volta alla letteratura nordica. Ero completamente estranea a questo mondo, conoscevo solo di nome la saga di Larsson ‘Millennium’. Poi qualche mese fa sono incappata in un film che mi incuriosiva molto, intitolato ‘L’uomo di neve’. Pur non essendo chissà quale capolavoro sono stata subito rapita dalle atmosfere del film e dai personaggi interessanti. Sono poi venuta a conoscenza che il film era la trasposizione di un romanzo facente parte di una saga (attualmente di 12 volumi). Ho deciso quindi di avvicinarmi alla letteratura scandinava e di cominciare proprio dall’omonimo romanzo ‘L’uomo di neve’. Dopo ho recuperato tutto d’un fiato anche i cinque volumi successivi fino all’ultimo appena uscito, innamorandomi di questa saga.

Di cosa parlano i libri di Harry Hole? Harry Hole è un detective che lavora nella polizia di Oslo. È un personaggio molto emblematico, infatti è un poliziotto abbastanza rude, alcolizzato e dai metodi poco ortodossi. Allo stesso tempo spicca positivamente rispetto ai suoi colleghi grazie al forte acume investigativo e al suo spiccato senso della giustizia. Oltre a lui troviamo anche altri suoi colleghi molto interessanti come Katrine Bratt e Ståle Aune. Ogni libro è autoconclusivo e può essere letto senza aver recuperato necessariamente gli altri prima. In ogni volume Harry Hole e gli altri detective dovranno fronteggiare un serial killer che agisce ogni volta in maniera differente.

Ma ora passiamo subito alla recensione dell’ultimo volume della saga appena uscito. Purtroppo il libro uscirà nelle librerie italiane solo a settembre, ma io non potendo assolutamente aspettare l’ho letto in inglese. Questo dodicesimo volume della saga si ricollega direttamente al precedente, infatti io consiglio di leggere comunque i libri dall’uomo di neve in poi per capire meglio la psicologia di ogni personaggio e il rapporto che c’è fra loro. In questo volume troviamo Harry Hole in una brutta situazione. La moglie l’ha lasciato (e direi ERA ORA perché la trovo antipatica all’inverosimile), con il figlio non ha un buon rapporto e come se questo non bastasse l’assassino Svein Finne, nemico giurato di Hole è tornato in libertà dalla prigione.

Il libro è molto scorrevole nonostante siano più di 450 pagine e la trama va avanti senza intoppi. Non siamo ai livelli dell’Uomo di neve’ o di ‘Sete’ ma il romanzo resta sempre coinvolgente da leggere. Uno dei difetti di Jo Nesbø infatti è quello di dilungarsi troppo in descrizioni o situazioni che alla lunga potrebbero risultare tediose e questo in un thriller/giallo non è concepibile perché fa perdere l’attenzione al lettore. Il libro ‘Lo spettro’ è uno di quei casi in cui ho fatto fatica a terminare un libro di Nesbø. Per fortuna qui non succede e ho praticamente divorato il romanzo. Un punto di forza dei libri di Jo Nesbø è quello di cambiare il punto di vista dei personaggi durante il romanzo in modo da far capire i pensieri di ognuno che poi li porteranno a compiere certe azioni. I colpi di scena sono imprevedibili e la fine del romanzo ti invoglia a leggere il successivo. Non è da meno nemmeno questo dodicesimo volume, il finale è aperto e vorresti sapere come continuerà la storia per tutti i personaggi. Quindi aspetto con ansia un possibile seguito.

Da Noemi è tutto!Conoscete i libri di Harry Hole? Qual è il vostro preferito? Avete già letto l’ultimo o aspetterete l’uscita italiana? Rispondete in un commento!

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Noemi

Ciao a tutti! Sono Noemi, una ragazza di 23 anni.
Amo gli animali, viaggiare e scoprire nuove culture ma le mie due più grandi passioni sono il cinema e la letteratura e sono felice di far parte della Scrive Squad e di parlare di quello che amo di più.