Dopo la conclusione della serie tv de Il commissario Ricciardi, è giunto il momento di parlare più nello specifico degli accoppiamenti attori-personaggi, quantomeno per quanto riguarda gli attori ed i personaggi più presenti in scena. Non escludo possano essere presenti alcuni spoiler, quindi proseguite nella lettura solo se avete visto la serie tv. 

Lino Guanciale è Luigi Alfredo Ricciardi 

Lino Guanciale è Luigi Alfredo Ricciardi ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Vero motore della serie -ma non per questo più importante degli altri- è Luigi Alfredo Ricciardi che trova il suo volto in quello di Lino Guanciale. Personalmente, ho sempre trovato che Lino Guanciale fosse la scelta perfetta per interpretare il protagonista de Il commissario Ricciardi, sia per le doti attoriali -secondo me innegabili- sia per la somiglianza fisica. Forse, leggendo i libri, mi aspettavo un Ricciardi con il viso leggermente più affilato ed appuntito ma il quadro complessivo che emerge è indubbiamente quello che avrei voluto vedere. A chi ha aperto polemica sul tirabaci voglio dire -al di là della sterilità della polemica- che Guanciale, di natura, ha i capelli più ricci che dritti e che forse sarebbe stato complesso lisciare il ciuffo o, in alternativa, il ciuffo liscio -che forse era più lecito aspettarsi in virtù dei fumetti- non rendeva allo stesso modo. 

Personalmente, con l’andare delle puntate ho apprezzato molto di più l’interpretazione di Guanciale, in microscopica parte perché mi ero abituata a vederlo in quei panni, sicuramente perché ha saputo porre l’accento con maggiore attenzione sulle scene che lo richiedevano: una su tutte, il delirio da febbre nella puntata de Il giorno dei morti. Ottime sono state anche le scene più emotive della 1×6, la meravigliosa scena del “buonasera” scambiato con Enrica (Maria Vera Ratti) e le scene di preoccupazione per la salute della sua amatissima tata Rosa. Ricciardi è uno dei due personaggi migliori interpretati finora da Guanciale –alla pari c’è Leonardo Cagliostro de La porta rossa (più nella prima che nella seconda stagione). Ho apprezzato inoltre l’interpretazione molto teatrale veicolata, per di più, solo attraverso gli occhi e facendo rarissimo uso di mani e braccia. 

Antonio Milo è Raffaele Maione 

Antonio Milo è il brigadiere Maione ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Per Antonio Milo vale un discorso simile a quello che farò poi per Nunzia Schiano: dalle prime foto di scena Milo è stato Maione, senza se e senza ma. Vederlo in scena, poi, non ha fatto altro che alimentare sempre più la certezza che Antonio Milo è Raffaele Maione. Un’interpretazione promossa a pieni voti, soprattutto nelle scene con Bambinella in cui sembrava davvero di star leggendo il libro. Antonio Milo mi mette in seria difficoltà perché l’ho trovato così perfetto e così in parte da subito che trovo difficile andare alla ricerca di qualcosa che non mi è piaciuto in merito alla sua messa in scena. 

 

 

Maria Vera Ratti è Enrica Colombo 

Maria Vera Ratti è Enrica Colombo ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Enrica Colombo è sicuramente il mio personaggio del cuore, anche più dello stesso Ricciardi, è un personaggio determinato, sfaccettato e colmo di sfumature e dettagli. Trasformare Maria Vera Ratti in Enrica Colombo era sicuramente una missione non facile, a partire dal colore degli occhi –risolvibile, comunque, con le lenti a contatto. Esteticamente Maria Vera Ratti è Enrica Colombo, senz’ombra di dubbio e dal punto di vista interpretativo, la Ratti ha gestito molto bene il compito affidatole. Il personaggio di Enrica vive grazie a Maria Vera che riesce a darle una voce che non è mai monocorde, che spazia dalla gioia al dolore, che vive anche attraverso una buona mimica facciale. Quello che secondo me è emerso maggiormente durante le puntate è stata la fusione tra l’attrice ed il personaggio: Maria Vera Ratti si è lasciata in qualche modo assorbire da Enrica -in senso assolutamente positivo- e l’ha incarnata esattamente come mi immaginavo la Colombo durante la lettura. Le scene migliori sono state sicuramente quelle alla finestra -recitate spesso senza la presenza di Guanciale dall’altra parte¹, quindi a finestra “vuota”-, quelle con Nunzia Schiano (tata Rosa) e, su tutte, quella del “buonasera”. 

Una piccola pecca, se proprio vogliamo, è da imputare al fatto che Maria Vera Ratti non fosse sempre in scena con gli occhiali, oggetto che è fondamentale per Enrica, ma si tratta veramente di inezie che nulla hanno a che vedere con l’interpretazione dell’attrice. 

Serena Iansiti è Livia Lucani (vedova Vezzi) 

Serena Iansiti è Livia ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Nei libri ho sempre detestato Livia perché è sempre stata una persona “molesta” ma nella serie la Iansiti mi ha reso molto più difficile guardarla di cattivo occhio. Tanto sul piano fisico quanto su quello caratteriale, Livia si è presentata identica a come la immaginavo e la bravura della Iansiti le ha dato sicuramente una marcia in più. Nelle prime scene, ogni volta che compariva Livia ero molto combattuta tra seguire ciò che pensavo di lei come personaggio e vivermi, invece, nuovamente la storia. Alla fine ho optato rapidamente per la seconda opzione e, alla conclusione dell’ultima puntata, le sensazioni in merito a questo personaggio sono state le stesse che avevo provato durante la lettura dei libri.

Alla luce di ciò mi sento di affermare che il lavoro della Iansiti è stato ottimo; per quanto riguarda le scene migliori, segnalo sicuramente quella post sequestro di Modo, in cui la Iansiti e Guanciale sono riusciti a far parlare i loro personaggi solo attraverso gli occhi in maniera divina. 

 

Nunzia Schiano è Tata Rosa 

Nunzia Schiano è tata Rosa ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Giunta alla sesta puntata, sapevo che avrei dovuto salutare la splendida tata Rosa e, sinceramente, l’ho fatto molto controvoglia anche per merito di Nunzia Schiano che, come ho già detto nella recensione della 1×6 (la trovate in coda all’articolo), è indubbiamente stata la migliore tata Rosa che potessimo desiderare. Quando ho visto le foto di scena, prima della messa in onda, ho percepito da subito che lei sarebbe stata un “grande sì” e così è stata. Le scene migliori sono state sicuramente quelle con Lino Guanciale e quelle della 1×6 con Chiara Conti (la baronessa Marta); in generale Nunzia Schiano ha messo in campo una grande sensibilità ed una grande umanità per rappresentare tata Rosa. La cosa che più mi dispiace è non vederla in scena nella prossima stagione sia perché il personaggio è davvero bello sia perché la Schiano è stata davvero brava a darle volto e voce. 

Mario Pirrello è Angelo Garzo – Il vicequestore 

Mario Pirrello è Garzo ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Forte con i deboli e debole con i forti, un uomo alla ricerca del potere, devoto oltre ogni misura al Duce, refrattario al lavoro, questo è Angelo Garzo e questo è stato reso in maniera ineccepibile da Mario Pirrello. Non mi ero mai figurata di preciso Garzo dal punto di vista fisico/estetico ma dal punto di vista caratteriale sicuramente sì -anche grazie alla prosa descrittiva di de Giovanni. Pirrello diventa Garzo senza difficoltà, entra nella parte e cambia registro senza battere ciglio. Preciso, puntuale, veste i panni del vicequestore in modo invidiabile. Decisamente una scoperta. 

 

 

 

Adriano Falivene è Bambinella 

Adriano Falivene è Bambinella ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Bambinella è sicuramente un personaggio dal grandissimo fascino letterario, de Giovanni la tratteggia con maestria e i siparietti con Maione sono, generalmente, le parti più comiche dei libri. A tutto ciò si aggiunge il fatto che Bambinella è un personaggio scomodo per quel tempo, un personaggio dalla vita tutt’altro che semplice. Alle prime foto di scena, Falivene mi aveva conquistata ma è stato quando l’ho sentito dare voce per la prima volta a Bambinella che mi sono convinta appieno. Le scenette Bambinella-Maione, poi, sono state una vera chicca e, se devo dirla tutta, avrei voluto vedere un po’ più in scena Falivene nei panni di questo bellissimo personaggio. La chimica instaurata tra Falivene e Milo è stata sicuramente ottima ed i risultati si sono visti al momento della messa in onda: i due, insieme, erano sicuramente ciò che mi aspettavo dal duo.  

 

Enrico Ianniello è il dott. Bruno Modo 

Enrico Ianniello è Bruno Modo ne il commissario RicciardiFisicamente non mi aspettavo Modo tale e quale a come l’ho visto in scena, anzi, me lo immaginavo abbastanza distante e più somigliante al Modo che viene rappresentato nei fumetti. Questione fisica a parte, trovo che Ianniello abbia impersonato bene il dottore amico di Ricciardi e che sia riuscito a fare leva sull’antifascismo spinto che è ovviamente il marchio di fabbrica di Modo. Sono ben riuscite le scene con Guanciale e anche quella dell’ultima puntata con la Iansiti fuori dall’ospedale ma il feeling migliore è stato tra Ianniello e il cane del piccolo Tettè; non si veda questa mia precisazione come una cosa negativa, anzi! Chi ha letto i libri sa quanto Modo ed il cane siano vicendevolmente “innamorati” e fedeli l’un l’altro e, personalmente, ho molto apprezzato il fatto che la cosa sia stata trasposta tal quale sullo schermo. 

 

Peppe Servillo è Don Pierino 

Don Pierino è Peppe Servillo ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Don Pierino è un po’ il collante tra Enrica e Luigi Alfredo, è colui che, in qualche modo, cerca di indirizzare i due. Peppe Servillo lo rende vero e umano, un prete vero e proprio, che non nega l’aiuto agli altri, che è pronto ad ascoltare anche chi non vuole parlare. Qui l’accoppiamento attore-personaggio è riuscito al 100% su tutti i fronti: così mi immaginavo Don Pierino e così è stato. Se dovessi indicare una scena come la migliore, indicherei senz’ombra di dubbio quella sui sentimenti, quando Don Pierino si sente rispondere “i sentimenti li conosco bene Padre, ad un certo punto uno può anche averne abbastanza” da Ricciardi. Una scena molto riuscita è stata anche quella al San Carlo in occasione della morte di Arnaldo Vezzi perché dagli occhi -e poi dalle parole- di Servillo è passato un autentico amore per l’opera. 

 

Fabrizia Sacchi è Lucia Caputo (in Maione) 

Fabrizia Sacchi è Lucia Caputo ne il commissario Ricciardi
©Anna Camerlingo

Aspetto fisico ed interpretazione sicuramente promossi: Fabrizia Sacchi ne Il commissario Ricciardi diventa in tutto Lucia Maione. Le scene migliori sono, senza dubbio, quelle che riguardano il dolore di Lucia per la perdita del primogenito Luca: la Sacchi mette in scena un’interpretazione sicuramente emotiva e si lascia guidare da se stessa e da ciò che deve rappresentare. Altre scene da segnalare sono quelle che vedono presenti contemporaneamente la Sacchi e Milo: apparentemente molto distanti l’uno dall’altra, rendono sempre vere le “emozioni familiari”, siano esse gioia, disperazione, amore… 

 

 

Marco Palvetti è Falco 

Marco Palvetti è Falco ne il commissario RicciardiEsteticamente Marco Palvetti si discosta un po’ da come mi ero immaginata Falco leggendo i libri ma quanto ad interpretazione è esattamente come lo immaginavo. Le scene con la Iansiti mi hanno suscitato le stesse identiche emozioni (quasi mai positive) provate durante la lettura. Falco è un personaggio enigmatico ed in questo Palvetti lo rende perfettamente aderente alla rappresentazione letteraria. Tra le scene più riuscite, sicuramente quella in cui Livia lo incontra. 

 

 

 

 

 

 

 

Voi cosa ne pensate dell’abbinamento attore-personaggio ne Il commissario Ricciardi? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

P.S.: Qui sotto vi lascio le recensioni, in ordine, di tutte le puntate:

Written by

Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.