Hi Guys!

Oggi vi propongo una nuova recensione sulla storia per eccellenza: la storia di Brando e Agnese!

La chiamo “la storia per eccellenza” perché ha guadagnato senza ombra di dubbio il primo posto – condiviso con altre storie altrettanto degne di nota – del mio cuore.

Sto parlando del primo libro della serie The fucking forever della mia adorata Bianca Marconero: Un maledetto lieto fine! (Anche lei primeggia nella classifica dedicata agli autori del mio cuore, non posso farci nulla 🤷‍♀️)

Ma ora basta chiacchiere, è ora di conoscere Brando, Agnese e tutti coloro che contribuiscono a rendere questa storia speciale!

 

Agnese e Brando condividono la casa e poco più. Sulla carta sono fratellastri ma nella vita non potrebbero essere più distanti. Agnese ha diciannove anni, è la figlia di un senatore piuttosto influente a Roma ed ha ricevuto una rigida educazione. Brando, invece, abita il polo opposto: suona in una band e lavora di notte, dorme di giorno e cambia ragazza ogni sera. Insomma, il classico badboy che siamo ormai abituate a rivivere in ogni storia, giusto? O forse no?

Ad Agnese piace disegnare ma dopo la morte di sua madre è costretta a chiudere i suoi sogni in un cassetto e a studiare Giurisprudenza, proprio come vorrebbe suo padre. Agnese rinchiude la sua essenza in un angolo di se stessa e costruisce un’altra lei, una più consona all’immagine che la società si aspetta di vedere: una ragazza ricca, posata ed a modo.

Brando vede tutto nero, per lui la luce è sfogarsi lavorando e suonando, suonando e lavorando. E chi glielo spiega agli altri che, alla fine, non lo fa nemmeno per soldi? Che lui ha bisogno davvero di uscire da quella casa. Perché è vero che vede tutto nero, ma se c’è una cosa, una sola, più nera del nero, allora quella è la casa in cui vive. E perché ci vive, allora? Semplice, perché è lì che vive Isabella, l’ultimo baluardo del suo cuore, della sua famiglia.

Agnese è un soldatino, non sopporta quel fratello che se ne sta in mansarda rintanato, che esce solo di notte e non saluta nessuno. Eppure Agnese non lo dice, si limita a sopportarlo civilmente. Perché Agnese è così costruita da sembrare finta, senza cuore. Ma Agnese un cuore ce l’ha ed è stanca di non riuscire ad esprimere i propri sentimenti, soprattutto quando questo le impedisce di conquistare il suo grande amore.

Come risolve il problema Agnese? Semplice, bussa alla porta di chi ha più esperienza di lei in quel campo. Agnese deve sciogliersi e Brando sa come si fa. Nessun coinvolgimento, tanto che Agnese, puntuale, paga Brando per ogni “lezione”.

Però in quel bacio maledetto, dove tutto è iniziato, qualcosa in loro due si smuove e nessuno lo dice. Continuano ad ignorare gli impulsi che i loro corpi si mandano, che i loro cuori esigono. Continuano una danza che li porterà a soffrire. Perché sono questo Brando e Agnese: un tripudio di parole non dette, nascoste da baci così veri da sembrare finti. E lo saranno fino alla fine della loro storia.

Perché anche quando tutti i sogni si avverano, quando tutto va a gonfie vele, una fine c’è sempre. La fine di Brando e Agnese arriva in un giorno gelido, come un fulmine a ciel sereno. La fine di Brando e Agnese arriva e genera un nuovo inizio a sua insaputa, un inizio che si chiamerà Jacopo.

Ragazzi, che dire, la voglia di spoilerarvi tutto è tanta ma l’ho tenuta a bada! Ho omesso tante cose perché, nel caso in cui vogliate leggere questo libro (come spero facciate perché una volta iniziato è impossibile mollarlo!) vi avrei rovinato il finale! E io non voglio proprio farlo.

Io l’ho amato, l’ho letto e riletto in attesa del sequel ed ho intenzione di rileggere tutto ora che l’ho finito. I commenti negativi accusano l’autrice di essere un po’ troppo cattiva con questi due personaggi. In sua difesa posso dire che senza gli imprevisti, le incomprensioni e la cattiveria di alcuni personaggi questa storia non sarebbe stata unica! Non farebbe corrodere lo stomaco, necessitare una camomilla e piangere all’impazzata! Insomma, non starei qui a parlarvene.

Vi lascio, inoltre, l’ordine di lettura dei romanzi:

  • Un maledetto lieto fine
  • Montreal (Novella missing moment)
  • Un maledetto per sempre
  • Un maledetto addio (Novella prequel)

 

Quindi, davvero, spero mi facciate sapere cosa ne pensate, se l’avete letto o avete intenzione di farlo. Se vi è piaciuto tanto quanto a me o se invece non l’avete apprezzato!

Io vi saluto e vi aspetto alla prossima recensione, che sarà proprio su Un maledetto per sempre!