A più di una settimana dall’uscita di Mockingjay parte 2 (per i comuni mortali italiani: Il canto della rivolta parte 2), il capitolo conclusivo della saga di Hunger Games, ho deciso di scrivere questo articolo perchè credo che ormai abbiate tutti visto il film (e se non lo avete fatto correte a vederlo, sciocchi) e penso che oltre alle recensioni fatte dai siti di cinema c’è bisogno anche dell’opinione dei fans della saga. Infatti ho assalito i miei amici urlando cose come “HAI VISTO IL FILM?! Katniss, Peeta…Ohhh Gale, no ma poi quella parte ODDIO”  mi sono confrontata con una mia amica, per commentare la maggior parte dei momenti più importanti del film.


Scritto da Suzanne Collins diretto da Francis Lawrence è stato un dei film più attesi dell’anno: ad oggi Hunger Games: Mockingjay pt 2 ha incassato circa 400 milioni di dollari in tutto il mondo, classificandosi ai primi posti del box office.
Nel cast come attori principali troviamo: la bellissima, la brillantissima attrice da Oscar nonché regina delle cadute, Jennifer Lawrence (non è parente del regista) nei panni di Katniss Everdeen,Josh Hutcherson, il nano da giardino più bello di tutti (Peeta), Liam Hemsworth, il fratello di Thor con due zaffiri lucenti al posto degli occhi (Gale), Sam Claflin, l’uomo che tutte le donne vorrebbero (Finnick),Jena Malone (l’impertinente e scandalosa Johanna), Elizabeth Banks e Woody Harrelson (Effie ed Haymitch…coff coff),Donald Sutherland (il perfido presidente Snow), la bravissima Julianne Moore(La presidentessa Coin) e Philip Seymour Hoffman (Plutarch).

Trama
Purtroppo per noi fans l’avventura della ghiandaia giunge al termine, ormai è la resa dei conti per Capitol City e i ribelli.
La nostra Katniss è decisa a far fuori ciò che per lei è l’incarnazione del male: il Presidente Snow.
Così accompagnata da una squadra speciale con inclusi Gale, Finnick e Peeta, va in missione  dove rischierà la vita per liberare i cittadini di Panem e attentare alla vita delviscido Snow, che cerca in ogni modo di distruggerla.
Fra trappole mortali, pacificatori e l’instabilità di Peeta, Katniss verrà messa alla prova più di qualsiasi arena in cui abbia combattuto.


Sono andata al cinema euforica come un’undicenne che ha appena ricevuto la sua lettera per Hogwarts e posso dirvi che le mie aspettative sono state ben ripagate da questo film.
All’inizio, mentre nel Distretto 13 stanno ancora cercando un modo per aiutare Peeta, la Coin non perde tempo e manda Katniss ad aiutare i ribelli del 2.
In questo ultimo capitolo, non ci sono solo la ragazza in fiamme e il ragazzo del pane: Gale finalmente riesce a far valere le sue abilità militari, guadagnandosi il titolo di “ragazzo delle bombe”(dopo questo pessimo commento posso anche ritirarmi).
Premetto che non sono nè Team Peeta, nè Team Gale, però sull’hovercraft verso il Distretto 2 sono stata felice per Gale quando viene baciato da Katniss… poi mi sono ricordata che quel bacio non è valido perchè Katniss si concede solo quando ritiene che i suoi spasimanti siano veramente disperati e allora ho rivolto un pensiero di condoglianze per Gale.

“È come baciare un’ubriaca”

Nonostante tutto, il personaggio di Gale doveva essere più approfondito, perchè è stato uno di quelli che ha dimostrato di tenere di più a Katniss, ha fatto un sacco di sacrifici e penso che i suoi errori, lo hanno reso uno dei personaggi più umani.

Anche Katniss è maturata molto, infatti dopo la presa dell’osso quando viene presa in ostaggio da un cittadino del Distretto 2,  alla domanda “Dammi un motivo per non ucciderti” la nostra eroina si rende conto che ha lo stesso potenziale di Peeta, che anche lei con le parole può riuscire a convincere chi le sta di fronte. Si alza carica di autostima, non è la ghiandaia a parlare, è Katniss Everdeen. Ho davvero sentito questa parte, il modo in cui Jennifer si muoveva è stato perfetto, ma non dimentichiamoci che anche i nostri doppiatori italiani hanno fatto un lavorone.

“Stanotte rivolgete le armi contro Capitol.
Rivolgete le armi contro Snow”

Dopo che Katniss viene sparata, io ho trovato interessanti i commenti di Snow, Plutarch e della Coin: nel libro noi viviamo la storia dal punto di vista di Katniss, perciò è stato carino scoprire anche i pensieri degli altri personaggi.


“Abbiamo mandato Peeta ad ucciderla, ma è stata uccisa dalla sua stessa arroganza”

Se inizialmente Snow pensava di potersi sbarazzare facilmente della ghiandaia, piano piano ha capito che si trovava di fronte una persona dotata di grande forza e coraggio a tal punto da arrivare a temerla. Secondo me è un personaggio con un sacco di sfaccettature diverse, ho apprezzato molto che gli abbiano lasciato la scena per il confronto finale con Katniss.
Inoltre quando Snow si rivolge a Capitol City dicendo: “Ciò che i ribelli odiano è il nostro stile di vita, ed è proprio quello che intendono colpire” mi sono fermata a riflettere pensando all’attualità di questo film, di come in effetti al giorno d’oggi la società è molto simile a quella di Capitol City.

Plutarch la ritiene un mito, invece lentamente abbiamo avuto modo di vedere come la Coin la ritenga solo una pedina e che in realtà è solo assetata di potere e guidata dall’odio e dall’ambizione.

La scena del matrimonio fra Finnick ed Annie è in contrasto con ciò che sta accadendo fuori dal Distretto 13, è uno dei pochi momenti felici per i personaggi ed è un po’ una pausa prima di passare alla vera azione.

 

Johanna da le informazioni a Katniss per andare clandestinamente al Distretto 2 e unirsi ai ribelli che marceranno contro Capitol e la nostra ghiandaia non ci pensa neanche due volte a trasgredire gli ordini della Coin.
Mi è dispiaciuto vedere poco Johanna, ma mi rendo conto che inserire la scena del suo addestramento con Katniss contro Capitol avrebbe rallentato troppo il film.

Fra i personaggi che si vedono poco c’è anche Prim, avendo sei sorelle mi sento particolarmente vicina al rapporto che ha con Katniss, ma nonostante tutto come personaggio mi è rimasta abbastanza indifferente.

Arrivata al Distretto 2, la ghiandaia viene messa in una squadra speciale con il compito filmarle altri pass pro dentro Capitol City per incitare la rivolta.

Con Boggs, Gale, Finnick – tornato da una brevissima luna di miele -, Gastore e Pollux, Leg 1 e 2, Cressidra e il sergente Johnson (che dal libro sembrava essere meno “strafiga”) ci troviamo di fronte ai settantaseiesimi Hunger Games che quel vecchio volpone di Snow ha progettato all’interno della stessa Capitol per fermare l’avanzata dei ribelli.
Inizia l’impresa solitaria di Katniss: rubare l’olo a Boggs per riuscire ad arrivare nella residenza di Snow e verrà supportata da Gale a cui, senza Peeta nei paraggi, non sembra vero di poter trovare un po’ di intimità con Katniss.

Sfortunatamente per i piani di Gale, la Coin manda Peeta, sostenendo che essendo anche lui un vincitore deve girare i pass pro in battaglia, così da far credere a Snow che ha fallito nel suo intento. In questa scena Katniss, grazie a Boggs, inizia a capire che la presidentessa la ritiene un personaggio scomodo perchè vuole assicurarsi a tutti i costi di non aver problemi a prendere il posto di Snow e che mandarla in questi pseudo Hunger Games è solo un modo per provare a farla fuori. Boggs invece dimostra di avere fiducia in Katniss, dicendole che si è guadagnata il diritto di vivere e affidandole l’olo (che sarebbe anche il simbolo di comando della missione) quando viene ferito mortalmente da una bomba nascosta da un baccello.

Peeta si trova in una situazione davvero difficile, il veleno degli aghi inseguitori gli fa credere che Katniss sia un mostro subdolo creato da Capitol, ma piano piano lotterà contro se stesso per cercare di capire come stiano veramente le cose.
Molte persone lo hanno ritenuto un personaggio inutile, io invece penso che Peeta anche se non ha combattuto attivamente come Gale e gli altri ribelli,  è un personaggio valido, che ha dimostrato la sua forza in altri ambiti.
Le scene in cui emergono i sentimenti di Katniss nei suoi confronti sono state da diabete, cosa che per una romanticona come me è il massimo.
All’inizio c’è una Katniss che si sforza di rimanere indifferente ripetendo “Quello NON è Peeta”, poi piano piano Peeta si confronta con lei e comincia a sciogliersi:  “Devo averti amata veramente molto”, “Ci teniamo in vita a vicenda. È questo ciò che facciamo”.

Grazie ad una idea di Finnick, inizia il famoso giochetto del vero o falso: “Real or not Real” che aiuterà Peeta a fare chiaro dentro di se e capire in quale realtà credere.
Non posso non commentare la scena seguente, un momento Everlark al 100%:

“Il tuo colore preferito… è il verde?”
“Esatto. E il tuo è l’arancione”
“L’arancione?” 
“Non l’arancione brillante. La sua sfumatura più tenue.Come il tramonto…
Sei un pittore. Sei un fornaio. Ti piace dormire con la finestra aperta. Non metti mai lo zucchero nel tè. E ti annodi sempre due volte i lacci delle scarpe.”

 

Inutile che vi dica come ho iniziato a comportarmi quando sono scesi nelle fogne per sfuggire alle telecamere e far credere a Snow di essere davvero morti. Tutti gli attimi della fuga dagli ibridi mi hanno fatta sobbalzare ad ogni secondo dalla sedia, per i miei standard da fifona poi, mi sembrava di guardare un horror.

L’ansia e la disperazione di quella scena l’ha provata solo chi leggendo i libri – o spoiler -, sapeva cosa sarebbe accaduto.
In questo film, Finnick, uno dei personaggi più amati della saga muore e il tutto dura circa un minuto. Un minuto per far vedere come viene assalito dagli ibridi, un minuto in cui oltre ad aver salvato, ancora una volta, il culo a Katniss, finisce per rimetterci la vita.
Quando strillava “Katniss! Katniss!” immagino l’impegno che ci è voluto per produrre degli urli così realistici e disperati. Avevo letteralmente la pelle d’oca.
Vorrei aggiungere che qualche giorno fa mi è capitato di leggere un’intervista in cuiquell’assassina la Collins ha detto che durante le riprese ha avuto dei ripensamenti riguardo la morte di Finnick, perciò quello che ci chiediamo tutti: PERCHÈ DIAMINE L’HAI UCCISO ALLORA?

I nostri eroi riescono a mettersi in salvo ma Peeta è preso da uno dei suoi attacchi di panico e non appena Katniss lo vede in quelle condizioni, si getta in suo aiuto baciandolo.

(Questa scena mi ricorda tanto quando Lydia bacia Stiles per distrarlo mentre aveva un attacco di panico…ma questo è un altro fandom)

Arrivati da Tigris per un attimo il tema della guerra è lasciato in sospeso per dare spazio alla famosa chiacchierata nottura fra Peeta e Gale. Onestamente, stavo aspettando questa parte da non so quanto, e vedere che il tutto viene liquidato in 3 secondi con un “Lei sceglierà quello più utile alla sua sopravvivenza” non mi è andato parecchio a genio.


Dopo un allarme lanciato da Capitol City, Gale e Katniss colgono la palla al balzo e da soli si lanciano in una missione semi suicida, prima di andarsene però c’è un altro momento Everlark in cui i due si abbracciano.

Katniss e Gale partono alla volta della residenza di Snow, sono quasi arrivati ai cancelli quando arrivano i ribelli e scatenano il caos. Inizia una sparatoria, Gale viene catturato dai pacificatori e urla a Katniss di continuare la sua impresa, panico totale.
È stata una delle sequenze di azione che mi è piaciuta di più perchè è stata esattamente come me la immaginavo: le bombe col paracadute, la parte in cui Katniss vede sua sorella Prim soccorrere i feriti e poi subito l’esplosione.
Il pubblico in sala era diviso in due gruppi: quelli sconvolti e quelli che aspettavano da tempo  questa scena per fare battute sulla morte di Prim.

Ci avviciniamo al finale. Katniss è seduta su una sedia, entra Gale e io mi aspetto di vedere o una scena di passaggio in cui Gale spiega  cos’è successo o una lunga scena di addio. INVECE NO.
Katniss fa due domande a Gale e lo liquida con un “Addio Gale”.

 

Quando ho visto quella scena ho pensato:  “Ma stiamo scherzando?”. Ritornando al discorso che avevo fatto all’inizio del mio commento sul film, credo che un personaggio come Gale meriti più spazio: capisco che Katniss non condivida il modo con cui Gale asseconda la Coin e la sua freddezza nel sacrificare anche dei civili, ma … Miseriaccia, stiamo parlando di Gale, il ragazzo che ti ama, che mentre ti sbaciucchiavi un altro si prendeva cura della tua famiglia, che ha salvato tua madre e tua sorella quando hanno bombardato il 12!
E invece no, viene mandato nel Distretto 2 a lavorare come soldato.

 

Come ho detto anche prima, ho apprezzato molto la scena finale in cui Katniss e Snow si confrontano, poi la nostra eroina è convocata al tavolo dei vincitori in cui la Coin propone l’assurda idea di istituire dei nuovi Hunger Games con gli abitanti di Capitol City, dopo essersi autoproclamata presidente ad interim…Già, ma quanto dura questo interim?
È palese ormai che la Coin non sia mossa solo da un forte senso della giustizia, per cui anche quando ho letto il libro non mi sono stupita che Katniss non ci abbia pensato due volte a conficcarle una freccia nel petto alla prima occasione.

La scena dell’esecuzione è stata una di quelle scene che ti mozzano il fiato, ti tengono sulle spine. Anche se sai come andrà a finire, anche se sai che Katniss lascerà che Snow venga ucciso dalla folla, ti senti comunque ansioso e ti senti parte della scena.

 

Ora arriviamo al lieto fine.
Prima di lasciare Capitol, Haymitch legge la lettera che Plutarch ha scritto per Katniss. Penso che questo sia stato un ottimo espediente per inserire una parte fra la ghiandaia e lo stratega che purtroppo a causa della morte sul set dell’attore, non credo siano riusciti a registrare.
Avendo letto i libri ed essendo arrivata ormai alla fine del film, credevo che le possibili sorprese fossero finite, invece poco prima dell’atteso finale mi ritrovo uno dei baci che desideravo di più:

 

EFFIE ED HAYMITCH.

Analizziamo il tutto con calma. Momento dei saluti: Effie saluta Katniss, poi Haymitch.
Lui dice “Fatti sentire, Effie” che in inglese sarebbe “Effie, don’t be a stranger”e fin qui nulla di strano, quando poi le da un bacio sulla guancia troppo vicino alla bocca, non ho avuto neanche il tempo di capire cosa stava succedendo che si baciano. 

Peeta e Katniss ritornano al distretto 12 insieme ad Haymitch e ricevono una lettera da Annie che li aggiorna su quello che accade a Panem.
Il tempo passa, ci sono alcune sequenze in cui fanno vedere come il rapporto fra Peeta e Katniss viene coltivato: da quando lei lo trova a piantare delle primule in giardino in memoria di Prim, a quando lei si accoccola sul suo petto quando la sera non riesce a dormire.
Finalmente Katniss  risponde alla fatidica domanda:

“Tu mi ami vero o falso?”
“Vero”

 

Infine, quello che tutti si aspettavano, il finale fra Peeta e Katniss, tutti erano curiosi di vedere i loro figli e come sarebbero diventati nel ruolo di genitori. Personalmente l’ho trovata un’idea carina quella di far vedere una Katniss mamma ed un Peeta con capelloni anni 90 intento a giocare con suo figlio.

 

In conclusione?
Se Hunger Games è considerato da molti7 critici “…capace di ribaltare il rapporto tra sessi e rappresentare le contraddizioni moderne: il miglior romanzo di formazione per le ragazze contemporanee” ci sarà un valido motivo: la trama di tutta la saga è molto attuale e ci fa riflettere su ciò che è giusto e sbagliato nella nostra società.
Anche se non sono un’esperta penso che nel corso degli anni, gli attori siano migliorati moltissimo, regalandoci grandi performance come quella di Jennifer nei panni di una delle eroine più seguite dai giovani adulti.
Inoltre ho apprezzato particolarmente la colonna sonora e la scelta di riproporre in alcune scene la base strumentale di Hanging Tree, la canzone cantata da Katniss durante la prima parte di Mockingjay.
C’è da dire anche che la Collins e gli sceneggiatori hanno lavorato molto per rendere il film molto fedele al libro, e infine bisogna complimentarsi con il regista per l’ottimo lavoro che ha svolto.

Qui Sara Scrive, passo e chiudo

 

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film