28 giorni, 2000: regia di Betty Thomas

28 giorni è un film con protagonista Sandra Bullock in tutta la sua ironia e serietà. Sembra un controsenso, gioco di parole, un’accozzaglia di parole ma non è così: Sandra da prova della sua grande bravura per interpretare una donna, una giornalista alle prese con un grave problema: l’alcolismo.
È seria, è ironica, insomma, comprende la serietà del caso ma cerca anche di non avvilirsi. Primo grande insegnamento del film.
28 giorni è il periodo di riabilitazione, la giornalista Gwen non può più permettersi di buttare la sua vita nel nulla, ha rischiato grosso e deve curarsi. Ci vorranno 28 giorni ma in lei la guarigione avviene molto prima. All’inizio titubante, non vuole saperne nulla, poi cambia idea. È forte, è saggia, ma non ci crede abbastanza.

 

La sua vita è tutto per lei. Le persone le vogliono bene e glielo fanno capire. Il suo lavoro è il suo grande amore e il suo grande amore le fa capire che non può stare senza di lei, quindi deve guarire. Cosa saranno mai 28 giorni? Beh, per lei che non vuole mai l’aiuto degli altri, è tanto, è troppo, è una prigione, le va tutto storto, stretto, si sente soffocare, odia tutti, è in gabbia, si sente minacciata. La minaccia più grande in realtà è lei. Lei che non vuole capire, lei che non vuole saperne. Lei che non accetta consigli. Lei che non si ama abbastanza. Ecco. L’amarsi, l’accettare il proprio corpo, le proprie debolezze, è su questo che deve lavorare, è su questo che bisogna puntare tutta la forza e la costanza. È determinata abbastanza da farcela? Ce la farà, certo, ma il cammino sarà arduo. Lei penserà sempre di essere un passo avanti a tutti.

 


Ecco. Primo segno di squilibrio psicologico. Primo segno di debolezza. Prima richiesta d’aiuto. Sembra strano. Ma è davvero convinta di essere ancora quella che guida, sbanda e poi si riprende. E invece no. Se è inserita in questo percorso, ha bisogno di persone come lei, di guarire con loro, solo cadendo e poi rinascendo, ritroverà se stessa e guarirà da tutto perché lei è un uragano. E gli uragani spazzano via tutto e fanno del male. Ma poi si placano, con lentezza, e lasciano il posto alla serenità. Tutto si risolve.
Gwen lo comprende.


Altro insegnamento: tutto può succedere. Tutto può finire. Ma tutto può rinascere.
Gwen rinasce nei suoi 28 giorni.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.