Titolo: Sei di corvi
Autore: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Pagine: 404
Valutazione: ★★★★

TRAMA

A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni…

COMMENTO

Ho iniziato a leggere questo libro aspettando un po’ dall’uscita perché ne avevo sentito parlare molto e quindi le mie aspettative erano molto alte. Anche avendone sentito parlare molto non sapevo esattamente cosa aspettarmi e devo dire che me ne sono innamorata.

La storia mi è piaciuta ma quello che ho davvero amato sono i personaggi. Sono uno più interessante dell’altro ma soprattutto in da subito si vuol capire chi sono e cosa li ha portati ad essere quelli che sono. Nessuno di loro è nato criminale ma le strade del Barile, la zona più malfamata di Ketterdam, li hanno trasformati e portati a far parte della stessa banda.
Anche il mondo creato dall’autrice è molto intrigante e pieno di mistero. 
All’inizio seguire la storia non è affatto facile perché i nomi sono molto particolari e bisogna cercare di ricordarsi i vari meccanismi di questo mondo. Man mano che la storia va avanti riusciamo a conoscere e approfondire gli aspetti di ogni personaggio, grazie al modo perfetto dell’autrice di intrecciare il passato con il presente e con i loro sentimenti. É riuscita a creare dei personaggi ricchi di sfumature, contrasti che fanno sì che pagina dopo pagina il lettore voglia conoscerli sempre più a fondo.
Io mi sono innamorata di tutti loro, non saprei dirvi chi ho preferito perché mi è impossibile.
 
Kaz è il capobanda ed è anche molto temuto nel Barile, all’inizio pensavo fosse un tipo spietato e senza cuore; si capisce in fretta che in realtà ha sofferto troppo nel passato e si è voluto costruire una corazza attorno per non permettere più a nessuno di ferirlo. Di lui ho amato soprattutto il suo modo di ragionare, anche se alcune volte lo porta ad essere un infame anche con i suoi compagni.
Inej ha una forza e un coraggio strabilianti, anche se molto spesso non se ne rende conto nemmeno lei. Lei è la colla che in certo modo unisce questo strano gruppo.
Poi c’è Nina che è una ragazza tosta con la battuta sempre pronta e che farebbe qualunque cosa per quelli a cui vuole bene. Di certo trattare con lei non è affatto facile perché è molto permalosa ma dimostra più e più volte il suo valore.
Successivamente ci sono quelli che io ho definito i “giullari” del gruppo perché insieme fanno davvero morire dal ridere, Jesper e Wylan. Wylan è un cucciolino che centra poco e niente con la banda e Jesper non manca mai di farglielo notare ma la realtà è che insieme sono adorabili e in un certo modo lo sanno anche loro. Li vorrei entrambi come amici perché sarebbe molto divertente vedere come si stuzzicano a vicenda, certo a Jesper non presterei un soldo ahahah 
Infine c’è Mathias che anche se ci sono momenti in cui l’ho odiato ho anche capito i suoi comportamenti. Lui è un soldato che è stato addestrato ad odiare e uccidere i Grisha e quando conosce Nina tutto il suo mondo si capovolge. Mi ha davvero sorpresa quando ad un certo punto capisce ciò che vuole davvero e utilizza questa frase per far capire la sua decisione, ovviamente ve la scrivo in fjerdiano perché non voglio fare spoiler.
«Jer molle pe oonet. Enel mörd je nej afva trohem verret.»
 
Come ho detto la storia mi è piaciuta perché la loro avventura è costellata di imprevisti, anche se alcuni sono perfettamente calcolati da Kaz o così sembra. In alcuni casi sembra solo che Manisporche abbia avuto molto fortuna o che gli altri cinque siano molto meglio di quanto ci si potesse aspettare.
É una storia che tiene con il fiato sospeso fino alla fine e nel finale ti lascia a bocca aperta facendoti desiderare subito il volume successivo, e conclusivo, per sapere cosa accadrà alla banda che mi ha completamente rubato il cuore.
 
Posso solo concludere dicendo che se ancora non avete letto questo libro lo dovete assolutamente fare perché vi innamorerete di questi fantastici 6 fuorilegge.

 

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