Tutti e 50 gli stati che compongono gli Stati Uniti sono in rivolta da giorni, chi più e chi meno pacificamente. Il motivo scatenante, come ben sapete, è la morte di George Floyd, quarantaseienne afro-americano ucciso da un poliziotto bianco, Derek Chovin, che lo ha soffocato tenendo il suo ginocchio sul collo dell’uomo per quasi nove minuti. Tutte le proteste che vediamo in televisione hanno, in realtà, una ragione più profonda: il razzismo. Dietro a questo problema ormai ben radicato nella società a stelle e strisce, ci sono dei meccanismi che spesso sfuggono al nostro paese. Per questo, oggi voglio parlarvi del razzismo sistemico, dandovi un’infarinatura grossolana di una questione che aiuta a capire il motivo di tanto clamore.

Il redlining: cos’è e cosa comporta

In poche parole, il razzismo sistemico si riferisce a tutti quei meccanismi radicati nel tempo che portano a una disparità tra la vita dei neri e quella dei bianchi. Uno degli esempi più lampanti di questa serie di piccole e grandi cose di cui spesso i bianchi non sono a conoscenza è il fenomeno del redlining. Qualche anno dopo la Guerra Civile, le autorità dei tempi iniziarono a delineare delle cartine delle città marcando le zone desiderabili e differenziandole da quelle non desiderabili per gli investimenti. È a causa di questa divisione sostanziale se moltissime famiglie di persone afro-americane non hanno avuto – e non hanno tutt’ora – accesso a scuole private o prestiti in banca.

Il cancer alley e le conseguenze ai tempi del Covid-19

Un esempio quantomai attuale di razzismo sistemico è il cancer alley, cioè una zona corrispondente a diverse comunità e cittadine poste in corrispondenza del fiume Mississipi, caratterizzate dalla presenza di moltissimi impianti petrolchimici e dalla presenza di una popolazione perlopiù afro-americana. Il pesante inquinamento atmosferico presente in quell’immensa area è solo l’ennesimo esempio di redlining e ha pesanti risvolti ai tempi della pandemia. Infatti, è stato dimostrato che la cattiva qualità dell’aria porta a maggiori casi di coronavirus, il che implica una maggiore incidenza del virus nella popolazione di colore.

Il razzismo sistemico nella società

Le disparità razziali sono all’ordine del giorno in diversi ambiti della vita quotidiana statunitense: sanità, lavoro, studio e molto altro. Un video illuminante e molto semplice anche per chi è alle prime armi con l’inglese – che trovate QUI – spiega come a volte basti veramente pochissimo per rendere completamente diverse le vite di un bambino bianco e uno afro-americano. Nel video, il secondo bambino, Jamal, frequenta una scuola disagiata, con pochi corsi extra-curriculari e pochi fondi a disposizione, fondi che si preferisce stanziare per le scuole “per bianchi”. Questa disparità cresce ancora e ancora, fino ad arrivare alle università, che spesso rifiutano le domande di promettenti studenti afro-americani semplicemente perché ne leggono nome e cognome e ne intuiscono l’etnia. Vi basti pensare che, secondo alcuni studi, le banche preferiscono concedere prestiti a famiglie bianche in difficoltà piuttosto che a famiglie benestanti, ma afro-americane.

In conclusione, come vedete si tratta di una serie di meccanismi dei quali non siamo minimamente al corrente, che, se estremizzati, portano alla morte sempre più frequenti di poveri innocenti.

I modi per documentarsi sull’argomento sono tantissimi; non facciamo finta di niente.