Ciao a tutti, oggi volevo parlarvi di una delle mie serie-tv preferite: “Orange is the new black”. Ogni puntata di questa incredibile serie manda messaggi attuali che ci portano a riflettere sulla società nella quale viviamo.

Trama:

“Orange is the new black” racconta la storia delle detenute di un carcere femminile, cioè Litchfield. Inizia con Piper, una donna perfetta all’apparenza ma che è costretta a dover scontare una pena di 15 mesi per un reato commesso 10 anni prima con la ex fidanzata Alex. Piper si ritroverà quindi a dover mollare la vita agiata che si era costruita insieme al fidanzato Larry, e ad iniziare un’esperienza che la cambierà per sempre. La storia non si concentra esclusivamente su Piper, ma in ogni puntata viene analizzata una detenuta diversa grazie all’utilizzo di flashback, che descrivono la sua vita prima di entrare in carcere.

Personaggi:

La serie è ben costruita e ricca di personaggi forti. Ognuna ha una storia alle spalle, spesso molto diverse tra loro ma che le hanno condotte nello stesso luogo. Per le ragazze di Litchfield ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza, per restare umane e non lasciarsi sopraffare dal sistema. La serie dà molto rilievo anche al ruolo delle guardie e ai vari amministratori del carcere: solamente pochi sono disposti a parlare per far valere i diritti delle detenute. Ed è così che loro stesse si ritrovano a battersi per ottenere i diritti, Tasha (detta Taystee) Jefferson diventa proprio il simbolo della giustizia.

Spesso i carcerati ci sembrano molto lontani da noi, questa serie ci fa invece ricordare che loro avevano una vita prima, magari anche simile alla nostra, e per una scelta sbagliata hanno perso tutto. Vediamo personaggi con i nostri stessi ideali e valori che ci permettono di immedesimarci in una realtà che non si vede spesso nelle serie-tv.

Ognuna di loro ha dei problemi: Nicky con la dipendenza, Sophia deve lottare contro la discriminazione in quanto trans, Daya si trova ancora una volta legata ai suoi problemi familiari, Gloria lotta per dare un futuro migliore al figlio e Suzenne vuole solo essere felice. Problemi di tutti i giorni, semplicemente da un punto di vista diverso.

Temi:

Infatti le ragazze si ritrovano spesso schierate in fazioni, a litigare l’una con l’altra ma, non appena comprendono di trovarsi tutte da una stessa parte, il loro rapporto (spesso definito come una famiglia la cui mamma è Red) diventa più solido di prima. I messaggi come “Black lives matter” sono attualissimi e la grande varietà di temi trattati e personaggi fanno di “Orange is the new black” una serie che può far appassionare chiunque.

Le prime stagioni non sono pesanti, le puntate quasi divertenti la rendono una serie da guardare con leggerezza. I finali della seconda e terza stagione sono degli inni alla libertà e alla spenzieratezza, tutto cambia però con la fine della quarta stagione. La serie inizia infatti a prendere una piega molto più seria già dalla terza stagione e il finale della quarta rappresenta il culmine che porta a una trasformazione, quasi assoluta, della serie. La quinta stagione è infatti diversissima dalle altre, le situazioni vengono radicalmente ribaltate e ci si ritrova in una società quasi “utopica”. La sesta stagione, uscita il 27 Luglio 2018, non è da meno: vengono aggiunti nuovi personaggi e ambientazioni mentre molti di quelli precedenti vengono eliminati. La serie sembra quasi irriconoscibile rispetto alle prime due stagioni, il che però non è un male, semplicemente le vite delle detenute cambiano, e così anche la serie.

I temi trattati da “Orange is the new black” maturano insieme alle detenute che continuano a non arrendersi, facendo di questa serie una delle mie preferite in assoluto.

Citazioni:

Tra le citazioni che secondo me rappresentano di più tutta la serie c’è la frase che Yoga Jones dice a Piper non appena lei entra in carcere:

“Cerca di vedere la tua esperienza qui come un mandala, Chapman. Lavora sodo per trasformarla in qualcosa di significativo e bellissimo e quando uscirai ricomincia la tua vita. E ricorda che è tutto temporaneo. Devi tenerlo sempre a mente: è tutto temporaneo”.

Yoga Jones ci fa ricordare con questa bellissima metafora che tutto ha una fine, anche ciò che ci sembra infinito giungerà ad un termine.

Un altro discorso forte è quello di Taystee durante un’intervista:

“Non si può mettere in prigione l’intero sistema, così hanno preso me, ma io prenderò loro. Continuerò a battermi per un miglior trattamento delle detenute, per avere più diritti qua dentro (…) credo di aver capito che i rimpiati sono per le persona che hanno un’altra scelta, che i rimpianti sono un privilegio di chi ha il libero arbitrio. I rimpianti non sono per le persone che vivono rinchiuse all’inferno, che cercano di sopravvivere! Anni e anni di abusi per mano di guardie e un sistema carcerario che non vuole vedere! No, non ho nessun rimpianto. (…) Ci chiudono in delle gabbie, ma i veri animali sono loro.”

Finale della sesta stagione (spoiler):

Che dire di questo finale…Piper ed Alex hanno avuto il loro tanto atteso matrimonio, la loro storia ha vacillato in alcuni momenti ma alla fine sono sempre tornate al punto di partenza per stare l’una con l’altra, e un lieto inizio è proprio quello che si meritano anche se i loro personaggi non mi sono mai piaciuti tanto.
Ho amato come in questa stagione abbiano dato spazio a nuovi lati dei personaggi: Maria che si pente e cerca di fare la cosa giusta per essere una persona migliore, Daya che invece molla e decide di prendere la via più facile, Red che tradita dalle sue “figlie” si lascia prendere dall’ira e la riversa su Frieda, Lorna che cerca di proteggere suo figlio a tutti i costi (anche prendendo a volte decisioni avventate), Sophia e Cindy che vengono corrotte dal sistema e tradiscono Tasha per avere qualche vantaggio per loro stesse. Tasha che ha sempre lottato per i suoi diritti e non ha mai smesso di chiedere giustizia per Poussey si è sentita abbandonata quando anche Cindy, la sua amica più cara, ha a malincuore testimoniato. La scena silenziosa ha fatto più rumore di mille parole, l’ingiustizia continua ad essere la causa della sofferenza di Tasha ma so che lei continuerà a far sentire la sua voce e a non mollare, il suo personaggio merità un po’ di felicità. Caputo non l’ha lasciata sola un momento e si è battuto al suo fianco, il suo personaggio è cresciuto tantissimo e credo sia l’unico a vedere le detenute come persone, l’unico a tenere veramente a loro.
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A differenza delle guardie che pensano solo al loro stupido gioco, e davanti a due cadaveri non riescono a pensare alle vite che si sono spente ma a chi abbia vinto il fantadetenuta, per arrivare addirittura ad esultare sulla scena del crimine, senza riuscire minimamente a riflettere che si gioca con persone che hanno storie e sentimenti e non con pedine. Davvero triste quanto si sentano superiori rispetto alle detenute ma in realtà, come ha detto Tasha, i veri animali siano loro. Carol e Barb sono stati due personaggi che, come facilmente si poteva prevedere, sono finiti per distruggersi a vicenda, hanno manipolato per tutto il tempo i due blocchi mettendoli l’uno contro l’altro senza alcuna ragione apparente. Due psicopatiche al punto giusto, davvero ben costruite e con una storyline pazzesca.
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Blanca mi ha spezzato il cuore, ha visto dissolversi davanti ai suoi occhi la possibilità di uscire e ricostruirsi una vita con Diablo, è stata illusa. Nelle stagioni precedenti pensando a Flaca si pensava di conseguenza anche a Martiza, stupendo invece come in questa stagione la sua assenza abbia spinto Flaca a fare nuove amicizie e a far vedere un’altra parte del suo carattere. Stessa cosa per Suzanne che si è ritrovata divisa dalle sue amiche ma che è riuscita a non mollare dimostrando un carattere forte e un grande senso dell’amicizia che l’ha portata a difendere Frieda. Suzanne ha rappresentato anche l’innocenza di una persona che vuole solo divertirsi e godersi l’aria aperta, ha fatto dimenticare a tutte la lotta ed è riuscita a far divertire i due blocchi, perché fondamentalmente sono solo delle persone che cercano di distrarsi e rendere la permanenza in carcere meno difficile e Suzanne voleva soltanto giocare. E infine l’episodio non poteva concludersi con una domanda migliore: “adesso che farai?”
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Chissà quante volte Piper avrà pensato alle cose da fare uscita di prigione, ma tutto cambia e ricostruirsi una vita tornando alla normalità e lasciando alle spalle ciò che si è vissuto non è così facile, specialmente quando la persona che ami è ancora dentro.
E voi cosa ne pensate di “Orange is the new black”? Scrivetelo nei commenti!

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Veronica

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