Hi guys!

Oggi vi parlo del libro Blake Deshawn – Il cerchio perfetto di Katherine L. Frye!

Un libro totalizzante. Immenso. Una storia talmente intrigante che mi ha letteralmente incollata a leggere per due giorni interi.

Blake Deshawn. Un anarchico con un passato turbolento che continua a segnare il suo presente. Un uomo libero a tutti gli effetti. Sregolato nella vita ed in amore. Vive di ricordi di cui non è mai sazio, non cerca la pace ma solo vendetta. Non prega, non sogna. O almeno, non lo fa più.

Vuole solo una cosa ed ha intenzione di prendersela: Adrianne Morrison.

Lei non potrebbe essere più lontana da lui. Una bionda tutta curve e tacchi alti, tanti soldi ed un matrimonio imminente. Adrianne è un cerchio perfetto. Cosa potrebbe desiderare di più, se non il proibito? Se non qualcosa che sconvolgerà la sua vita apparentemente perfetta? Qualcosa fuori dal suo cerchio perfetto.

Blake è un uragano, una tempesta a ciel sereno che si abbatte nella vita di Adrianne. Come un fulmine in una notte senza luna, Adrianne illumina ciò che Blake credeva fosse tutto e sempre solo nero: il suo futuro.

Adrianne è speranza, è terreno fertile di sogni e miracoli. Si butta a capofitto in una storia più grande di lei, in mezzo a persone senza principi né ideali, lontane anni luce da tutto ciò che lei ha sempre conosciuto. Adrianne fa il grande salto, si getta nel vuoto, molla tutto senza guardarsi più indietro.

Blake pensa al suo piano, progetta ogni dettaglio giorno e notte. Vuole vendetta e l’avrà. Vuole che sua sorella sia libera di volare lontano, che il ricordo dei suoi genitori riposi tranquillo, che tutti coloro che hanno sofferto trovino pace nel presente. Desidera punire chi ha causato tanto male e vuole punire se stesso per aver sofferto così tanto. A Blake non importa di morire, prima di farlo però vuole chiudere i conti in sospeso.

Adrianne intralcia i suoi piani, la sua vita. Gli dona il bene più prezioso che un essere umano possa avere e lui, l’anarchico in amore e nella vita, inizia a credere. A sperare. A preoccuparsi, a non voler morire, perché quando l’amore bussa alla tua porta, devi aprire. Anche se sei Blake Deshawn.

“Perché vorrei fingere che quelle labbra tanto desiderate che si avvicinano lente alle mie non siano poi così importanti, vorrei poter asserire che appena entrano a contatto con le mie, nel mio corpo non avvenga il maremoto, vorrei poter giurare che il suo sapore sia del tutto uguale a milioni di altri sapori, che non amo, di cui me ne frego.

E invece tremo e ho freddo, ho paura, ho fame.

Amo Adrianne e non posso farci nulla, non ho più neanche voglia di combattere contro di lei o me. 

Mi arrendo al sentimento.

E sono re e tu regina.”

Wow. Non ho altre parole, davvero. Ho trovato questo libro per caso, l’ho iniziato per noia e non sono stata in grado di separarmene fino alla fine. Lo consiglio? Tantissimo.

Forse potrebbe sembrare un po’ rude, un po’ troppo volgare. Questa è l’unica pecca che gli ho trovato, ma è lo stile che il personaggio richiede. Blake Deshawn non è sicuramente il personaggio di una novella per bambini e tutto ciò contribuisce a renderlo reale. L’abilità di uno scrittore sta anche nel modificare la propria penna, il proprio stile, a seconda del personaggio a cui si decide di dare voce e credo che Katherine L. Frye sia stata perfetta.

Ovviamente io leggo sempre anche i commenti negativi e questa volta si concentrano soprattutto sull’abbondanza di scene e particolari. A parer mio una storia più è curata e più riesce a catturare il lettore. I particolari, in questa storia, non sono mai troppi o troppo pochi, l’azione non manca, la trama non è banale ed il ritmo è regolare. Tutto ciò che un buon libro deve offrire per spendere bene il tempo che si passa leggendolo!

Voglio un sequel? Assolutamente sì! Perciò incrociamo le dita e speriamo che l’autrice ci regali questa gioia!

Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate. Questo libro vi ha incuriosito come ha incuriosito me? Vi è piaciuto oppure no? Scrivetemi nei commenti!

Io vi abbraccio e vi aspetto alla prossima recensione!

Giada