E tu non hai bisogno di mostrarti
che splendi già.
Splendi semplicemente,
alla faccia di quella gente,
splendi in silenzio
e splendi davvero.
Tu non passi di moda mai,
indifesa sei dolce
e guerriera sei invincibile.
Sei più donna
di quelle donne che si dicono,
che mostrano,
ostentano
e non arrivano.
Tu arrivi,
apri la porta
e resti,
anche dopo che te ne sei andata.
Resti di notte,
tra i pensieri migliori
che il giorno combatte
e il buio accarezza.
Resti quando tutto tace
e parli tu soltanto.
Una donna.
Imperfetta.
Unica.
Tutta.

Tratto da:
Angelo De Pascalis

#sottoilvestitolanima

 

 

Inizio così, con questo inno alla donna. Non è marzo, non è maggio, non è il mio nè il compleanno di tutte voi.
Oggi è un giorno qualunque ma proprio come quando diciamo che la donna non si festeggia solo l’8 marzo ma tutti i giorni e lo stesso facciamo nei confronti dell’amore per la ricorrenza di San Valentino, eccoci qui: oggi è un giorno apparentemente normale eppure anche oggi ognuna di noi ha bisogno di dire qualcosa e vuole farlo al meglio, per se stessa, non per gli altri, vuole splendere. Ebbene: è arrivato il momento di farlo. È sempre il momento di farlo. Perché le donne non si sentono mai abbastanza? Perché non si sentono fino in fondo uniche ed invincibili? Colpa dell’uomo? Della società?
Forse di un’infanzia dove le hanno detto di non valere abbastanza ? In realtà, la donna è fragile ma non per questo debole. Solo che non lo sa . Ed è per questo che è così importante fare in modo che lo riscopra o lo scopra se non lo sa.
Negli anni, sempre più temi e persone hanno sminuito il suo ruolo e le sue caratteristiche, le qualità e le competenze e anche se siamo arrivate ad avere più diritti e considerazione, in realtà sentiamo ancora addosso tutto il peso di un’esistenza e di un vociare che non si arresta.

 

 

È per questo che ho voluto iniziare questo articolo con un mantra che è un inno ed è poesia per tutte voi, per noi, anche per le donne che ancora non vengono al mondo. È un canto sfrenato e dannato e anche sentito e voluto ma profondo e sincero come poche cose. Come la donna: così, senza se e senza ma. Ma quanto può durare questo scritto? Dovrebbe essere eterno!
Come tutta la letteratura e la produzione culturale, mediatica, simbolica, sociale, cinematografica, sociologica, musicale, volta alla protezione e all’esaltazione della donna in quanto grande ed infinita e dolce creatura dell’umanità, creatrice e scultrice, dea dalle doti silenziose e chiassose, appagamento, dannazione, amore e delicatezza, fremito e magia. Cosa sarebbe la vita senza il nostro contributo? Senza i nostri percorsi? Anche in questo momento voglio fare in modo che una traccia di scritto, sottoforma di articolo, sia segno di riconoscenza nei confronti del famoso #Womenpower che sempre e ogni giorno decantiamo.

 

Non è uno scherzo e nemmeno una perdita di tempo. Non è nemmeno un’abitudine e non vuole essere nemmeno una scocciatura. È un gesto, è un segno, è un passaggio, è educazione, è rispetto, è vivere e convivere civile e morale. È etica ed è amore incondizionato e gratuito. È genuinità e ricompensa per tutto ciò che siamo.

Non passiamo mai di moda.
Arriviamo, apriamo la porta e restiamo.

Written by

Teresa

Teresa, 25 anni, napoletana, una laurea triennale in beni culturali, attualmente studentessa magistrale di sociologia con indirizzo in Comunicazione. Amo le parole, mi piace leggere e scrivere da sempre. Editoria, fotogiornalismo, poesia, arte contemporanea, musica sono altre delle mie passioni e non è tutto. Credo che un articolo come un libro o una canzone possano davvero cambiare le cose. Vivo anche di film e serie tv e amo le cose semplici quanto quelle difficili.