15 febbraio 2021, quarta puntata de Il commissario Ricciardi –la potete rivedere qui, la serie tv tratta dai libri di Maurizio de Giovanni. Di seguito trovate la mia recensione, vi consiglio di leggerla solo se avete visto la puntata in quanto sono presenti spoiler. 

Trama 

Nella settimana dei Morti viene trovato il cadavere di un bambino. Si chiama Matteo, Tettè per tutti. Uno dei tanti scugnizzi che vivono di espedienti nei vicoli della città. A prima vista, sembra morto di stenti, ma presto Ricciardi scopre che forse la morte è stata causata da avvelenamento. La ricerca della verità mette Ricciardi seriamente in pericolo di vita e costringe Enrica a fare un voto. 

Commento 

Il giorno dei morti, insieme a In fondo al tuo cuore, è l’episodio che aspettavo più di tutti perché il libro omonimo è, per me, sicuramente il migliore dell’intera serie -come avete letto anche nella mia recensione ai libri. Fermo restando il fatto che il libro approfondisce e descrive il tutto in modo molto più dettagliato e puntuale, ho apprezzato molto la puntata della serie tv.  

Luigi Alfredo sotto la pioggia nel quarto episodio de il commissario ricciardi

La scena tra Luigi Alfredo e Livia 

Indubbiamente una delle scene che più sconvolgono nel libro era anche quella che aspettavo di più, con ansia mista a curiosità per capire cosa ne sarebbe stato di quella scena. Ovviamente mi riferisco alla scena del delirio da febbre di Ricciardi a casa di Livia, quando lei si approfitta di lui. Nel libro il tutto è volutamente mescolato ai sogni e ai deliri del commissario ma lo stupro da parte di Livia è più che evidente; nella scena della serie tv Ricciardi non è completamente passivo ma indubbiamente è la Lucani a prendere l’iniziativa. Ho letto tanti, tantissimi commenti in merito a questa scena e molti di questi convergono verso il fatto che la scena fosse quasi romantica nella serie. Personalmente l’ho rivista e, sarà perché magari ero lievemente condizionata dal libro, non ho visto passione -da parte di Luigi Alfredo- né tantomeno romanticismo; un minimo di coinvolgimento c’era ma nel delirio che de Giovanni descrive nel libro non è mai chiaro appieno ciò che Ricciardi fa in quella scena: sappiamo solo, dai libri successivi, che si ricorda cosa è accaduto e che, nella scena incriminata, è Livia a prendere il comando su tutto. A ben guardare le cose, nella serie Livia non lo guida del tutto perché quando lei lo bacia, lui le posa spontaneamente la mano sulla guancia e ricambia il bacio. Il tutto avviene con lui ad occhi chiusi per tutta la durata della scena, il che può, in effetti, rimandare ai molteplici sogni che nel libro si accavallano nella mente di Ricciardi. 

Resta il fatto che, secondo il mio umile pensiero, tanto Guanciale quanto la Iansiti sono riusciti a mettere in scena un passaggio difficilissimo del libro in modo davvero invidiabile. Personalmente, ho dovuto vedere la scena tre volte prima di guardarla davvero. 

Straziante ma “bellissimo” 

Per quanto il quarto episodio de Il commissario Ricciardi sia un episodio incredibilmente straziante -per Tetté, per la sua morte, per le condizioni di vita di poveri bambini innocenti, per il passato di Bambinella, per la scena tra Luigi Alfredo e Livia…- è, ad oggi, il migliore trasmesso. Al termine della visione lo spettatore si trova svuotato, con mille interrogativi nella mente e senza troppa lucidità; il libro è ancor più crudo ma, secondo me, l’episodio non è da meno. Di solito scrivo una bozza approssimativa dell’articolo subito dopo la puntata ma con Il giorno dei morti non ce l’ho proprio fatta. È un episodio che strazia e dilania, che lascia basiti. 

Enrica e Rosa ne il giorno dei morti, quarto episodio de il commissario ricciardi
©Anna Camerlingo

La difficoltà dell’episodio ha, secondo me, acuito l’intensità delle interpretazioni ed ha innalzato tutti ad un livello recitativo superiore. La fotografia si è mantenuta sugli standard altissimi a cui siamo abituati fin dal primo episodio ed è particolarmente riuscita, su questo piano, la scena dell’ingresso di Ricciardi nel dormitorio dei piccoli orfani. È anche per questo che definisco l’episodio bellissimo -seppur tra virgolette, a causa dei molti accadimenti-, perché far confluire tanta arte in una serie tv fruibile davvero da tutti è una specie di magia, operata dai tanti tecnici che lavorano nei dietro le quinte, dal regista e da tutto il cast. La storia del piccolo Tetté coinvolge ma sconvolge e, per chi non sa chi è l’assassino, il suo svelamento è davvero scioccante ed angosciante insieme per la brutalità -soprattutto d’intenti, meno di realizzazione- con cui viene perpetrato. 

Tettè ne il giorno dei morti, quarto episodio de il commissario ricciardi
Il piccolo Tettè e il suo cane nel quarto episodio de Il commissario Ricciardi

Conclusioni 

Un episodio che, pur con qualche differenza, secondo me non stravolge il libro e porta tanta della sua crudezza anche sullo schermo. Si sa che leggere è differente e amplifica di molto le sensazioni perché si riesce anche ad immaginare il tutto ma ritengo che il lavoro fatto per portare quel capolavoro di libro sullo schermo sia stato di tutto rispetto. Se non avete letto il libro, ovviamente vi consiglio di farlo (con i fazzoletti a portata di mano, anche se sapete cosa succede!).

Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti!

Ilaria

P.S.: Qui sotto, in ordine, le recensioni precedenti:

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.