The Haunting of Hill House è una serie televisiva statunitense di genere horror prodotta dalla piattaforma streaming Netflix. Il regista Mike Flanagan (ben noto per aver diretto film horror come Oculus e Il gioco di Gerald) adatta il libro di successo di Shirley Jackson :“L’incubo di Hill House”, creando una storia completamente diversa ma con elementi e richiami all’opera originale.
La famiglia Crain si trasferisce a Hill House per lavoro. Hugh e Olivia sono ristrutturatori di case, comprano abitazioni per poi rivalorizzarle e rivenderle. I due però, insieme ai loro cinque figli, sono vittime di fenomeni paranormali che turberanno la loro tranquillità, fino a uno spiacevole epilogo che cambierà le loro vite per sempre. La narrazione va avanti e indietro nel tempo per far capire allo spettatore cosa sia accaduto a Hill House e come questo abbia influenzato la vita dei cinque Crain ormai adulti.
Nei primi episodi la serie si prende tutto il tempo per presentarci i personaggi e le loro storie. In questo modo siamo in grado di empatizzare con ognuno di loro e scoprirne i segreti. La caratterizzazione dei personaggi, infatti, è uno dei punti cardine della serie che riesce perfettamente nel suo intento. Non ci si può non affezionare ai cinque fratelli, ognuno con caratteristiche peculiari. Steve è il maggiore ed è anche il più scettico e razionale dei cinque, nonostante ciò basa il suo lavoro sullo scrivere libri raccontando (e inventando) le esperienze vissute a Hill House. Shirley (nominata così come omaggio alla scrittrice del libro) lavora in un obitorio ma nasconde profonde insicurezze. Theo (che è anche la mia preferita) dal carattere eccentrico, sviluppa delle capacità paranormali e per questo indossa dei guanti. E poi come non ricordare i due gemelli Luke e Nellie, forse i più turbati dalle vicende accaduti nella casa.
Gli attori fanno un lavoro straordinario, in particolare i bambini e la madre interpretata da Carla Gugino, alla quale viene assegnato un ruolo molto impegnativo. La regia è magistrale e possiamo capirlo soprattutto dal sesto episodio che registicamente parlando è un vero e proprio capolavoro. Tre piano sequenza di almeno 15 minuti l’uno, senza stacco di macchina sono caratteristica di questo episodio, in cui gli attori si muovono naturalmente.
Essendo una serie horror i jumpscare sono presenti e riescono nell’intento di spaventare facendo saltare dalla sedia, ma Hill House non è solo questo. E’ un modo di spaventare più psicologico, un terrore che si insinua poco a poco nella mente dei protagonisti e nella nostra, fino ad arrivare all’episodio finale, quando si scoprirà cosa c’è nella ‘Red Room’. Fate anche attenzione alla scenografia, infatti molto spesso ci sono fantasmi che appaiono nello sfondo senza che voi nemmeno ve ne accorgiate.
Tutti gli eventi confluiscono nel finale, un epilogo per nulla prevedibile, straziante e commovente. Abbiamo vissuto e sofferto insieme ai personaggi e ci dispiace lasciarli dopo tutte queste vicissitudini, soprattutto perchè insieme a loro abbiamo affrontato e vinto le nostre paure più profonde.
Riassumendo consiglio Hill House agli amanti dell’horror in generale e a alle persone a cui piacciono le storie in cui sono presenti drammi familiari e una buona caratterizzazione dei personaggi.
P.S. arriverà a breve una recensione del libro da cui è tratta la serie quindi STAY TUNED!
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