I Måneskin sono una band composta dal frontman Damiano, il batterista Ethan, il chitarrista Thomas e la bassista Victoria. Questi ragazzi romani, dai 17 ai 19 anni, sono stati scoperti da Manuel Agnelli durante la scorsa edizione di X-factor e, pur essendo arrivati secondi dopo il vincitore Lorenzo Licitra, hanno avuto così tanto successo da completare il loro primo tour con tutte le tappe sold-out. Confessano che il nome della band è nato per caso e non ha un significato preciso, “Måneskin” è una parola Danese che significa “Chiaro di luna” e hanno deciso di chiamarsi così semplicemente perchè suonava bene.

L’accento romano, uno stile “coatto” e tanta voglia di sfondare nel mondo nella musica è ciò che li contraddistingue. Ovviamente non sono mancate le critiche, sono stati definiti dei ragazzini che non sanno cantare e suonare ma questo non li ha mai fermati. Le critiche rivolte a Damiano molto spesso miravano anche al suo modo di presentarsi sul palco, in particolare al trucco e allo smalto per le unghie, ai Måneskin infatti non piace passare inosservati e in seguito a queste polemiche hanno deciso (insieme al loro coach Manuel Agnelli) di portare in scena ad X-Factor una performance ancora più audace. Hanno presentato “Kiss this” dei The Struts e Damiano si è esibito in una lap dance con tanto di tacchi a spillo e shorts attillati, mentre continuava a cantare dimostrando ottime tecniche di respirazione e tantissimo fiato, insomma non si può proprio dire che non abbiano carattere e talento.

Gli inediti:

Chosen

Questo inedito è stato presentato proprio all’interno del programma: “Chosen” cioè “Prescelto” perchè è proprio così che si sente Damiano.

“I started when I was 17 and now I’m here brah ya, ah
You don’t even know what it means, so let me explain ya, ah
I go far very far from my dreams and now I believe ya
But I but I don’t need no money in my jeans to be an artist”

Con questi pochi versi si capisce già che pur essendo giovani hanno le idee molto chiare su quello che vogliono fare e su chi vogliono essere. Hanno iniziato a suonare dalle strade e vogliono arrivare in alto. Una frase che ricorre molto spesso nell’inedito è “Follow me, follow me now”, ma cosa significa? Gli stessi ragazzi hanno dichiarato che”follow me” significa che anche se non hai le idee chiare devi comunque seguire te stesso, nessuno può insegnarti nulla e devi solo saperti ascoltare e imparare da te.

Morirò da re

“Morirò da re” è il nome di un altro singolo che è stato apprezzato quanto il primo, anche perchè hanno dimostrato di saper scrivere in Italiano riscontrando lo stesso successo e mantenendo comunque uno stile internazionale.

“Marlena, vinci la sera
Spogliati nera, prendi tutto quello che fa comodo e sincera
Apri la vela, dai viaggia leggera
Tu mostra la bellezza a questo popolo”

Una canzone grintosa e decisa, ma chi è questa “Marlena” che appare così forte e determinata? I Måneskin lo svelano con queste parole: “Marlena siamo noi, i Maneskin, è il nostro messaggio di libertà, di vita. È la venere del gruppo, la personificazione della nostra libertà, creatività, vita”.

Torna a casa

L’ultimo singolo del gruppo, uscito il 28 Settembre 2018 ma presentato al pubblico per la prima volta il 27 a Piazza del Popolo durante un “concerto a sorpresa” nelle strade dalle quali provengono, si chiama “Torna a casa” e i Måneskin si dimostrano ancora una volta molto versatili e capaci.

“Quindi Marlena torna a casa che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa che non voglio più aspettare
Quindi Marlena torna a casa che il freddo qua si fa sentire
Quindi Marlena torna a casa che ho paura di sparire”

Anche in questa canzone è presente “Marlena”, questa volta però vediamo un suo lato diverso, fragile e quasi insicuro. Il ritmo è molto diverso rispetto agli altri inediti, è molto più sensibile e trasparente, anche la voce di Damiano sembra più dolce accompagnata dagli archi.

“Prima di te ero solo un pazzo
Ora lascia che ti racconti:
Avevo una giacca sgualcita
E portavo tagli sui polsi
Oggi mi sento benedetto e non trovo niente da aggiungere
Questa città si affaccia quando ci vedrà giungere
Ero in bilico tra l’essere vittima, essere giudice
Era un brivido che porta la luce dentro le tenebre”

Il testo è personale, parla del cambiamento delle loro vite e di quanto “Marlena” li abbia salvati, mostrando una maturità quasi inaspettata per le loro giovani età. Ancora una volta dimostrano di poter essere vari, introducendo anche nuovi strumenti ma lasciando immutato il loro stile che li contraddistingue sempre.

E voi cosa ne pensate di “Torna a casa?” scrivetelo nei commenti!

 

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Veronica

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