Il diritto di vivere è il libro di Imma Pontecorvo, un genere di narrativa sociale che vi poterà a conoscere Angela, una ragazza che ama andare a cavallo ma che un giorno non può più farlo causa incidente. Questo sarà per lei molto duro da accettare.

Questo libro è molto toccante e commovente e oltre a raccontare la storia di una ragazza molto forte ma allo stesso tempo fragile, racconta anche la storia di tutte quelle persone che vivono una disabilità che non permette di vivere i sogni come si vorrebbe.

 

La scrittrice

Imma Pontecorvo nasce a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera Sorrentina.
Consegue il diploma magistrale, seguito da quello tecnico commerciale, quindi la Laurea in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, di Napoli.
Accanto alla sua professione come docente non ha mai smesso di coltivare quella che è la sua più grande passione: la scrittura. Ama scrivere fin dai tempi dell’adolescenza e partecipando a concorsi letterari, sia a livello nazionale che internazionale, si è aggiudicata diversi premi e riconoscimenti. Le sue opere figurano in numerose antologie letterarie.
Nel corso del tempo ha svolto il Corso di scrittura creativa e il Corso di Giornalismo, di web journalism e attualmente collabora come Redattrice sul quotidiano nazionale “La voce agli Italiani “.
Vincitrice -nella sezione favole- al 4° Concorso Artistico Letterario Nazionale “Perdersi nell’amore” con la favola ecologica “Nico e il fantastico mondo del mare “, ha al suo attivo varie pubblicazioni che abbracciano diversi generi, dalle sillogi di poesie, ai romanzi rosa fino ai racconti di formazione per ragazzi tra i quali L’azzurro dell’amicizia, II edizione ampliata, Youcanprint 2019 che tratta la piaga del bullismo e cyberbullismo e Il Bivio, PAV edizioni, 2020 che affronta, invece, la tematica sulla sicurezza stradale.

La trama

Angela è un’adolescente con un grande talento per l’equitazione. Potrebbe gareggiare a livello agonistico e realizzare i suoi sogni, ma una caduta da cavallo cambierà irreversibilmente la sua vita e quella della sua famiglia. Ogni personaggio del libro affronta il cambiamento a modo suo, proprio come accade nella vita reale di fronte ad un dramma: mamma Luciana va fuori di sé, non accettando l’accaduto, papà Ruggero ha un attacco di panico, il fratellino Francesco reagisce con la tenerezza dei bambini.

 

Commento

«Nonna mi ha detto che Angela è caduta da cavallo e che
i medici la stavano visitando. Sta bene, vero, ora?
Dov’è?»

E’ la domanda di un bambino, di Francesco, il fratellino di Angela.

Angela è la ragazza che non ce l’ ha fatta, è caduta da cavallo e non può più fare equitazione. Angela non ha più le stesse libertà di un tempo, non ha la libertà che hanno i suoi amici, non può andare al mare senza sentirsi un peso, andare a mangiare la pizza senza sentirsi un fardello, piacersi, divertirsi, sentirsi viva. Angela non può più godere di momenti sereni da quando le è accaduto questo grave incidente ma cosa importa? Nessuno sa davvero come si sente.

Perchè anche se si cerca di ascoltare queste persone e aiutarle, la verità è che noi da esterni possiamo solo immaginare un trauma di questo tipo ma non vivendolo non conosceremo mai fino in fondo le problematiche e le paure, le speranze perse e i sogni infranti, il cuore del tutto spezzato che abbiamo per un amore finito non è nulla in confronto ad una vita spezzata da qualcosa di irreparabile e che non ti fa vedere più le cose allo stesso modo e vivere la vita con la stessa grinta di un tempo, specie se sei un adolscente e amavi andare a cavallo.

 

Com’è la vita quando devi stare sempre seduto? Com’è quando non puoi più correre? Come ti senti e come stai? Gli altri o ti amano o ti odiano, la gente addirittura ti può vedere come un peso, come fossi un danno per la società.

E’ di questo che parla questo libro e questa è la tematica che saggiamente affronta Imma. Una scrittrice sensibile e colta che affronta il diritto alla vita, il diritto di vivere in qualunque modo in una società che il più delle volte dimentica che tutti devono avere pari opportunità, anche se sei una persona che presenta disabilità Non lo chiedono le persone di diventare disabili, sono le cirocostanze della vita a renderle vittime di questi crudi accadimenti.

E bisognerebbe ritornare ad essere più dolci e comprensivi. Più umani. Ne abbiamo bisogno. Fortemente consigliato.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.