Come mi sono riscattata durante la quarantena. Questo COVID ha rotto le uova nel paniere a tutto il mondo, chi più chi meno, ora non voglio fare classifiche. Ma di sicuro mi ha messa veramente alla prova: in un periodo in cui le cose sembravano andare per il peggio, il mio ex futuro marito ha preso la fantastica decisione di lasciarmi al telefono il giorno dopo il mio compleanno.

Ora, non voglio approfondire le motivazioni delle sue nobili gesta perché: uno, questo non è il tema del post e due, è stato un fulmine a ciel sereno e dal momento che è sparito non saprei neanche io cosa raccontarvi.

Questa premessa per dirvi che fondamentalmente stavo una merda. Il giorno del mio compleanno è stata istituita la quarantena (il fantastico 10 Marzo 2020) e il giorno dopo sono stata lasciata tramite una telefonata da 12 minuti. I primi due giorni mi sono chiusa in camera senza mangiare o bere. Mia madre dormiva con me perché avevo gli attacchi di panico, cominciavo a piangere e non riuscivo a dormire. Mi sentivo un peso sul petto, respiravo con l’affanno e mi tremavano le mani. E la cosa peggiore è che non sono mai stata così male. Ero spaventata da quello che mi stava succedendo. La prima volta che mi è venuto un attacco di panico credevo che mi stesse venendo un infarto (si, tendo a fare la tragica ma non ho molta dimestichezza con queste situazioni, quindi ho pensato subito al peggio). Alla fine… ho dovuto farmi prescrivere delle gocce per riuscire a calmarmi. Le ho consumate per una settimana.

Poi mi sono detta: “Cazzo Sara, così non va bene”.

La persona che amavo e che avrei dovuto sposare mi aveva lasciato. Appena la conversazione telefonica era terminata, mi aveva bloccato ovunque, come se io fossi una persona pericolosa o una stalker che lo avrebbe perseguitato (se lo fossi veramente stata non sarebbe stato il blocco sul mio numero a impedirmi di contattarlo con altri mezzi)… COOOOOMUNQUE… non è stato facile perdere una persona che mi stava così vicino. E’ da quel giorno che non ho sue notizie, che non ho avuto neanche una spiegazione di quello che è successo. E ora che vi scrivo l’articolo sono passati tre mesi. Proprio sparito. Puff.

Ok, basta con le battute, ma concedetemelo… ci sta prendere in giro l’accaduto. E’ una cosa assurda e per viverla al meglio ho deciso di prenderla con filosofia.

Comunque, il fatto che lui sia sparito, come se fosse morto, mi ha aiutata molto ad andare avanti. Il silenzio è stata comunque una risposta alle mie domande. E più passava il tempo, più riuscivo a farmene una ragione e capire che se una persona ti molla senza assumersi nessuna responsabilità e ti tratta come se fossi uno straccio… Beeeeh forse era il caso di non disperarsi troppo per quella “”””perdita””””.


A parte questa consapevolezza, se sono riuscita ad andare avanti è stato proprio perché ho toccato il fondo. E allora ho deciso di darmi una spinta, saltare e tornare su. In superficie.

Mai smettere di amare

La prima cosa che mi sono detta è stata: sei una persona solare. Per affrontare tutto questo usa solo amore e allegria. Sapevo che usando come strumenti solo sentimenti e atteggiamento positivo sarei riuscita a uscirne fuori attraverso un solido percorso, basato solo su cose belle.

Ho deciso di perdonare Damiano, di non giustificarlo ma di capirlo e di non avercela con lui perché comunque gli voglio bene, abbiamo passato 4 anni indimenticabili, ha fatto tante cose buone e siamo cresciuti insieme. Non voglio avere un cattivo ricordo. E soprattutto non voglio smettere di amare. Altrimenti non sarei coerente con i miei principi.

Le persone che ti stanno accanto

La seconda cosa che ho fatto… beh in questo caso non ho fatto niente. Mi sono solo aperta con la mia famiglia e amici. Ho raccontato i miei sentimenti (cosa che per una che soffre di incontinenza verbale come me, non è stato tanto difficile) ai miei amici e alla mia famiglia e ho trovato un valido supporto nei miei genitori, nelle mie sorelle, in mia cugina, nella mia migliore amica e il suo ragazzo, in Anna e in Stefania e in un’altra persona troppo egocentrica per essere menzionata qui.

Le mie sorelle hanno dormito con me per settimane. Mi abbracciavano la notte e ogni volta che piangevo mi tenevano compagnia. Anche mia nonna e mia zia sono state impeccabili. Mi chiamavano tutti i giorni.

Ma in realtà devo dire che tutte le persone che conosco mi hanno dato una mano, un sorriso.

All’inizio provavo vergogna per quanto accaduto, credevo che la gente mi avrebbe giudicata negativamente… che mi avrebbero preso in giro… La ragazza tanto felice che stava per sposarsi, un mese dopo è stata lasciata il giorno del suo compleanno. Una cosa assurda.

Questo blocco mentale però si è infranto con il tempo, quando mi sono resa conto che invece che pietà, ricevevo solidarietà dalle persone e tanti preziosi consigli. Addirittura, anche le mie amiche coreane mi hanno supportato e si sono offerte di presentarmi tanti ragazzi carini di Seoul!

Lavorare su me stessa

La terza cosa che ho fatto è stata curare il mio giardino. Sulla mia terrazza ci sono 32 vasi. Purtroppo, durante l’inverno e per altri motivi (che non vi spiego, ma sono quelli che mi hanno portato alla tristezza di cui vi parlavo) non ero riuscita a curarle e c’era un sacco di lavoro da fare per sistemare il macello che si era creato.

Non avevo molte forze, quindi i primi tempi non riuscivo ad alzarmi dal letto per molto tempo. Così mi sono detta “Un vaso al giorno e tra un mese il mio cuore tornerà in forma come questo giardino”.

Oltre alle mie piante, ho deciso di prendermi cura del mio corpo e di fare palestra e dieta. Così ho cominciato a mangiare meno carboidrati, più verdure e carne, fare tanti esercizi e bere due litri d’acqua al giorno. Pesavo 67 Kg all’inizio della dieta e degli allenamenti. Ora, dopo tre mesi, sono 59/60 kg e ovviamente i kg che ho preso sono tutti muscoli. La cellulite sparita. Doppio mento bye bye… Oddio, ma non è che prima fossi un mostro eh, semplicemente non mi applicavo e avevo il fisico da lanciatrice di coriandoli.

Ogni sera mi alleno con qualcosa di diverso. Metto la musica a tutto volume e piano piano sto costruendo il corpo dei miei sogni. È bello guardarsi allo specchio e dire: “AHAHAHHA SONO UNA TAGLIA S AHHAHAHAHA”.

Infatti, una delle cose che mi dà più la carica mentre faccio la cyclette e gli altri esercizi è proprio mettere canzoni (di solito anche cartoni animati) e mettermi a ballare e cantare mentre pedalo. Ho scoperto di recente che oltre ai muscoli, ho allenato anche i polmoni e le corde vocali. Riuscire a cantare a voce piena mentre fai cardio non è proprio facile… ma a me piace così tanto cantare che non riesco proprio a stare zitta. Stefania mi ha detto che Beyoncé fa lo stesso allenamento. Sono rimasta sorpresa.

Tutto questo comunque per dirvi che la positività è un ciclo continuo. Più cantavo e facevo esercizi e più ero felice. Più ero felice e più cantavo e mi davo da fare con più energia.

Grazie alla dieta che ho fatto, ho anche ridotto l’ingordigia del mio stomaco e ho imparato a mangiare più sano. Soprattutto a fare colazione… cosa che prima non facevo… LO SO, È SBAGLIATO!

Ho chiamato il mio dispositivo Alexa, Jarvis (Sono un pelino egocentrica anche io ahahah) e ho preparato una scheda giornaliera che mi ha guidato – e mi guida tutt’ora – ricordandomi gli impegni – IO ODIO PERDERE TEMPO – e aiutandomi ad avere dei ritmi regolari.

La meravigliosa signora Maisel, icona di stile e anche modello comportamentale per uscire con classe da situazioni difficili

Ovviamente non mi sono limitata a fare solo questo: ho continuato a disegnare, ho iniziato a scrivere un libro, ho iniziato a suonare la chitarra, ho cominciato a studiare grafica digitale per migliorare il mio utilizzo di Sony Vegas (per il montaggio) e Photoshop e ultimo, ma non meno importante: ho buttato tutti i miei vecchi indumenti da barbona e ho cominciato a curare il mio aspetto. Finalmente ho raggiunto lo stile vintage che tanto agognavo. Tipo signora Maisel avete presente? Adesso tutti i vestiti e vestitini di quando avevo 18 anni mi stanno ancora e mia nonna mi ha prestato una vagonata di suoi vecchi abiti di quando era giovane (alcuni devo risistemarli e rimodernarli – sì, per chi se lo stesse chiedendo, mi piace anche cucire, ricamare e lavorare a maglia-).

Mia cugina, le mie sorelle e la mia migliore amica mi hanno dato parecchi consigli in questo. Ma adesso sono felice, perché quando mi guardo allo specchio rimango fiera di me.

Ah, e indubbiamente non ho smesso di studiare. Mi mancano solo tre esami e la tesi (proprio di recente ho trovato il mio relatore) e ce la metterò tutta per laurearmi quest’anno!

La cosa più importante che ho fatto però, è stata riflettere sul mio carattere troppo dinamico, troppo duro, troppo estroverso, troppo teatrale, troppo maniaco del controllo, troppo pignolo e imparare dai miei errori.

Anche se non ho avuto risposte certe, so benissimo che se la persona che mi stava vicino ha deciso di abbandonarmi, sicuramente ho qualcosa su cui devo lavorare. Per non fare male agli altri e soprattutto, non fare male a me stessa. La mia ingenuità spesso mi porta a sopravvalutare le persone e non accorgermi della coltellata che stanno per infliggermi.

Certo, io non voglio perdere questa visione così ottimista della vita e di chi mi circonda, ma devo imparare a difendermi e non diventare uno zerbino quando si tratta degli altri.

E in questo mi sono dovuta ovviamente rivolgere alle persone che mi stanno vicino che, conoscendomi, sanno bene su cosa devo lavorare… e soprattutto, sanno quando frenarmi e quando incoraggiarmi.

 

Conclusioni

Quando pensi che tutto sta andando male, non disperarti. O almeno, io in questo caso, mi sono sentita che non tutto era perduto. Mi sono affidata agli altri, ma ho anche riscoperto l’importanza di stare da sola. Ho stretto i denti e sono andata avanti. Nessuno mi butta giù. Io sono forte e mi piaccio così come sono. E devo ringraziare la mia famiglia che mi ha cresciuta con certi valori e anche tutte le influenze positive che mi hanno ispirato a dare del mio meglio e non mollare mai (Unposted di Chiara Ferragni è il mio nuovo vangelo).

Alla fine di questa quarantena, durante la fase 2, mi sono ritrovata di nuovo a lavoro in libreria, i miei genitori bene o male hanno trovato un modo per superare quest’anno, i miei nonni sono stati riportati in Italia dall’ambasciata italiana, io sono in forma, ho imparato a fare cose nuove, ho rafforzato il legame con la mia famiglia e amici, mi sono ritrovata circondata di ragazzi che appena hanno saputo si sono precipitati a starmi vicino, ho ripreso a studiare, le mie piantine stanno bene e ora sono di nuovo felice.

Forza ragazzi! Spero che la mia esperienza vi possa aiutare in qualche modo. Se volete sfogarvi o raccontarmi le vostre storie potete scrivermi una mail o un messaggio in privato.

Il potere della condivisione è importante.

Se ce l’ho fatta io potete farlo tutti. E vi giuro: se Sara la mangiona e la pigra è riuscita a entrare nella taglia S, potete farlo tutti. Davvero.

Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film