Il 15 giugno 2020, giorno simbolo per il mondo teatrale italiano in quanto giorno indicato per la riapertura dei teatri (e non solo) post covid-19, Lino Guanciale ha letto stralci da Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht in diretta dalla sala B di Via Asiago a Roma, accompagnato dalla violinista Renata Lackó. L’arte musicale della Lackó e quella attoriale di Guanciale, hanno dato vita ad una performance unica che ha accompagnato il pubblico per circa un’ora e mezza. La pièce è stata prodotta da Emilia Romagna Teatro Fondazione. 

Il testo di Brecht ~ Dialoghi di profughi 

In Dialoghi di profughi, memore della propria esperienza dell’esilio, Bertolt Brecht fotografa con grande lucidità, il rapporto fra discontinuità esistenziale e necessità della metamorfosi, individuando nel soggetto strappato al proprio sistema di abitudini e sicurezze, il propulsore ideale del cambiamento politico e culturale. 
(Fonte: Rai UfficioStampa) 

In Dialoghi di profughi, Brecht ci racconta degli incontri in stazione che avvengono tra due profughi tedeschi, uno intellettuale e l’altro operaio. Il testo è stato scritto tra il 1940 e il 1941 e riadattato poi varie volte per la scena. 

La violinista ~ Renata Lackó 

Renata Lacko, Dialoghi di profughi

Renata Lackó è nata a Budapest in Ungheria, ha studiato presso l’Istituto Superiore di Budapest del Conservatorio Ferenc Liszt, dove si è laureata in violino. Ad oggi collabora con numerosissime orchestre ed è insegnante di violino. Ha partecipato, sempre come violinista, anche al recentissimo spettacolo La commedia della vanità di Emilia Romagna Teatro, diretto da Claudio Longhi. 

Non sono certamente una critica musicale, ma ascoltare la musica suonata dal vivo mi è sempre piaciuto. La musica è arte viva e in movimento, un po’ come il teatro e, dall’unione delle due arti, non può che nascere una bellissima creatura. Il violino della Lackó ha fatto da fil rouge a tutta la lettura e ha sostenuto con grande maestria le parole di Brecht lette da Guanciale. 

L’attore ~ Lino Guanciale 

Lino Guanciale, Dialoghi di profughi

Finalmente Lino Guanciale è tornato al suo teatro, e l’ha fatto con il talento che gli appartiene e la voglia di diffondere un testo politicamente molto importante. Il segnale che tutti coloro che hanno partecipato alla messa in opera della pièce hanno voluto inviare è stato molto forte ed è indubbiamente giunto a molti anche grazie alla splendida recitazione di Guanciale.  

“dategli un leggìo, un testo politico, e conquisterà il mondo con semplicità”. Questo è il pensiero che mi è venuto in mente mentre lo ascoltavo leggere e anche poi, e mi risuona tutt’ora nelle orecchie mentre scrivo queste righe in merito. Di Lino Guanciale mi affascina la gestualità, la passione che mette in ogni cosa, ma nel teatro ancor di più. Mi affascina il modo di leggere, mi affascinano gli occhi sempre in movimento tra pubblico e foglio ma sempre espressivi. Vederlo nel suo mondo, nel suo teatro, dopo più di un anno dall’interpretazione magistrale di Lulù Massa ne La classe operaia va in paradiso (visto a Trieste il 05/05/19) è stata una gran bella emozione, rivederlo con il sudore alla fronte e gli occhi che brillano è stato un privilegio. Se avete un’ora e mezza di tempo, vedete (o ascoltate) la pièce, anche nella speranza di poter rivedere tutto questo dal vivo, in un teatro vero, con tanti spettatori. 

Conclusioni 

Lasciatemi concludere con i complimenti a tutti coloro che hanno messo in opera questa meraviglia, tutti, dal primo all’ultimo, hanno contribuito a creare una perla…sarebbe bello che l’esperienza si ripetesse anche con altri attori! Quindi, grazie a tutti e, perché no, a presto! Viva il teatro sempre! 

https://www.facebook.com/rairadio3/videos/579103292982951/

Cosa ne pensate? Avete visto/sentito Dialoghi di profughi letto da Lino Guanciale? Scrivetelo nei commenti! 

Ilaria 

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Ilaria

Sono una studentessa universitaria appassionata di teatro e di recitazione in generale ma anche di tennis.