L’Università La Sapienza, il giorno 27 Marzo, ha proiettato per noi studenti il film “Una Giusta Causa” e io ho avuto occasione di vederlo insieme ad altri colleghi. Una Giusta Causa, è uno di quei film che ti entra dentro e ti scuote perchè ci tocca da vicino, per questo ho deciso di chiedere a chi ha interpretato la protagonista, cosa ne pensasse a riguardo; trovate la mia intervista alla doppiatrice Valentina Favazza dopo la scheda e il commento del film!

Titolo: Una giusta causa

Regista: Mimi Leder

Genere: biografico

Trama:

La pellicola narra la vicenda di Ruth Bader Ginsburg, prima giovane avvocatessa poi magistrata e giudice della Corte suprema degli Stati Uniti d’America, che ha dedicato la propria vita a favore dei diritti delle donne e della parità dei sessi.

La storia si incentra essenzialmente sulla battaglia della Bader Ginsburg – rifiutata nonostante il suo impressionante curriculum da tutti gli Studi di Avvocati dell’epoca in quanto donna e costretta all’insegnamento – per arrivare a cambiare una legge discriminatoria. Nell’impossibilità di affrontare il problema direttamente, l’escamotage viene da una sentenza che il marito tributarista le fa conoscere e che ha visto negare a un uomo non sposato, che si prende cura della madre, i benefici di legge riservati alle badanti, di fatto dando per scontato che ci siano ruoli, come l’accudimento, riservati esclusivamente alle donne. Una questione che al profano può sembrare di lana caprina ma che è il grimaldello attraverso cui Ruth Bader Ginsburg, in un discorso di poco più di 5 minuti, riuscì a convincere tre giudici maschi a cambiare una legge iniqua adeguandola ai mutamenti da tempo in atto nella società americana.

Mio commento

Questa è una di quelle pellicole in cui il coinvolgimento emotivo è così forte, che ti sembra di essere ad una partita di basket, a tifare per la tua squadra del cuore.

So che il film dura due ore ed essendo un film biografico, comunque basato su una storia importante, alterna momenti che ti tengono col fiato sospeso, e altri invece che scorrono abbastanza lenti, ma penso che questo film vada visto da tutti per il messaggio che porta: la libertà. Sembra scontato dirlo, ma Una Giusta Causa è un vero film di ispirazione a partire dal soggetto delle trama: la vita di Ruth Bader Ginsburg.

L’idea della parità fra uomo e donna, trattata in maniera decisamente equilibrata, mi ha fatto invaghire del film perchè mi ha portato a riflettere su una questione molto importante: spesso in questo periodo si perde il vero ideale che ha portato al raggiungimento di molti diritti per donne, finendo o per sminuire il problema oppure per parlare di una superiorità femminile, invece che la semplice parità dei sessi.

Il combattere per i propri ideali è stato espresso in maniera eccellente da Felicity Jones e dalla bravura della sua doppiatrice, Valentina Favazza, che con le loro espressioni facciali e vocali sono riuscite  a trasmettere il turbinio di emozioni che una donna come Ruth poteva provare in una situazione del genere.

Una delle cose che mi è piaciuta di più è stata vedere come il rapporto fra donna e uomo, sia stato reso così perfetto ed equilibrato anche nella sotto trama della vita privata di Ruth: è bello sapere che nella realtà (ricordo che è un film biografico) esista ancora gente capace di amare con tutta se stessa e rispettare il proprio partner. Ruth e suo marito sono un vero esempio da seguire sia dentro che fuori lo schermo.

Forse la regia un po’ troppo edulcorata e la sceneggiatura che alterna momenti complessi ad altri più semplici e lenti, hanno reso il film un po’ troppo sconnesso in certi punti, ma sono sicura che non sia stato per niente facile dover riadattare la vita di una grande donna in 120 minuti!

 Domanda a Valentina Favazza, doppiatrice di Ruth B. G.

Cosa pensi del personaggio che hai doppiato e come ti sei preparata per il ruolo?

Come spesso accade nel doppiaggio, non c’è stata una vera e propria preparazione “domestica” a quello che stavo per fare. La guida ad ogni personaggio viene data dal direttore artistico (In questo caso Marco Guadagno) direttamente in sala, momento per momento, anello per anello. Si conosce il proprio ruolo in loco, crescendo parallelamente al proprio personaggio e ai progressi che compie attraverso l’attore che lo interpreta. Innamorarsi di Ruth è stato semplice. Lei rispecchia molti di quelli che sono i miei ideali come donna, e sono molto felice che il suo operato sia stato messo in luce da un film così ben curato, da un’attrice particolarmente intensa in questo ruolo, Felicity Jones, che ho più volte avuto il piacere di doppiare. La sensazione che ho avuto io personalmente è quella di non guardare esternamente Ruth ma di essere Ruth. Io ero frustrata insieme a lei, accesa dalla passione come lei, terrorizzata se pure salda come una roccia alla sbarra con lei. E questa è la soggettiva che spero tutti abbiano avuto al cinema: per ricordarsi quanto sia indispensabile lottare per quelle che forse oggi possono essere considerate cause perse, ma che domani saranno cause vinte, in quanto cause giuste. È stato un vero onore partecipare a questo doppiaggio.

Voi cosa ne pensate? Avete visto Una Giusta Causa?
Qui Sara Scrive, passo e chiudo!

Written by

Sara

Artista. Classe 1998. La big delle sette sorelle Greffi.
○ Fondatrice del blog Sara Scrive e manager della @Scrive_Squad
○ Content creator
○ Condivido la mia passione per l'arte e tutto ciò che sembra uscito da un film